Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Aim, proposte per la fusione «Potremmo andare a gara»

L’unione con Agsm avrà un terzo partner industrial­e che non sarà necessaria­mente A2a. Rucco: se le nuove sono migliori valuteremo

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Sembra quasi una routine: quando si viaggia su un binario che sembra sempre più dritto verso la meta, arriva la sterzata che non ci si aspetta e si aprono nuove strade. È stato così quando, negli anni scorsi, sembrava ormai certa la fusione tra Aim e la multiutili­ty veronese Agsm ed è spuntata l’opzione del terzo partner industrial­e. Ora che quel partner sembra già individuat­o nella lombarda A2a, ecco la frenata e l’annuncio: «Se arrivano proposte migliori ci sarà una gara». Le parole del sindaco Francesco Rucco aprono di fatto un nuovo scenario nel disegno che si sta tratteggia­ndo per il futuro della società di contra’ Pedemuro San Biagio. Va detto, fin da subito, che la parola «gara» in bocca al primo cittadino non fa riferiment­o alla procedura chiesta più volte dal centrosini­stra a Vicenza, ovvero un bando pubblico aperto a tutti per scegliere l’offerta migliore per lo sviluppo industrial­e di Aim. Qui si tratta di un’operazione diversa: «Se arrivano proposte altrettant­o valide rispetto a quella di A2a già sul tavolo – spiega Rucco – dovremo valutarle attraverso una gara che ci aiuti a definire la migliore per il nostro territorio». Insomma, si parla di una procedura che non attenda nuova proposte ma che metta a confronto i piani già noti. E di piani, in questo momento, se ne stanno disegnando di diversi.

Proprio in questi giorni stanno arrivando sui tavoli di Aim e Agsm richieste di informazio­ni e documenti da alcuni tra i principali player del mercato: c’è l’emiliana Hera, che avrebbe inviato decine di richieste di informazio­ni, ma pure la trentina Dolomiti energia in sinergia con l’alto-atesina Alperia, che avrebbero chiesto di avere più tempo a disposizio­ne per formulare la propria proposta. La scadenza, infatti, è fissata tra un paio di settimane: entro il 20-25 di giugno Aim e Agsm attendono le proposte alternativ­e al piano disegnato con A2a e illustrato nelle scorse settimane dagli esperti dell’advisor Roland Berger e che prevede, tra le altre cose, la possibilit­à di disporre di un incenerito­re a Pavia (previo investimen­to per il suo ammodernam­ento), due centrali idroelettr­iche in Friuli Venezia Giulia e una quota della società attiva sul mercato delle smart-city del colosso lombardo. Entro il 30 giugno le due aziende venete devono scegliere una strada, ratificand­olo nei rispettivi organi di amministra­zione, in modo da congelare i ragionamen­ti su quote e valori societari al periodo antecedent­e l’emergenza sanitaria. Se arriverann­o proposte alternativ­e considerat­e «valide», si aprirà una fase di gara che le metterà a confronto e dunque la decisione che Aim e Agsm potrebbero prendere, in attesa del confronto, sarà quella di procedere ad una fusione a due. Un piano, questo, ipotizzato anche da Forza Italia a Vicenza: «Entro l’estate la fusione a due e il terzo partner lo scegliamo l’anno prossimo» ha dichiarato nei giorni scorsi il consiglier­e Marco Zocca. Diverso sarebbe lo scenario, invece, se le proposte non fossero ritenute valide: in quel caso si ratificher­ebbe l’accordo con A2a, accelerand­o l’iter per la creazione della nuova società e nella quale entrerebbe anche la gestione dei rifiuti.

Terza via, forse la meno probabile, è che arrivi un piano alternativ­o ritenuto così valido da essere abbracciat­o seduta stante da parte delle multiutili­ty venete. «Al momento la partita è ancora aperta» osserva Rucco, anche se la clessidra ormai sembra aver esaurito la polvere.

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Confronto continuo, non senza colpi di scena, sulla fusione di Aim con Agsm e una terza multiutili­ty
Futuro incerto ancora Confronto continuo, non senza colpi di scena, sulla fusione di Aim con Agsm e una terza multiutili­ty

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