Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«In classe a turni e anche il sabato»
Scuola, il piano per ripartire senza congestionare gli autobus. «Strategico coordinare trasporti e istruzione»
VICENZA Da una parte l’appello al governo a «decidere in fretta come organizzare il rientro a scuola», dall’altra però un’ipotesi che acquista sempre maggiore credito e che prevede la ripartenza degli istituti superiori, anche nel Vicentino, in «gestione mista» e con la previsione di tornare alle lezioni dal lunedì al sabato inclusi. È questa la strada che sembra tracciata sul fronte della riapertura a settembre. Niente è ancora sicuro, anche se lo scenario è il più accreditato tra quelli che sono emersi ieri nel vertice tra rappresentanti di Provincia, Comune, dell’ufficio scolastico provinciale e di Svt (Società vicentina trasporti).
Al centro del tavolo a Palazzo Nievo il tema del trasporto pubblico locale da organizzare in virtù delle modalità di rientro degli studenti in classe. Il fronte più delicato riguarda l’organizzazione delle scuole superiori, che pesano più di tutti sui mezzi pubblici: «Attendiamo le disposizioni ministeriali - dice il direttore dell’ufficio scolastico provinciale, Carlo Alberto Formaggio - ma l’ipotesi più accreditata è quella che prevede la gestione mista, con gruppi di studenti in presenza e altri gruppi a distanza. Questo comporterà una diversa organizzazione dei tempi-scuola».
Il piano prevede il ripristino della cosiddetta «settimana lunga» per tutti gli istituti, con lezioni dal lunedì al sabato, mentre ad oggi metà degli istituti superiori in provincia rispetta la settimana corta lunedì-venerdì. Le classi sarebbero suddivise in due gruppi, a turno presenti in classe o il collegamento da casa. «Ma il governo - precisa Formaggio dovrà studiare anche dei modelli per l’organizzazione di istituti diversi, penso ad esempio ai licei che hanno un maggior numero di lezioni teoriche rispetto ad istituti con molte attività di laboratorio». L’incontro, però, era incentrato sul trasporto pubblico locale e su questo fronte la scelta organizzativa delle scuole superiori farà la differenza. Un esempio: un bus da 50 posti potrà contenere 25 persone nel caso dovesse far rispettare la distanza di un metro, che scendono a 12 con due metri. «Credo che l’azienda - dichiara il consigliere provinciale delegato ai Trasporti Giancarlo Acerbi, in riferimento a Svt - dovrà posticipare il piano di dismissione dei mezzi più datati in modo da garantire una maggiore disponibilità di bus». Il Comune ha espresso preoccupazione sulla tempistica delle decisioni di Roma: «È necessario - osserva l’assessore alla Mobilità Matteo Celebron - che entro dieci giorni il governo fornisca direttive precise sulle quali organizzare i trasporti». Infine il tema dei rimborsi per gli abbonamenti non usufruiti, con l’annuncio di un fondo - inserito nella bozza di un disegno di legge - del valore di 600 milioni e che dovrebbe finanziare i ristori agli utenti e gli ammanchi per le aziende gravate dall’assenza di turisti.
” Formaggio Si pensa da una gestione mista, parte in classe e parte a casa
” Celebron Ma ora servono direttive nazionali sul sistema dei bus