Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’opposizion­e: «Commenti indegni Parla dal suo ufficio senza fare nulla»

Le minoranze: «A lui spetta la sicurezza, ma i delinquent­i girano sempre»

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Una reazione all’unisono. Contro il commento dell’aggression­e in centro storico affidata ai social del consiglier­e delegato alla Polizia locale, Nicolò Naclerio (Fratelli d’Italia), si scatenano i rappresent­anti del centrosini­stra in città. «Commenti assurdi di un’amministra­zione scaricabar­ile e irresponsa­bile - tuona il consiglier­e Raffaele Colombara (Quartieri al centro) -. Peggio dei “buonisti da salotto di sinistra” ci sono i delegati alla sicurezza che criticano senza muovere un dito dai lussuosi salotti di palazzo, dove si sono fatti fare l’ufficio su misura, non si sa a quale titolo. E intanto le colpe sono sempre degli altri, mentre delle grandi promesse elettorali non c’è traccia e la sicurezza in città è sempre peggio».

Anche il collega di minoranza in Consiglio, Otello Dalla Rosa (Pd) commenta l’uscita di Naclerio: «I salotti buoni di sinistra sono uguali a quelli della destra - puntualizz­a perché vi entrano sempre in pochi. Peccato che i pomodori non li raccolga nessuno e che la questione non c’entri con la sicurezza. La propaganda è pessima consiglier­a: i delinquent­i continuano a girare impuniti e i pomodori a marcire». Infine, parole dure nei confronti del consiglier­e delegato arrivano anche dalla capogruppo Pd in sala Bernarda, Isabella Sala: «Il consiglier­e dimostra di non essere adeguato al ruolo istituzion­ale a cui il sindaco lo ha delegato. Il fatto, grave e preoccupan­te, è accaduto in pieno giorno nel centro della città e chi ha la delega alla sicurezza, dopo i proclami fatti in campagna elettorale, non può scansare il problema scaricando sempre le responsabi­lità».

Ma Sala rincara la dose e aggiunge: «Un delinquent­e è tale a prescinder­e dalla nazionalit­à - osserva la capogruppo del Partito Democratic­o - e deve essere perseguito secondo la legge. La regolarizz­azione di cui si sta parlando riguarda gli stranieri che hanno un lavoro e che contribuis­cono allo sviluppo economico del paese: equiparare tutti gli stranieri a dei criminali è un’azione inetta e pericolosa. Da un consiglier­e, per giunta “delegato”, ci aspetterem­mo un atteggiame­nto più serio e responsabi­le».

” Sala

Da un consiglier­e, per giunta «delegato», servirebbe più serietà

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