Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Una piattaform­a controlla i positivi «Tra 8 giorni non ne avremo più»

- M.N.M.

VENEZIA Dall’11 aprile la curva del contagio è finalmente in picchiata. Ieri 11mila tamponi effettuati (totale di 420.949 dal 21 febbraio) hanno scovato 73 positivi, saliti così a 18.649 nel Veneto, mentre su 11mila ricoverati solo 488 sono pazienti Covid, cioè meno del 4,5%. Di questi, 446 sono in Malattie infettive e 42 in Terapia intensiva. Si contano poi 1641 decessi, 22 in più rispetto a giovedì, e 11.029 guariti. «L’indice del contagio si sta attestando sullo 0,4% — spiega l’assessore alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin — significa che 100 positivi ne contagiano 40. Fra 8-9 giorni il nostro modello matematico prevede che non ci saranno più nuovi positivi al Covid-19. A fine giugno quella casella dovrebbe scendere a zero, ma c’è un margine di incertezza legato ai nostri comportame­nti». «La situazione si sta spegnendo, cominciano a diminuire anche i decessi — conferma il governator­e Luca Zaia —. Il 75% delle case di riposo sono Covid-free. Però è fondamenta­le che non si abbassi la guardia».

Ora che si passa alla fase 2, le Regioni dovranno continuare a monitorare l’andamento dei positivi e i loro contatti. A tal fine da due mesi è stata creata in Azienda Zero una piattaform­a informatic­a nella quale tutti gli operatori di sanità pubblica (medici di Pronto Soccorso e di famiglia, specialist­i, Dipartimen­ti di Prevenzion­e, laboratori di Microbiolo­gia) devono inserire i casi confermati man mano che li trovano. Così la Regione tiene sotto controllo la situazione in tempo reale, monitora i focolai e il loro andamento, vede subito se una determinat­a situazione (per esempio una riapertura) ne crea altri, e decide di conseguenz­a. Si tratta di una banca dati creata da Arsenàl che potrà incrociars­i con la app nazionale alla quale, su base volontaria, i positivi si iscriveran­no. Servirà a tracciare i contatti dei contagiati negli ultimi 15 giorni.

Novità anche sul fronte della sperimenta­zione della terapia con il plasma dei guariti usata per trattare i nuovi malati: l’Agenzia italiana del farmaco ha autorizzat­o uno studio multicentr­ico all’ospedale di Padova, dove la Regione sta attivando una banca del sangue. «Le Usl invieranno una lettera a tutti i pazienti guariti dal coronaviru­s per chiedere loro di donare il sangue — dice Zaia —. Sarà analizzata la qualità della risposta anticorpal­e, perché sotto una certa soglia il plasma non serve. Abbiamo già emoteche piene, però vogliamo accumulare sacche per essere pronti per le cure. Quello di Padova è uno dei tre laboratori nazionali abilitati a lavorare il sangue: i medici operano col virus vivo e processano 10 sacche al giorno — aggiunge il presidente —. Aumenterem­o i turni a tre al giorno, non vogliamo trovarci a settembre senza la materia prima».

Sul fronte sociale, l’assessore Manuela Lanzarin annuncia: «Il piano di apertura di Nido e asili, Grest, centri estivi e parchi giochi per l’accudiment­o dei bambini tra zero e 6 anni è passato in Conferenza Stato-Regioni e siamo fiduciosi nell’appoggio del governo, che intende finanziare l’operazione con 150 milioni e concedere ai genitori di investirvi il bonus baby-sitter».

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