Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Scuola, Mattarella sceglie Vo’
Il presidente andrà in un istituto simbolo a inaugurare l’anno. Ma la data è un giallo
VENEZIA Mattarella ha scelto Vo’, il paese simbolo dell’emergenza Covid, per inaugurare il prossimo anno scolastico. «La presenza del capo dello Stato è un bel riconoscimento alla storia sanitaria ed epidemiologica del Veneto» commenta Zaia. Che però non fissa date. «Colpa del governo e delle elezioni» spiega.
VENEZIA La notizia era nell’aria da dieci giorni, da quando cioè il ministero dell’Istruzione aveva chiesto all’Istituto comprensivo «Lozzo Atestino», che riunisce materna, elementari e medie tra il paese omonimo e i vicini Vo’ e Cinto Euganeo, le planimetrie degli esterni. Ma la conferma ufficiale è arrivata ieri: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inaugurerà a settembre il nuovo anno scolastico all’elementare «Guido Negri» di Vo’ Euganeo, 3300 anime sui Colli Euganei, divenuto il simbolo della lotta al coronavirus. Accanto al capo dello Stato il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Due le motivazioni della visita, comunicate al dirigente scolastico Alfonso D’Ambrosio: la «resilienza» degli abitanti e i meriti dell’istituto, il primo d’Italia a lanciare la didattica a distanza, a sperimentare da remoto la simulazione dell’esame di terza media, a creare gemellaggi telematici per lezioni comuni con gli alunni di altre regioni. Non da ultimo, l’atrio del «Guido Negri» ha ospitato l’équipe padovana, guidata dal professor Andrea Crisanti, che per tre volte ha sottoposto a tampone tutti gli abitanti. Inizialmente per individuare i contatti di un residente di 77 anni, Adriano Trevisan, morto la notte del 21 febbraio e prima vittima italiana del Covid-19. Insieme a lui fu ricoverato all’ospedale di Schiavonia Renato Turetta, 67 anni, che si spense l’11 marzo. Con loro iniziò l’incubo epidemia in Veneto. Gli altri due campionamenti sono studi condotti dallo stesso Crisanti per mappare il virus e rilevare l’indice di immunità della popolazione, al momento individuato nel 5%.
Fatto sta che Vo’, il 23 febbraio trasformato nella prima zona rossa insieme a Codogno, aspetta ancora il ristoro delle spese sostenute. «Per una comunità così piccola organizzare tre screening sull’intera popolazione è stato come gestire tre tornate elettorali — confessa il sindaco, Giuliano Martini — uno sforzo mastodontico, soprattutto in quelle condizioni. Solo le spese di amministrazione ammontano a 50mila euro. Senza contare il danno economico relativo alle tre settimane di chiusura, che si sono aggiunte ai 69 giorni di lockdown nazionale. Farò richiesta di ristoro. Vo’ ha dimostrato un senso civico e di comunità che ha superato ogni aspettativa — aggiunge — qui le regole si rispettano. E poi ha dato un contributo alla scienza unico al mondo». Sta invece preparando l’accoglienza a Mattarella il dirigente scolastico D’Ambrosio: «Non ci aspettavamo la visita del presidente, è stata una sorpresa e vogliamo organizzare tutto nei dettagli. Oltre ai lavoretti dei bambini, con l’aiuto di insegnanti e famiglie renderemo accogliente l’atrio. Alcuni genitori ridipingeranno le panchine, altri metteranno in ordine le piante e disporranno divani, sedie e arredi. Abbiamo 650 studenti, 350 solo a Vo’e per noi questa è una grande soddisfazione».
E soddisfatto è anche il governatore Luca Zaia: «La presenza del capo dello Stato è un bel riconoscimento alla storia sanitaria ed epidemiologica del Veneto, oltre a una forma di ringraziamento per tutti gli operatori sanitari. Si aggiunge alla dichiarazione di Mattarella a favore dell’autonomia regionale, per cui la strada è segnata». «Parliamo di una comunità scolastica particolarmente colpita — riflette il ministro Azzolina — che ha saputo reagire con forza all’emergenza. Sarà un onore essere presente». D’accordo il ministro bellunese Federico D’Incà (rapporti col Parlamento): «Vo’ e i suoi abitanti sono simbolo di coraggio, collaborazione, resilienza e rinascita. La presenza del presidente della Repubblica sarà un ricordo indelebile, soprattutto per gli studenti, che dovranno far tesoro dell’esperienza per progettare un mondo migliore».
E fin qui tutto bene. Ma siccome ogni festa ha un guastafeste, c’è un piccolo particola
Luca Zaia E’ un bel gesto nei confronti del Veneto e un grazie a tutti gli operatori sanitari
Giuliano Martini
Il mio Comune aspetta ancora il ristoro delle spese per la zona rossa
re a rovinare l’atmosfera: il governo non ha ancora fissato la data delle elezioni e di conseguenza la Regione non ha stabilito quando inizierà l’anno scolastico. E quindi quando Mattarella potrà tagliare il nastro a Vo’. «Un guaio creato dal governo — attacca Zaia — se si farà un decreto per un turno elettorale estivo, il problema si risolverà. Settembre è improponibile: votare all’inizio del mese significa azzoppare la stagione turistica già partita in ritardo, farlo il 20 settembre vuol dire che i ballottaggi si terranno oltre il 30, ma il Comitato tecnico scientifico nazionale consiglia di chiudere le operazioni entro il mese. Perché se poi torna il virus, salta tutto. Senza considerare che in Comuni come Venezia le scuole resteranno chiuse 15 giorni, perché chi le sanificherà tra primo e secondo turno?». Anche l’opzione ottobre, per la prima campanella, non sembra percorribile: «Dovremmo cancellare la settimana di vacanze a febbraio, mettendo in crisi il turismo di montagna, che perderebbe le settimane bianche. Insomma, questa stasi sul voto è una pessima pagina di storia, che sarà ricordata».
Ma Erika Baldin, consigliere regionale del M5S, taglia la polemica: «Zaia tiene in ostaggio l’agenda di Mattarella. Comunichi alla svelta quando inizierà l’anno scolastico, dia una data al presidente e ai bambini di Vo’».