Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Aim-Agsm, nuovo esposto
Depositato a Verona. L’opposizione attacca: «Fusione a due? Errore»
VICENZA La fusione a due tra Aim e Agsm? «Peggio la toppa del buco». È un giudizio netto quello delle forze di minoranza in consiglio comunale a Vicenza – tutte di centrosinistra – sulle strategie per delineare il futuro della multiutility di contra’ Pedemuro San Biagio . Ed è un giudizio negativo, che tiene conto anche dell’eco delle iniziative che giunge da Verona, dove l’ex-sindaco Flavio Tosi ha presentato un nuovo esposto alla procura e all’Anac (Autorità nazionale anti-corruzione) – il secondo – per denunciare «l’infondatezza del presupposto con cui l’offerta di A2a ad Agsm sia considerata l’unica e la migliore – ha affermato Tosi – visto che ci sono altri competitors che per mesi non sono stati presi in considerazione, salvo essere sentiti solo quando sono intervenute procura e Anac».
Inoltre, a dar manforte alle opposizioni in consiglio comunale a Vicenza c’è pure una decisione del Tar (Tribunale amministrativo regionale) della Lombardia che ha sospeso in via cautelativa la delibera con cui il Comune di Seregno (Monza e Brianza) autorizzava la fusione tra A2a e la società Aeb, in una vicenda che il centrosinistra considera «molto simile al caso AimAgsm-A2a».
Con queste premesse, il centrosinistra vicentino critica l’operato di Aim e Agsm, che ora starebbero puntando a una fusione a due, per poi guardare all’individuazione di un terzo partner industriale solo come secondo step – nei mesi successivi – e incassando anche il benestare della Lega regionale, intervenuta sul tema attraverso il vice-segretario federale Lorenzo Fontana.
«Depositare ora in fretta un progetto di fusione a due per riparare a enormi errori di valutazione fatti dalle due aziende – dichiarano all’unisono i gruppi di opposizione a Palazzo Trissino – sarebbe l’ennesimo errore ed il classico caso in cui è peggio la toppa che il buco. L’operazione a due va fatta, ma operando tutti i passaggi negli organi competenti e non depositando un progetto di fusione mai visionato dal consiglio comunale e che i consiglieri sarebbero chiamati unicamente a ratificare dopo l’estate».
Le minoranze hanno presentato una domanda di attualità in consiglio comunale chiedendo di conoscere, tra le altre cose, «quanti soldi sono stati spesi complessivamente in consulenze e advisor», ma anche «a chi ha rendicontato l’amministratore unico di Aim in questi mesi» e chiedendo infine «se è giusto che venga depositato un progetto di fusione prima che questo venga dibattuto e visionato dal consiglio comunale nelle sedi opportune».