Dal Trentino a Roana, l’orso Manolo «bussa» in hotel e azzanna l’oca

ROANA Da quando è finito il letargo, in pieno lockdown, fino ad ora, alle porte dell’estate. In Veneto e, in particolare, nel Vicentino, è la stagione degli orsi in libera uscita, che creano più di un grattacapo ai paesi di montagna (e non solo). Protagonista dell’ultimo episodio, nella serata di martedì è Manolo, ufficialmente M52, esemplare che ha già dato spettacolo a Calliano, località a nord di Rovereto, dove ha tentato di arrampicarsi nottetempo su di un balcone.

Da lì il soprannome, ispirato al noto free climber omonimo. Questa volta Manolo è ricomparso a Mezzaselva di Roana, dove ha preso di mira un pollaio nel perimetro di un albergo, il K2. L’irruzione è stata ripresa dalla telecamera dell’albergo e mostra chiaramente l’istante in cui l’orso azzanna uno degli “inquilini” del pollaio, l’oco Luigi. Per la cronaca, dopo l’aggressione, il proprietario della struttura, Gianpaolo Slaviero, ha recuperato l’oca e ha fatto il possibile per salvarla. Le cure veterinarie, però, non hanno fatto il miracolo, Luigi è morto nella notte di giovedì.

«Dispiace molto, perché era la nostra mascotte e aveva un certo valore affettivo – racconta – per il resto l’incursione dell’orso non ha fatto molti danni. Da tempo si vociferava ci fosse un esemplare in zona, qualcuno aveva visto delle orme, ma non sapevamo se crederci o meno».Non è la prima comparsa di un orso nel Vicentino. A fine marzo, nel momento più “calmo” del lockdown, era stato M49, detto Papillon, a girovagare per le Prealpi. Un lungo video l’ha ritratto mentre era di passaggio nei nevai del Carega, non lontano da passo Tre Croci (nel territorio di Recoaro). Sempre in zona, M49, il temibile esemplare che era riuscito a evadere dal recinto elettrificato messo a punto dai forestali trentini, aveva sfondato una porta del rifugio Scalorbi. Poi si è fatto vivo sul Garda, tra Malcesine e Torbole, passando nelle vie dei paesi. Pochi giorni dopo, la ricattura.