Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il virus ha piegato il turismo «Ora progetti per ripartire»
Un 2019 da record e il crollo. Amodeo: punteremo su natura e sport
BASSANO Archiviato il 2019 con la conferma della progressiva crescita del turismo bassanese, gli addetti ai lavori sono concentrati nella ripresa dopo il lockdown che ha fatto cadere a picco i lusinghieri dati registrati lo scorso anno. Un brutto colpo dopo i segnali incoraggianti. Da alcuni anni il settore registrava un segno positivo. Lo scorso anno in città gli arrivi sono stati 74.561 e le presenze
168.989, con un aumento sul
2018 rispettivamente del 7,9 e del 5,4%, più del doppio della media regionale. Ancora meglio ha fatto l’area bassanese con 140.968 arrivi, il 71,44% in più rispetto all’anno precedente, e 319.531 presenze, pari al
68,04% più del 2018.
Poi la chiusura per Covid 19, le restrizioni e le frontiere sbarrate hanno fatto precipitare i numeri e cancellato migliaia di prenotazioni sul territorio. C’è molta amarezza tra gli operatori del comparto, una delle voci più significative dell’economia locale, ma l’assessore al Turismo, Stefania Amodeo, invita a non lasciarsi prendere dallo sconforto e a reagire. «Rilanceremo il nostro turismo a livello internazionale adottando strategie mirate- spiega - Bassano e il territorio in questa fase sono mete ideali. Gli esperti del settore sono convinti che ora il viaggiatore prediligerà destinazioni non troppo affollate, culturalmente vivaci e con una storia alle spalle, ma anche capaci di offrire pacchetti di opportunità da vivere all’aria aperta. Caratteristiche che ritroviamo nelle nostre zone, tra trekking, parapendio, rafting, bicicletta, nordic walking, arrampicata, passeggiate e itinerari tra la natura e siti di spiritualità: sono oltre 200 i sentieri a Bassano e dintorni. È da queste peculiarità che vogliamo ripartire, integrandole con gli eventi del territorio, quando saranno consentiti».
Nell’agenda di Amodeo sono annotati anche nuovi progetti: riportare sul territorio le mongolfiere, recuperare antichi spaccati di vita cittadina da rivisitare in chiave turistica: dagli incontri di spada medievale nei parchi della città alla storica barca «Rina» che traghettava le persone da una sponda all’altra del Brenta, da via Macello a Porto di Brenta. «L’imbarcazione autentica è in ristrutturazione e sarà esposta all’Urban center - precisa l’assessore - la moderna copia, invece, in fase di realizzazione, riproporrà il servizio che prevede una deviazione sotto il Ponte degli Alpini. Sono nuove occasioni che andranno a completare l’offerta turistica. Non si tratta di mega progetti, ma abbiamo toccato con mano l’efficacia di iniziative e proposte legate alla storia e alla cultura locali. La torre di guardia del Castello degli Ezzelini allestita e riaperta poco prima del lockdown registrava oltre 600 visitatori in ogni fine settimana, con almeno 50 visite guidate. Il villaggio di Babbo Natale, allestito sempre nella location della fortezza cittadina, contava duemila ingressi di sabato e domenica».
Opportunità, quindi, per trattenere il visitatore sul territorio, che spesso arriva da oltreoceano. Non sono solo gli europei che scelgono di visitare il Bassanese: i dati relativi al 2019 dimostrano che, oltre a tedeschi, austriaci, francesi e inglesi, crescono i cinesi, gli americani, i giapponesi, i brasiliani.