Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Aim, proposte per la fusione «Potremmo andare a gara»
L’unione con Agsm avrà un terzo partner industriale che non sarà necessariamente A2a. Rucco: se le nuove sono migliori valuteremo
VICENZA Sembra quasi una routine: quando si viaggia su un binario che sembra sempre più dritto verso la meta, arriva la sterzata che non ci si aspetta e si aprono nuove strade. È stato così quando, negli anni scorsi, sembrava ormai certa la fusione tra Aim e la multiutility veronese Agsm ed è spuntata l’opzione del terzo partner industriale. Ora che quel partner sembra già individuato nella lombarda A2a, ecco la frenata e l’annuncio: «Se arrivano proposte migliori ci sarà una gara». Le parole del sindaco Francesco Rucco aprono di fatto un nuovo scenario nel disegno che si sta tratteggiando per il futuro della società di contra’ Pedemuro San Biagio. Va detto, fin da subito, che la parola «gara» in bocca al primo cittadino non fa riferimento alla procedura chiesta più volte dal centrosinistra a Vicenza, ovvero un bando pubblico aperto a tutti per scegliere l’offerta migliore per lo sviluppo industriale di Aim. Qui si tratta di un’operazione diversa: «Se arrivano proposte altrettanto valide rispetto a quella di A2a già sul tavolo – spiega Rucco – dovremo valutarle attraverso una gara che ci aiuti a definire la migliore per il nostro territorio». Insomma, si parla di una procedura che non attenda nuova proposte ma che metta a confronto i piani già noti. E di piani, in questo momento, se ne stanno disegnando di diversi.
Proprio in questi giorni stanno arrivando sui tavoli di Aim e Agsm richieste di informazioni e documenti da alcuni tra i principali player del mercato: c’è l’emiliana Hera, che avrebbe inviato decine di richieste di informazioni, ma pure la trentina Dolomiti energia in sinergia con l’alto-atesina Alperia, che avrebbero chiesto di avere più tempo a disposizione per formulare la propria proposta. La scadenza, infatti, è fissata tra un paio di settimane: entro il 20-25 di giugno Aim e Agsm attendono le proposte alternative al piano disegnato con A2a e illustrato nelle scorse settimane dagli esperti dell’advisor Roland Berger e che prevede, tra le altre cose, la possibilità di disporre di un inceneritore a Pavia (previo investimento per il suo ammodernamento), due centrali idroelettriche in Friuli Venezia Giulia e una quota della società attiva sul mercato delle smart-city del colosso lombardo. Entro il 30 giugno le due aziende venete devono scegliere una strada, ratificandolo nei rispettivi organi di amministrazione, in modo da congelare i ragionamenti su quote e valori societari al periodo antecedente l’emergenza sanitaria. Se arriveranno proposte alternative considerate «valide», si aprirà una fase di gara che le metterà a confronto e dunque la decisione che Aim e Agsm potrebbero prendere, in attesa del confronto, sarà quella di procedere ad una fusione a due. Un piano, questo, ipotizzato anche da Forza Italia a Vicenza: «Entro l’estate la fusione a due e il terzo partner lo scegliamo l’anno prossimo» ha dichiarato nei giorni scorsi il consigliere Marco Zocca. Diverso sarebbe lo scenario, invece, se le proposte non fossero ritenute valide: in quel caso si ratificherebbe l’accordo con A2a, accelerando l’iter per la creazione della nuova società e nella quale entrerebbe anche la gestione dei rifiuti.
Terza via, forse la meno probabile, è che arrivi un piano alternativo ritenuto così valido da essere abbracciato seduta stante da parte delle multiutility venete. «Al momento la partita è ancora aperta» osserva Rucco, anche se la clessidra ormai sembra aver esaurito la polvere.