Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Aim, 45 giorni per decidere sulla fusione
Governance, quote e strategie industriali dell’unione con Agsm e A2a: in settimana incontro di maggioranza. Entro giugno il piano in Consiglio. Fdi a Rucco: ci coinvolga nelle decisioni
VICENZA Si allungano i tempi a causa dell’emergenza sanitaria, sale la tensione – anche politica – ma ora si avvicina il momento delle scelte. Le prime indicazioni, concrete, sul destino di Aim arriveranno la prossima settimana. Entro pochi giorni è previsto infatti il primo appuntamento che vedrà i rappresentanti della maggioranza a Palazzo Trissino a tu per tu con i vertici della multiutility di San Biagio e con i consulenti che per conto della stessa società stanno curando il processo per una (possibile) fusione con la veronese Agsm e con il colosso lombardo A2a. Al centro dell’incontro ci sarà proprio il piano che prevede la nascita di una nuova società, che ingloberà le due aziende venete e sarà partecipata dalla multiutility lombarda: si attendono le indicazioni sulle linee guitazioni da del piano industriale di questa nuova realtà, con la definizione sul modello di governance, quote di partecipazione e, appunto, orizzonti industriali.
Il passaggio era atteso tra marzo e aprile, con tanto di voto in consiglio comunale entro fine maggio ma la pandemia di Covid-19 e le conseguenti restrizioni imposte da Governo e Regione hanno prorogato tutte le attività, allungando i tempi relativi all’iter previsto lo scorso inverno, di fatto, di circa un mese. E così si arriva alla presentazione delle carte entro metà maggio e all’esame dei consigli comunali di Vicenza e Verona, azionisti delle rispettive società, atteso entro fine giugno. Scadenza improrogabile, tra l’altro, visto che saltare quel periodo significherebbe dover rifare i conti sulle valudelle singole società considerando i bilanci 2019 e non più i rendiconti economico-finanziari del 2018, alla base dei conteggi attuali. Insomma, c’è una scadenza precisa da rispettare.
Ma non sarà una passeggiata. E non si tratta di previsioni azzardate: a Verona nelle ultime settimana la Lega ha tirato i l freno a mano in occasione di un consiglio di amministrazione di Agsm, seguiti poi dalle perplessità dei consiglieri di Fratelli d’Italia nella città scaligera. Questi ultimi ricalcano, di fatto, la posizione dei colleghi di partito vicentini, visto che il gruppo consiliare in sala Bernarda da mesi chiede di poter valutare anche «alternative alla fusione prevista», ribadendo di non voler votare in consiglio «una soluzione preconfezionata». Insomma, vogliono poter dire la loro. La stessa tesi rimbalzata nell’incontro che il sindaco Francesco Rucco ha tenuto venerdì con il gruppo di FdI in Comune: «Hanno chiesto di essere coinvolti di più nelle decisioni – dichiara Rucco – e la considero una posizione costruttiva». A dire il vero tra giovedì e venerdì il primo cittadino ha incontrato tutti i gruppi di maggioranza e in questi vertici è emerso anche un altro tema che riguarda Aim, ovvero il progetto sul fotovoltaico: un investimento da 15 milioni che necessita di un voto in consiglio comunale per poter essere concretizzato. L’appuntamento con l’aula era previsto il 17 marzo ma anche qui l’emergenza sanitaria ha imposto uno slittamento: ad oggi quell’investimento non è ancora stato approvato e l’esame del Consiglio, con tutta probabilità, arriverà a fine mese.
Infine, entro due mesi si affaccia all’orizzonte delle strategie economico-industriali del gruppo di contra’ Pedemuro San Biagio anche la partecipazione alla gara d’appalto indetta da Acque del Chiampo e Medio Chiampo Ambiente per la progettazione e realizzazione di un maxiimpianto di trattamento di fanghi essiccati delle lavorazioni della concia nell’Ovest Vicentino: l’appalto vale 530 milioni, scade il 20 luglio dopo l’ennesima proroga – e Aim parteciperebbe in un raggruppamento di imprese con altre realtà – private – portando però in dote la piattaformadi Marghera, dove poter gestire e smaltire il materiale.