Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Maturità finita per 900 studenti e c’è chi avrebbe voluto lo scritto
Sono i primi ad aver affrontato la prova tra gel, certificati e plexiglas
VICENZA Sessanta minuti per riassumere cinque anni di scuola. Quasi 900 ragazzi e ragazze vicentini, in tutta la provincia, ieri hanno affrontato l’esame di maturità. È la prima «pattuglia» dei circa 7.500 maturandi che in questi giorni si confronteranno con le 175 commissioni d’esame insediate. Fra i ragazzi che l’hanno già fatto c’è soprattutto un grande sollievo - «è fatta, ora inizia l’estate» - ma c’è anche chi avrebbe preferito modalità diverse: «Aggiungere una prova scritta sarebbe stato possibile».
Stando ai dati del provveditorato nessuno studente, ieri, si è avvalso della facoltà di svolgere l’esame a distanza, via streaming per motivi di salute. E se all’Iis Boscardin di
Vicenza una mamma è stata soccorsa da un’ambulanza per una crisi d’ansia per il figlio sottoposto all’esame, per il resto non ci sarebbero stati intoppi di grave entità.
«Penso sia andata bene, salvo l’ansia prima dell’esame – sorride Edoardo Alì, 19enne vicentino che ieri sostenuto l’esame al liceo Fogazzaro – questa modalità ci ha avvantaggiato, è indubbio. Allo stesso tempo, mi pare brutto che si sia “compressa” così la verifica, senza scritti». Lo studente ha svolto l’alternanza scuola-lavoro nella società di rugby Rangers Vicenza, di cui è atleta. «Se devo dare un giudizio sugli esami, penso sia stato organizzato tutto in fretta e un po’ male. Poi, nei giorni scorsi ho guardato i telegiornali e non ho visto il ministro Lucia Azzolina farci gli auguri. Forse mi è sfuggito, comunque mi è dispiaciuto: sarebbe stato un bel gesto».
Riccardo Tessaro, ventenne di Vicenza, si è diplomato nel corso triennale per sala bar all’istituto San Gaetano. «Ho portato un elaborato sul “mezzo e mezzo”, l’aperitivo di Bassano, partendo dalla storia dell’azienda Nardini – spiega - è andata bene, anche se da questo esame mi sarei aspettato di più. Da un lato una fortuna, dall’altro no. Tutto è stato deciso all’ultimo e fino a pochissimi giorni fa non si sapeva nulla, ma soprattutto si sono buttati all’aria anni di lavoro: avrei voluto dimostrare di più visto l’impegno che ci ho messo. Secondo me, almeno in parte gli scritti si potevano fare». Tessaro spiega che ora proseguirà «cercando un lavoro. Non è facile: ho già portato qualche curriculum ad aziende di ristorazione e mi viene risposto che sono in difficoltà, per via dell’emergenza Covid».
Sofia Cappellaro, ventenne di Longare, ieri mattina ha sostenuto la prova all’Iis da Schio. «Bene, è finita – racconta – io ho seguito l’indirizzo turistico quindi alla commissione ho esposto, in inglese, un itinerario turistico che avevo preparato. Adesso, superato l’esame, mi cercherò un lavoro: anche se non ho messo da parte l’idea dell’università. Erano mesi che non vedevamo i professori, reincontrarli tutti all’improvviso è stato strano – osserva la ragazza – come modalità d’esame io avrei preferito quella vecchia, l’orale mette ansia e sapere che ci si gioca tutto con quello è brutto. Molti criticano il ministro Azzolina e devo dire che forse non ha provato a sufficienza a mettersi nei nostri panni: va anche detto però che è stato un anno strano. Trovare soluzioni non deve essere stato facile».
Simile il ragionamento di Mattia Pili, 19enne vicentino che ieri ha sostenuto l’esame all’Iis Boscardin. «Ho portato un video da me realizzato, di due minuti – spiega – ho seguito l’indirizzo multimediale e per il futuro sono già iscritto allo Iulm a Milano. Circa le modalità dell’esame, c’è poco da fare, preferisco questa – osserva il ragazzo – finisce tutto in un solo giorno. E consideriamo che c’è stata una pandemia, non è stato facile organizzare le cose». Nella sua scuola, come in altre, i ragazzi si sono trovati a parlare dietro uno schermo di plexiglass. «Una soluzione positiva – conclude Pili – così ho potuto togliere la mascherina ed è stato tutto più semplice».
” I ragazzi Forse è stato tutto organizzato in fretta e si poteva fare lo scritto, ma ora inizia l’estate