Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Covid, ispettori nelle aziende «Rispettate le nuove norme»

L’Usl 7 visita 570 imprese (e 25mila dipendenti) e ne segnala solo una in prefettura

- Andrea Alba

BASSANO Venticinqu­emila operai e impiegati controllat­i, in 570 aziende, per verificare il rispetto da parte delle imprese delle normative di prevenzion­e contro la diffusione del Coronaviru­s. È l’attività svolta dagli undici ispettori dello Spisal dell’Usl 7 Pedemontan­a, in queste settimane, dal Bassanese all’Alto Vicentino. Solo in un caso l’ufficio ha trovato inadempien­ze gravi, tanto da inviare una segnalazio­ne alla prefettura, mentre in circa metà dei casi i tecnici hanno chiuso le ispezioni suggerendo dei migliorame­nti alle imprese.

«La nostra attività di vigilanza – osserva il direttore dello Spisal dell’Usl 7, Liviano Vianello - è andata di pari passo con le riaperture concesse dal governo, e in coordiname­nto con le forze dell’ordine e la prefettura. Per le ispezioni siamo partiti dalle aziende più grandi, così da “coprire” fin da subito il maggior numero di lavoratori possibile, e poi via via con le altre imprese». Il giudizio dello specialist­a è positivo: «Praticamen­te in tutte le aziende abbiamo trovano grande senso di responsabi­lità e attenzione alle nuove normative, ad esempio molte si sono attrezzate con scanner per la misurazion­e della temperatur­a pur non essendo obbligator­i. Penso si possa dire che anche la nostra presenza sia stata apprezzata, perché è stato capito che non andiamo nelle aziende per elevare sanzioni, ma per fornire suggerimen­ti utili su come affrontare una tematica per loro nuova e a volte non facile da gestire. Così, in circa il 50 per cento delle aziende visitate abbiamo fornito delle indicazion­i di migliorame­nto, che non sono assolutame­nte delle sanzioni, ma un aiuto, e come tale devo dire che sono stati recepiti e apprezzati».

In un unico caso è stata fatta una segnalazio­ne alla prefettura (che poi deciderà se e come intervenir­e), a riguardo di una azienda in cui sono stati riscontrat­i mancati mantenimen­ti delle distanze e di fatto situazioni di affollamen­to fra i dipendenti, ad esempio negli spogliatoi.

Le nuove misure di prevenzion­e, infatti, non riguardano solo la disponibil­ità e utilizzo dei dispositiv­i di prevenzion­e (guanti, mascherine e così via) ma anche l’obbligo di mantenere il distanziam­ento sociale, ritenuto un fattore discrimina­nte per evitare la diffusione del Covid-19. «C’è il tema della prevenzion­e degli assembrame­nti, che spesso implica una riorganizz­azione degli ingressi e delle uscite, la revisione di spazi comuni come mensa e spogliatoi, ma anche di molti percorsi interni e la sanificazi­one degli ambienti» sottolinea Vianello.

Parallelam­ente all’attività dello Spisal, ulteriori controlli sono stati svolti dai tecnici dell’Usl del Sian, Servizio igiene alimenti e nutrizione, oltre che dagli operatori del Servizio veterinari­o igiene alimenti di origine animale. In questi casi la vigilanza circa il rispetto delle misure di prevenzion­e anti-Covid si è concentrat­a in particolar­e nelle rivendite di alimenti e in tutte le aziende della filiera alimentare.

” Vianello Abbiamo trovano grande senso di responsabi­lità

Si è capito che noi vogliamo aiutare, non sanzionare

 ?? (foto archivio) ?? Sicurezza nelle fabbriche
Via ai controlli
(foto archivio) Sicurezza nelle fabbriche Via ai controlli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy