Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tribunale, appello al ministro «Essenziale per il territorio»
Pavan invita il Guardasigilli a Bassano: «Lo chiedono cittadini e imprese»
BASSANO Si apre uno spiraglio per il Tribunale della Pedemontana. Il sindaco Elena Pavan coglie la palla al balzo e scrive al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, invitandolo a un incontro in videoconferenza e manifestandogli la disponibilità ad un sopralluogo nella sede del presidio di via Marinali.
Il guardasigilli aveva infatti comunicato di voler effettuare dei sopralluoghi per valutare la possibilità di riaprire i tribunali soppressi negli ultimi anni, laddove sia dimostrata l’utilità di ripristinare gli uffici giudiziari.
«Non appena ho saputo che stava predisponendo il calendario delle visite, gli ho scritto una lettera esprimendo la disponibilità mia e del comitato per il Tribunale della Pedemontana ad illustrare nel dettaglio la vicenda della cittadella della giustizia di Bassano e a presentare le forti motivazioni a supporto dell’istituzione di un nuovo tribunale», ha spiegato il sindaco Elena Pavan.
Nella missiva al ministro, il sindaco ha ricostruito brevemente le sofferte tappe che hanno portato al triste epilogo con la soppressione del presidio giudiziario cittadino, ma anche la volontà del territorio, sulla base di una reale necessità, di istituire l’ottavo tribunale nel Veneto a servizio della fascia della Pedemontana. Al progetto hanno aderito una settantina di Comuni, le Province di Vicenza, Treviso e Padova, gli ordini professionali, le organizzazioni sindacali, le categorie economiche; anche la Regione ha dato il via libera. Inoltre, il primo cittadino ha sottolineato come la soppressione abbia lasciato vuoto, e per il momento senza un futuro, uno stabile nuovo di zecca, finito di realizzare poco dopo l’accorpamento del polo cittadino a quello di Vicenza. Un investimento costato circa 16 milioni di euro, in gran parte a carico del ministero della Giustizia.
«Le motivazioni di volere un tribunale non sono mai venute meno, anzi, si sono rinforzate – ha sottolineato il sindaco Pavan nella lettera - Alla luce di quello che sta accadendo possiamo pensare che un’area come la nostra, ad alta intensità di residenti, di attività produttive, commerciali e di servizi, avrà ancora maggiore necessità di poter contare su tempi certi della giustizia».
Nella sua veste di portavoce del comitato, sintesi di numerose forze locali, il sindaco ha quindi proposto al ministro Bonafede di organizzare una videoconferenza ed eventualmente un sopralluogo nella sede di via Marinali.
«Assieme ai componenti del comitato – ha concluso Pavan - siamo pronti a fornire dati oggettivi che dimostrino come la chiusura, invece di provocare risparmi, abbia aumentato i costi e diminuito i servizi, non solo per Bassano, ma per tutto il territorio circostante».
Dopo la soppressione del tribunale, negli edifici storici del polo giudiziario sono stati trasferiti i giudici di pace ed attivati alcuni sportelli per i cittadini e le imprese, l’ultimo dei quali quello per la composizione della crisi da sovraindebitamento, in funzione al primo piano di palazzo Antonibon (aperto di mercoledì, dalle 9 alle 13), ma il nuovo edificio è ancora vuoto e rischia il degrado senza mai essere entrato in funzione e senza nemmeno conoscere quale sarà la sua destinazione futura.