Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Direzione musei, «no» di Casarin
Lettera all’amministrazione di Bassano per spiegare la rinuncia al concorso
BASSANO Chiara Casarin si è ritirata dal concorso per la direzione museale. Lo ha comunicato lei stessa all’amministrazione con una lettera. «La mia decisione è motivata da ragioni professionali - dichiara l’ex direttrice dei musei civici - e non dalla recente querelle relativa alla Pala di Sant’Anna che per me è chiarita». Unica ammessa a pieno titolo al colloquio finale (accettato con riserva un altro concorrente), il rischio ora che non si presenti nessuno al colloquio.
BASSANO Chiara Casarin si è ritirata dal concorso indetto dal Comune per la direzione museale. Lo ha comunicato lei stessa all’amministrazione inviando una lettera in cui avvisa che non parteciperà al colloquio finale con la commissione esaminatrice previsto il 29 giugno. «La mia decisione è motivata da ragioni professionali dichiara l’ex direttrice dei musei civici cittadini, che dalla scadenza del suo mandato aveva ricevuto diverse, interessanti proposte - e non dalla recente querelle relativa alla Pala di Sant’Anna che per quanto mi riguarda è chiarita». Il riferimento è allo scontro con il sindaco Elena Pavan sul ritorno dell’opera dapontiana alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.Dunque, Casarin lascia Bassano, almeno professionalmente. Anche se, come tiene a precisare, tornerà spesso in riva al Brenta perché «una città così non si può abbandonare» e sabato sarà presente all’inaugurazione della mostra a Palazzo Sturm dedicata alle incisioni di Giambattista Piranesi, che ha curato con Pierluigi Panza.
Unica ammessa a pieno titolo al bando indetto dalla precedente amministrazione, congelato per diversi mesi dall’attuale che aveva scelto altre formule contrattuali per poi recuperarlo, la rinuncia di Casarin apre nuovi scenari sui vertici futuri del museo cittadino. L’altra candidato, Denis Ton, è stato ammesso con riserva ed ha da poco ottenuto un prestigioso incarico al Castello del Buoncosiglio di Trento. Le altre due aspiranti al posto non sono state invece ammesse al colloquio finale: si tratta di Beatrice Avanzi e Monica Preti.
Il rischio, ora, è che non si presenti nessuno e che si debba procedere con un nuovo concorso, allungando ulteriormente i tempi.