Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Crisanti attacca l’Oms «Baraccone da smontare E la Cina mente sui dati»
Scienziati ancora divisi sugli «asintomatici» frecciate anche alla Lombardia e alla Svezia
Ha sempre rivendicato
PADOVA con orgoglio la sua più totale libertà di pensiero e di giudizio e certo il professor Andrea Crisanti non si fa remore ad esercitarla fino in fondo. Dopo aver duellato per giorni col governatore Luca Zaia, colpevole a suo dire di attribuire meriti nella gestione dell’emergenza Covid a chi non ne avrebbe, e con la responsabile del Dipartimento di prevenzione Francesca Russo, accusata di non aver mai redatto alcun piano per affrontare l’epidemia, ieri il responsabile del laboratorio di Microbiologia dell’università di Padova ne ha avute per l’Oms, la Cina, la Svezia, la Lombardia.
Ospite di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24, Crisanti ha usato parole durissime soprattutto nei confronti dell’Oms, «un baraccone da smontare e rifare daccapo». E ha argomentato: «L’Organizzazione Mondiale della Sanità dice che gli asintomatici non sono un problema per assolversi da tutti gli errori fatti prima. L’Oms è finanziato da industrie private e da pochi Stati. Dovrebbe invece fare gli interessi di tutta la comunità mondiale, abbiamo bisogno di una organizzazione diversa e indipendente. Trump ha fatto un errore a ritirare i finanziamenti perché l’ha resa così più vulnerabile a influenze esterne». Una convinzione che lo scienziato aveva già espresso al Giornale, sempre ieri: «L’Oms dovrebbe fare una cura dimagrante pazzesca, lì ci sono troppi burocrati, e pochi esperti con competenze, serve più presenza qualificata sul territorio e meno gente a Ginevra. Quella sugli asintomatici è l’ennesima svista, fatta forse per nascondere tutte le stupidaggini che hanno detto prima. Comunque, dire che gli asintomatici sono poco infettivi è un’affermazione che va contro ogni osservazione scientifica. Purtroppo sono i giovani a trasmettere la malattia, perché spesso manifestano l’infezione in maniera asintomatica, mettendo più a rischio la salute degli altri». Chissà che ne pensano Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, e Walter Ricciardi rappresentante italiano nel Comitato esecutivo dell’Oms, peraltro tra i volti più noti all’opinione pubblica - come Crisanti - di questi tre mesi trascorsi in trincea contro il virus.
E ancora, la Cina: «Se guardiamo la curva dell’epidemia che ci hanno somministrato i cinesi, è chiaro che ci hanno somministrato solo la parte finale e che manca tutta la parte esponenziale - ha detto Crisanti -. Penso che la Cina abbia mentito sull’inizio della pandemia e ha mentito sul numero dei casi, sulla mortalità, sugli asintomatici con una completa assenza di trasparenza che è invece la base della scienza, che è misura e controllo».
Quindi, la staffilata alla Svezia, il Paese europeo che ha preferito non applicare il
lockdown: «Ha preso una decisione e se ne sta pentendo, ora stanno rivedendo la strategia. È stata una scelta basata su un’ipotesi errata, in Svezia i casi sono ancora elevatissimi e hanno una mortalità tra le più alte d’Europa, sono ben lontani dal controllare il contagio. Hanno fato bene l’Italia e gli altri Stati a imporre misure restrittive particolarmente estese».
Infine, la Lombardia: «È arrivata impreparata e ha sbagliato l’impostazione perché l’epidemia si combatte sul territorio, non con i ricoveri come influenza stagionale. La scelta si rivelata fallimentare perché nessuno era preparato e non c’era cultura epidemiologica. Tutti dicevano che era un’influenza e i politici, in buona fede, lo hanno pensato». Almeno la buona fede, sospiri di sollievo in Regione Lombardia.
Crisanti
L’Oms ora dice che gli asintomatici non sono un problema per assolversi da tutti gli errori fatti