Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Assembramenti, multe a Verona E nel Veneziano ronde dei sindaci
Tanta folla nelle città e controlli serrati. A Mirano sospesa partita di pallone
VENEZIA Prime aperture e prime trasgressioni. Alle spalle la retorica degli «italiani rispettosi», parecchi, ieri, hanno voluto intendere l’avvio della Fase 2 come un «tutti in festa». Siccome, però, i conti col virus sono tutt’altro che chiusi, la risposta dei Comuni c’è stata: vigili e Protezione civile a pattugliare, e in qualche caso anche sindaci a guidare vere e proprie ronde contro gli assembramenti. E che assembramenti: a Mirano, il primo cittadino ha messo fine a una partita di pallone. La giornata di sole avrà contribuito al pensiero che si poteva anticipare perfino la serie A...
Già venerdì sera, tra i sindaci del Veneziano, circolava l’esasperazione per le segnalazioni di assembramenti, accanto al timore di un picco nel weekend. La sindaca di Noale, Patrizia Andreotti, ha affidato il suo rimprovero ai social: «Fase 2 non significa liberi tutti. Mi sono stati segnalati assembramenti, anche senza mascherina e continuano ad arrivare segnalazioni di cittadini che consumano caffè, gelati e aperitivi per asporto all’aperto negli spazi pubblici». Altri primi cittadini hanno preferito mettersi direttamente a caccia dei furbetti nelle aree verdi, attivando vigili e protezione civile. A Mirano, il blitz del sindaco, Maria Rosa Pavanello, ha interrotto una partita di calcio nella frazione di Zianigo: «Erano in venti sul campo e sono stati allontanati. Mi pare che la situazione non sia chiara a tutti». Ronde «sindacali» anche sul Litorale. A Jesolo pattuglie straordinarie in borghese per pizzicare trasgressori in spiaggia. «Prima diamo un avvertimento – dice il sindaco Valerio Zoggia -. Sanzioniamo subito solo chi non ha con sé la mascherina».
Un tasto dolente per tutti: gelati, caffè e bibite presi per asporto e consumati fuori dai locali, magari in capannello. «Era inevitabile – commenta Andrea Saccarola, primo cittadino di Martellago – Impossibile controllare tutti, continuiamo a vedere bicchierini di carta e coppette nei cestini a due passi dai locali». Situazione tranquilla lungo la Riviera del Brenta. A Dolo la sorveglianza locale è concentrata su bar e gelaterie: «Puntiamo sulla verifica degli asporti, ci dicono che la gente chiede di mangiare fuori – osserva il sindaco Alberto Polo – è un momento delicato e non abbiamo eserciti di Vigili». A parte qualche crocchio di adolescenti sugli argini, a Mira il problema sono guanti e mascherine gettati a terra: «Sono indignato – lamenta il sindaco, Marco Dori – le troviamo in tanti posti».
Due ragazzi multati a Verona, ieri,in via Rosa, a due passi da piazza Erbe: consumavano il bicchiere di alcolico di fianco a un locale nonostante il takeaway non preveda il consumo sul posto. Succede nel giorno in cui il sindaco, Federico Sboarina, decide, d’intesa col prefetto, di potenziare i controlli «per evitare assembramenti vicino ai locali e nelle zone della città più frequentate». Almeno quattro interventi per invitare al rispetto del metro di distanza, e una multa, quella citata, al principio della sera. Controlli decisi (sette pattuglie dei vigili in servizio al mattino, altrettante al pomeriggio e due a sera, una in borghese) anche a Treviso, molto attenti anche sui parchi e le zone verdi. In restera, multa da 400 euro a un quarantenne della zona senza mascherina. Molte persone per strada a sera, ma non assembramenti né contravvenzioni. Il sindaco, del resto, si era raccomandato via social: «Da un lato - le parole di Mario
Conte - sono contento che la città sia tornata a vivere, dall’altro... sto vedendo cose che non mi piacciono. I prodotti per asporto non vanno consumati fuori dal locale ma vanno portati via... Per colpa di pochi rischiamo di tornare al punto di partenza. In parole povere, si chiude tutto!».
Sabato quasi pre-virus a Padova, anche per la splendida giornata di sole: piazze affollate, file davanti ai negozi di alimentari, e qualche ragazzo tornato sui gradini della Gran Guardia a bere spritz da asporto, preso nei bar vicini. In centro storico gran movimento di bici e motorini, e lunghe attese per accedere ai banchi del mercato all’aperto e nei negozi del Salone, sotto Palazzo della Ragione. Tanti vigili e personale di Protezione civile a controllare e, nel Salone, anche vigilantes ingaggiati dai negozianti. In generale, però, le persone hanno rispettato la distanza minima e indossato le mascherine obbligatorie.
«Verifiche su eventuali assembramenti anche a Vicenza ma - fa sapere il sindaco, Francesco Rucco - i cittadini hanno seguito le regole di distanziamento sociale e portato le mascherine».