Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Covid, ispettori nelle aziende «Rispettate le nuove norme»
L’Usl 7 visita 570 imprese (e 25mila dipendenti) e ne segnala solo una in prefettura
BASSANO Venticinquemila operai e impiegati controllati, in 570 aziende, per verificare il rispetto da parte delle imprese delle normative di prevenzione contro la diffusione del Coronavirus. È l’attività svolta dagli undici ispettori dello Spisal dell’Usl 7 Pedemontana, in queste settimane, dal Bassanese all’Alto Vicentino. Solo in un caso l’ufficio ha trovato inadempienze gravi, tanto da inviare una segnalazione alla prefettura, mentre in circa metà dei casi i tecnici hanno chiuso le ispezioni suggerendo dei miglioramenti alle imprese.
«La nostra attività di vigilanza – osserva il direttore dello Spisal dell’Usl 7, Liviano Vianello - è andata di pari passo con le riaperture concesse dal governo, e in coordinamento con le forze dell’ordine e la prefettura. Per le ispezioni siamo partiti dalle aziende più grandi, così da “coprire” fin da subito il maggior numero di lavoratori possibile, e poi via via con le altre imprese». Il giudizio dello specialista è positivo: «Praticamente in tutte le aziende abbiamo trovano grande senso di responsabilità e attenzione alle nuove normative, ad esempio molte si sono attrezzate con scanner per la misurazione della temperatura pur non essendo obbligatori. Penso si possa dire che anche la nostra presenza sia stata apprezzata, perché è stato capito che non andiamo nelle aziende per elevare sanzioni, ma per fornire suggerimenti utili su come affrontare una tematica per loro nuova e a volte non facile da gestire. Così, in circa il 50 per cento delle aziende visitate abbiamo fornito delle indicazioni di miglioramento, che non sono assolutamente delle sanzioni, ma un aiuto, e come tale devo dire che sono stati recepiti e apprezzati».
In un unico caso è stata fatta una segnalazione alla prefettura (che poi deciderà se e come intervenire), a riguardo di una azienda in cui sono stati riscontrati mancati mantenimenti delle distanze e di fatto situazioni di affollamento fra i dipendenti, ad esempio negli spogliatoi.
Le nuove misure di prevenzione, infatti, non riguardano solo la disponibilità e utilizzo dei dispositivi di prevenzione (guanti, mascherine e così via) ma anche l’obbligo di mantenere il distanziamento sociale, ritenuto un fattore discriminante per evitare la diffusione del Covid-19. «C’è il tema della prevenzione degli assembramenti, che spesso implica una riorganizzazione degli ingressi e delle uscite, la revisione di spazi comuni come mensa e spogliatoi, ma anche di molti percorsi interni e la sanificazione degli ambienti» sottolinea Vianello.
Parallelamente all’attività dello Spisal, ulteriori controlli sono stati svolti dai tecnici dell’Usl del Sian, Servizio igiene alimenti e nutrizione, oltre che dagli operatori del Servizio veterinario igiene alimenti di origine animale. In questi casi la vigilanza circa il rispetto delle misure di prevenzione anti-Covid si è concentrata in particolare nelle rivendite di alimenti e in tutte le aziende della filiera alimentare.
” Vianello Abbiamo trovano grande senso di responsabilità
Si è capito che noi vogliamo aiutare, non sanzionare