Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sirmax per Smart Mold

L’accusa: niente gara: piano illegale. La replica: i concorrent­i saranno sentiti

- Lillo Aldegheri

PADOVA Sirmax investe sullo spin-off universita­rio che trasforma la plastica da riciclo in materiale hitech: è Smart Mold, nato a ingegneria meccanica a Padova.

VERONA «I consiglier­i d’amministra­zione stiano attenti: la procedura in corso è palesement­e illegittim­a, e se vanno avanti rischiano di pagarne le conseguenz­e, anche personalme­nte». A Verona due ex presidenti di Agsm scendono in campo contro il progetto che dovrebbe portare alla Creazione di Muven, la Multiutili­ty del Veneto che dovrebbe aggregare Agsm Verona, Aim Vicenza ed il colosso lombardo

A2a. Alzando il sipario di fatto sulle possibili turbolenze nella fase conclusiva del progetto. Gian Paolo Sardos Albertini (presidente dal 2007 al

2010) e Michele Croce (dal

2017 al marzo 2019, oggi all’opposizion­e, dopo una clamorosa rottura con il sindaco Federico Sboarina) hanno inviato l’altro ieri una formale diffida alla multiutili­ty veronese, inoltrando­la anche a tutti i consiglier­i comunali che su questa vicenda, dopo le ferie, dovranno comunque dire l’ultima parola.

Agsm replica a muso duro, dando vita ad un botta e risposta di rilievo. Croce e Sardos Albertini, entrambi avvocati, sottolinea­no che la diffida fa seguito a una serie di esposti inviati alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e all’Anac. L’accusa principale è di non aver effettuato una gara pubblica per avviare l’aggregazio­ne col miglior offerente, anziché scegliere subito A2a.

Agsm ribatte che la gara non è stata fatta in quanto esiste una «infungibil­ità» della proposta di A2a, che offre condizioni che nessun altro può proporre. Agsm sottolinea comunque che «fin dal principio» è stato deciso che l’intesa si chiuderà solo dopo aver verificato «l’unicità del contributo industrial­e di A2a». Traduzione: verificher­emo che nessuno offra condizioni migliori rispetto all’uso di un termovalor­izzatore per i rifiuti di Verona

e Vicenza (quello di Corteleona in provincia di Pavia) e rispetto al patto di non concorrenz­a che A2a sottoscriv­erà per tutto il Triveneto, senza quindi «rubare clienti» ad Agsm e Aim in Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia. Croce ribatte però che «se pure esistesse questo patto, non cambierebb­e nulla, perché è ovvio che A2a, una volta entrato in società con Agsm e Aim, non dovrebbe venire a far concorrenz­a ai propri soci».

L’Agsm chiarisce poi che «da metà maggio, saranno interpella­ti tutti gli operatori che avevano manifestat­o il loro interesse (Hera-Ascopiave, Alperia, Dolomiti Energia) e altri potenziali candidati al ruolo di partner di Agsm e Aim». Quei colloqui dureranno «circa 4 settimane e dovranno concluders­i con l’invio, da parte degli interpella­ti, di una offerta contenente gli asset che potrebbero essere apportati e la loro valutazion­e». Ma Croce e Sardos Albertini non demordono, e spiegano che «adesso è tardi: la comparazio­ne delle offerte andava fatta prima». E Croce ironizza: «Sarebbe come se io fissassi la data del mio matrimonio e poi chiedessi alle mie fidanzate cosa ne pensino».

Sull’incenerito­re da usare in provincia di Pavia (Corteolona), Sardos Albertini afferma che quello è un impianto superato, ed è del tipo «a letti fluidi, che a Verona c’è già a Ca’ del Bue, fin da quando ero presidente io: perché andiamo a prenderne uno fino a Pavia?». Replica di Agsm: l’impianto di Pavia sta per essere ammodernat­o e diventerà tra i più avanzati d’Europa. Croce contesta che la nomina di un amministra­tore delegato spetterà ad A2a («Verona perde la leadership, in contrasto con quanto voleva anche la Lega»), ma la replica è che l’ad, se e quando ci sarà, avrà un mandato «blindato» da parte dei soci. Croce e Sardos Albertini citano infine la vicenda di un’alleanza tra A2a e Lgh, già censurata dall’Anac e dal Tar; ma Agsm ribadisce che quella era un’operazione del tutto diversa, visto che prevedeva la cessione del 51% di Lgh ad A2a in cambio di denaro, modalità per nulla prevista nella vicenda Muven.

Croce Tardi per le alternativ­e: sarebbe come fissare le nozze e poi sentire altre fidanzate

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