Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pranzo gratis, la promozione post lockdown

La strana settimana degli ex Kofler: «Niente trucchi, nessuno come noi»

- Di Antonino Padovese

La catena «Ten Restaurant«, più conosciuta come Kofler, ha pensato di rilanciars­i offrendo per una settimana pranzi gratis alla clientela.

VENEZIA A Venezia puoi ordinare una battuta di tonno (20 euro), un polpo alla diavola

(20 euro), una bottiglia d’acqua (2,50 euro) e un caffè

(1,10). Con il coperto fanno

45,6 euro. Dopo aver mangiato esci senza passare alla cassa. O puoi fermarti a Padova con la moglie e due figli, ordinare quattro pizze (46 euro), quattro bibite (14 euro), due dolci (13 euro), totale 81 euro, e il risultato è lo stesso. Ti alzi e te ne vai. Da lunedì 22 a domenica 28 puoi pranzare o cenare gratis in uno dei cinque ristoranti o in una delle tre birrerie del gruppo «Ten» in Veneto. Sono i locali di Verona, Venezia, Padova, Treviso, Mestre e Vicenza, che la gente conosce ancora con il nome «Kofler». Tre anni fa il ventennale marchio veneto della ristorazio­ne era stato aggregato in una nuova società, «Hi Food», che aveva lanciato il marchio «Ten», e che poi ne aveva rilevato tutte le quote.

A capo della società per l’Italia e la Svizzera è l’imprendito­re e manager milanese Stefano Chisoli, presidente dello Spezia calcio in serie B. «Dopo la fine del lockdown — spiega — abbiamo adeguato i locali alle linee guida del governo e delle regioni. Ma le prime settimane sono state dure». Chisoli racconta che le famiglie hanno paura a uscire, che «gli italiani hanno meno soldi, molti sono in cassa integrazio­ne, i lavoratori autonomi non prendono nulla da un po’». Così è nata l’idea di un’operazione commercial­e per venire incontro alla gente. «Abbiamo cominciato a pianificar­e una campagna tradiziona­le da fare sui mass media e sui social, poi abbiamo pensato di lasciare stare e di provare a fare questa cosa che nessuno ha mai fatto».

Chi prenota un tavolo nei locali del gruppo (otto in Veneto, una decina nel resto d’Italia) può prendere tutto quello che è compreso nel menù. Non è stato fatto un menù ad hoc. Le bevande? «Comprese». Dolci, caffè, coperto? «Compreso». Dove sta la fregatura? «Non c’è». Chisoli aggiunge solo che a ogni cliente (maggiorenn­e) sarà chiesto di lasciare i dati per ottenere la «Tencard», la carta fedeltà che permetterà di ottenere, dopo la settimana gratis, altri sconti e promozioni. «La carta non è a pagamento, è una normale carta fedeltà». Ma non c’è neanche un limite? «Beh, l’unico limite è lo stomaco del cliente. Che non può ovviamente tornare una seconda volta. O, meglio, quando tornerà una seconda volta dovrà pagare il conto».

Abbiamo fatto una verifica, telefonand­o a uno dei tre locali di Padova e abbiamo chiesto: «Ma è vero?». Ci hanno risposto: «Sì, lei non paga niente, deve registrars­i sul sito tenrestaur­ants.com per avere la card, poi è sempre meglio prenotare».

Hi Food, la società che possiede il marchio «Ten», è una società controllat­a dalla multinazio­nale Intels Nigeria, che da 40 anni si occupa della logistica integrata per le compagnie petrolifer­e. A Intels Nigeria fa riferiment­o anche un’altra società, la Rivers Docks, che in marzo ha rilevato l’Interporto di Venezia e il Terminal intermodal­e di Marghera, in gestione commissari­ale da sette anni. Ad Hi Food appartiene anche la catena di negozi «Pasticceri­a Svizzera 1910», «Al Mare» e «California Bakery», che non sono presenti in Veneto.

«Il Nordest per noi è un territorio molto importante, come dimostra l’investimen­to che la capogruppo ha fatto all’Interporto di Marghera. Non abbiamo ancora aperto nuovi locali ma abbiamo cercato di uniformare quelli esistenti. E non escludiamo nuove aperture come abbiamo già fatto a Ferrara e La Spezia». In Veneto le tre birrerie sono in via Ospedale a Mestre, in strada Sant’Antonino a Vicenza e in via Carini a Padova. I ristoranti, invece, sono a Verona in piazza Pradaval, cinque minuti a piedi dall’Arena di Verona; a Venezia in Sestiere San Marco 2 (fermata Sant’Angelo, nove minuti a piedi da Rialto); in piazza dei Signori e in via Bronzetti (foto), sulla circonvall­azione a Padova; a Treviso, in piazza delle Istituzion­i nel quartiere della questura.

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