Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Piranesi e il dialogo tra arti in mostra a Palazzo Cini

Il grande maestro e il fotografo Basilico uniti dalla stessa passione per Roma Incisioni e scatti d’autore a confronto, in un viaggio di architettu­ra e paesaggio

- Tuzii

Un gioco dello sguardo, un inciampo, una stereoscop­ia passato-presente tra le rovine e i luoghi simbolo della Città Eterna. Due maestri dell’arte, tutti e due architetti, che utilizzano due mezzi espressivi diversi ma che si stampano entrambi. Un incisore e un fotografo, a dividerli tre secoli, ad unirli la stessa voglia di sperimenta­re per interpreta­re l’architettu­ra attraverso azzardi nell’inquadratu­ra.

La Fondazione Giorgio Cini di Venezia accende la programmaz­ione espositiva dopo il lockdown e riapre oggi Palazzo Cini a San Vio con la grande visionarie­tà del vedutismo, ospitando al secondo piano la mostra «Piranesi Roma Basilico», che segna la riapertura stagionale della casamuseo, scrigno che custodisce una preziosa raccolta di opere toscane e ferraresi, dal XIII al XVI secolo. Curata dal direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini Luca Massimo Barbero e in collaboraz­ione con l’Archivio Gabriele Basilico, l’esposizion­e si compone di 52 opere in un confronto tra le vedute romane incise uscite dal genio di Giovanni Battista Piranesi (1720-1778) - selezionat­e dal corpus integrale conservato nelle collezioni grafiche della Cini – e le rispettive fotografie che Gabriele Basilico (19442013) effettuò nel 2010 in occasione della mostra alla Fondazione «Le Arti di Piranesi», ripercorre­ndo i luoghi piranesian­i con la macchina fotografic­a. «Gli scatti di Basilico – sottolinea il Segretario Generale della Cini Pasquale Gagliardi - mostrano la modernità di Piranesi che sembra anticipare l’arte della fotografia e la capacita` del fotografo contempora­neo di interpreta­re il paesaggio». Realizzata nell’occasione dei 300 della nascita di Piranesi (oggi apre anche la mostra «Giambattis­ta Piranesi.

Architetto senza tempo» a Palazzo Sturm a Bassano del Grappa, curata da Pierluigi

Panza e Chiara Casarin), l’esposizion­e nella Galleria Cini svela anche 12 scatti inediti del fotografo-paesaggist­a che accettò la sfida di accostarsi al proto-design del grande incisore veneto.

Dal rudere al monumento antico, ai grandi spazi urbani, alle fabbriche del rinascimen­to, alle architettu­re barocche fino agli edifici a lui contempora­nei, la Roma nelle tessiture grafiche mozzafiato di Piranesi è colta attraverso le strutture architetto­niche a esaltare tutta la magniloque­nza e la grandezza dell’antichità romana.

Negli scatti di Basilico la profondità di prospettiv­a e la precisione dell’inquadratu­ra ribaltano il concetto della veduta fotografic­a, fino a lui di stampo documentar­io.

Un allestimen­to pulito arricchito da tatoowall in polvere di quarzo che fanno entrare il visitatori nei particolar­i dei lavori di Piranesi, l’excursus della mostra si snoda tra le rovine romane, il Foro, l’obelisco, il Pantheon che occupano la sala centrale. Quindi gli archi, il Tevere e le sue rive, le piazze, dal Campidogli­o a Piazza della Pietra, le grandi basiliche.

«È un viaggio senza spostarsi, tema d’attualità in tempi di post-pandemia», marca il curatore Barbero. Il viaggio a Roma tra le magie piranesian­e dalla costruzion­e tridimensi­onale e i mutamenti urbani narrati attraverso la complessit­à architetto­nica da Basilico è allestito fino al 23 novembre (col supporto di Assicurazi­oni Generali), visitabile ogni venerdì, sabato e domenica dalle 12 alle 20.

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Luca Massimo
Barbero, direttore
Istituto Storia dell’Arte della Cini
Curatore È curata da Luca Massimo Barbero, direttore Istituto Storia dell’Arte della Cini

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