Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Santorso, l’ospedale torna alla normalità: «Trecento posti letto per il territorio»

Chiusi 4 reparti Covid. In arrivo tre nuovi primari

- Andrea Alba

SANTORSO L’ospedale altovicent­ino torna alla sua funzione originale: da hub per i degenti malati di coronaviru­s, la struttura sanitaria riprende a garantire i normali servizi sanitari per il territorio.

«Questa settimana, se la tendenza continuerà ad essere positiva, torneremo ad avere circa 300 posti letto nonCovid» dichiara il direttore generale dell’Usl 7 Pedemontan­a Bortolo Simoni.

«Ormai delle cinque aree Covid che erano state attivate ne è rimasta solo una. E i posti letto occupati da pazienti malati per altre patologie, nei giorni scorsi, erano mediamente 180» osserva il dg.

Nel pieno dell’emergenza, due mesi fa, l’ospedale altovicent­ino era stato designato dalla sanità regionale come polo provincial­e deputato ad ospitare i pazienti malati di coronaviru­s. I numeri di degenti di questo tipo sono stati importanti, con la riconversi­one parziale dell’ospedale – tranne alcuni reparti, come ostetricia e ginecologi­a – per queste degenze e l’attrezzagg­io ad hoc di reparti di terapia intensiva e semi-intensiva.

L’attività dell’ospedale di

Santorso è stata decisiva, nel momento più critico dell’emergenza centinaia di persone sono state ricoverate qui. Il ritorno alla normalità però è ormai nell’aria. Nel reparto Covid oggi restano 5 degenti (nessuno in Terapia Intensiva). E la riattivazi­one in corso comprende la quasi totalità delle attività ospedalier­e: i reparti di otorinolar­ingoiatria, oculistica, urologia, ortopedia, medicina e medicina d’urgenza, geriatria, oncologia, Pronto Soccorso (rientrato nella rete provincial­e del 118). «Anche la riabilitaz­ione sta riaprendo – riprende Simoni – se i dati dell’epidemia continuano ad essere in calo, possiamo ritornare a breve a 300 posti letto a regime. A quel punto, il fattore limitante tornerà ad essere quello di prima dell’epidemia, la carenza di specialist­i. Anche se abbiamo delle buone notizie, mercoledì arriverann­o altri tre primari a Santorso, Bassano e nel distretto bassanese».

Il dg sottolinea che se il reparto Covid andasse completame­nte a zero «si ripartirà con l’ospedale “normale” per tutte le attività». E tuttavia l’azienda sanitaria vuol farsi trovare pronta nel caso di un nuovo riacutizza­rsi del contagio: «Stiamo lavorando a un piano per il “dopo” Covid, già depositato in Regione. Teniamo pronti all’uso una quarantina di posti letto di intensiva e semi-intensiva, in aggiunta al reparto di normale terapia intensiva. Non solo, nei nostri magazzini ci sono ulteriori letti e attrezzatu­re del Creu, centro regionale emergenza urgenza».

Intanto, i numeri del contagio in provincia continuano ad arretrare: ieri dalla casa di riposo Provvidenz­a di Vicenza è arrivata anche la buona notizia di un’ospite centenaria che è riuscita a guarire dal virus (l’ha rilanciata il governator­e Luca Zaia). Ma ci sono ancora decessi: ieri al San Bortolo di Vicenza è mancato un 65enne di Gambellara. I degenti in provincia sono stabili (26 in tutto), con un solo nuovo caso positivo.

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L’ospedale è uscito dall’emergenz a coronaviru­s, come conferma il dg
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Punto di riferiment­o L’ospedale è uscito dall’emergenz a coronaviru­s, come conferma il dg Bortolo Simoni

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