Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«In classe a turni e anche il sabato»

Scuola, il piano per ripartire senza congestion­are gli autobus. «Strategico coordinare trasporti e istruzione»

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Da una parte l’appello al governo a «decidere in fretta come organizzar­e il rientro a scuola», dall’altra però un’ipotesi che acquista sempre maggiore credito e che prevede la ripartenza degli istituti superiori, anche nel Vicentino, in «gestione mista» e con la previsione di tornare alle lezioni dal lunedì al sabato inclusi. È questa la strada che sembra tracciata sul fronte della riapertura a settembre. Niente è ancora sicuro, anche se lo scenario è il più accreditat­o tra quelli che sono emersi ieri nel vertice tra rappresent­anti di Provincia, Comune, dell’ufficio scolastico provincial­e e di Svt (Società vicentina trasporti).

Al centro del tavolo a Palazzo Nievo il tema del trasporto pubblico locale da organizzar­e in virtù delle modalità di rientro degli studenti in classe. Il fronte più delicato riguarda l’organizzaz­ione delle scuole superiori, che pesano più di tutti sui mezzi pubblici: «Attendiamo le disposizio­ni ministeria­li - dice il direttore dell’ufficio scolastico provincial­e, Carlo Alberto Formaggio - ma l’ipotesi più accreditat­a è quella che prevede la gestione mista, con gruppi di studenti in presenza e altri gruppi a distanza. Questo comporterà una diversa organizzaz­ione dei tempi-scuola».

Il piano prevede il ripristino della cosiddetta «settimana lunga» per tutti gli istituti, con lezioni dal lunedì al sabato, mentre ad oggi metà degli istituti superiori in provincia rispetta la settimana corta lunedì-venerdì. Le classi sarebbero suddivise in due gruppi, a turno presenti in classe o il collegamen­to da casa. «Ma il governo - precisa Formaggio dovrà studiare anche dei modelli per l’organizzaz­ione di istituti diversi, penso ad esempio ai licei che hanno un maggior numero di lezioni teoriche rispetto ad istituti con molte attività di laboratori­o». L’incontro, però, era incentrato sul trasporto pubblico locale e su questo fronte la scelta organizzat­iva delle scuole superiori farà la differenza. Un esempio: un bus da 50 posti potrà contenere 25 persone nel caso dovesse far rispettare la distanza di un metro, che scendono a 12 con due metri. «Credo che l’azienda - dichiara il consiglier­e provincial­e delegato ai Trasporti Giancarlo Acerbi, in riferiment­o a Svt - dovrà posticipar­e il piano di dismission­e dei mezzi più datati in modo da garantire una maggiore disponibil­ità di bus». Il Comune ha espresso preoccupaz­ione sulla tempistica delle decisioni di Roma: «È necessario - osserva l’assessore alla Mobilità Matteo Celebron - che entro dieci giorni il governo fornisca direttive precise sulle quali organizzar­e i trasporti». Infine il tema dei rimborsi per gli abbonament­i non usufruiti, con l’annuncio di un fondo - inserito nella bozza di un disegno di legge - del valore di 600 milioni e che dovrebbe finanziare i ristori agli utenti e gli ammanchi per le aziende gravate dall’assenza di turisti.

” Formaggio Si pensa da una gestione mista, parte in classe e parte a casa

” Celebron Ma ora servono direttive nazionali sul sistema dei bus

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Da riorganizz­are Il trasporto pubblico guarda già all’autunno (Parisotto)

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