Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bus e treni verso la capienza piena
Zaia prepara un’altra ordinanza che cozza contro i principi del Dpcm Conte: «Ma tutti con mascherina»
E’ al vaglio del Comitato tecnico scientifico regionale una nuova ordinanza con la quale il governatore Luca Zaia intende consentire ai mezzi pubblici di ospitare il numero di passeggeri secondo la capienza omologata. «A condizione però che gli utenti indossino la mascherina — spiega Luca Zaia —. Il provvedimento cozza con il decreto Conte, che dimezza le presenze su treni, bus e tram».
Via alla campagna, spot sul Veneto nelle tv tedesche durante le previsioni del tempo
VENEZIA Prove di autonomia. Nell’attesa di ottenerla sulla carta («è conditio sine qua non per la prossima amministrazione»), il governatore Luca Zaia passa alla pratica. E sempre nell’ambito dell’emergenza coronavirus, dopo la fuga in avanti con la vendita per asporto e le visite alle seconde case concesse ai veneti durante il lockdown, la riapertura anticipata al 18 maggio di centri estetici, parrucchieri e spiagge, ora il presidente prepara un’ordinanza per il trasporto pubblico locale.
Al momento l’ultimo decreto emanato dal premier Giuseppe Conte prevede l’uso di treni, bus, tram, metropolitane e vaporetti solo al 50% rispetto alla capienza regolamentare. Il Veneto pensa di ripristinare la normalità. «Abbiamo inviato al nostro Comitato tecnico scientifico una proposta di ordinanza per il trasporto pubblico locale, dopo quella sul trasporto privato — annuncia Zaia —. Si tratta di un provvedimento più impegnativo, perché cozza con il decreto Conte e contempla la presenza sui mezzi pubblici di un numero di persone pari alla capienza omologata, senza distanziamenti o riduzioni. A condizione però che gli utenti indossino la mascherina, come già avviene in giro per l’Europa, dove non sono stati dimezzati i posti a sedere ma si è adottata la filosofia della messa in sicurezza dei passeggeri». Il sillogismo di base è: «In auto i non conviventi possono tranquillamente viaggiare insieme se portano la mascherina, quindi non si capisce perché lo stesso non possa avvenire in autobus o in treno, ambienti decisamente più spaziosi, tra l’altro».
L’altra novità riguarda il piano di comunicazione del
” Vincenzo Baldo Circola ancora, ma con le dovute cautele dobbiamo ripartire. Non possiamo restare ostaggi del Covid-19
Ripartono i voli da e per la Romania
turismo. «Giugno è andato, molti alberghi sono ancora chiusi, ma si sono dati luglio come data benchmark — rivela il governatore — anche perché i cittadini europei possono circolare liberamente da inizio giugno. Prima non se ne parlava e poi, fino a 15 giorni fa, erano costretti alla quarantena in entrata e in uscita dall’Italia. Contiamo di poter partire con la campagna sui media locali e internazionali, coscienti del fatto che il 76% delle 70 milioni di presenze turistiche nel Veneto sono straniere e la prima comunità è quella tedesca. Un nostro spot sarà trasmesso dai principali canali della Germania durante le previsioni del
Ripartono i voli per la Romania. Lo comunica, il Consolato Onorario di Romania a Treviso, retto da Mario Moretti Polegato. Il Governo romeno ha tra l’altro rimosso con un «Decreto d’Urgenza» gli obblighi di quarantena o di isolamento per chi arriva dall’Italia.
«Queste decisioni interessano tutti i cittadini che devono recarsi nei rispettivi paesi per ragioni professionali o famigliari e in particolare i membri della comunità romena che vivono e lavorano nel Nord-est» ha detto Mario Moretti Polegato. tempo, nella fascia oraria più seguita. Faremo conoscere le bellezze del territorio».
Sono già stati contrattualizzati gli spazi su quotidiani, riviste e televisioni internazionali. «Vale la pena di lanciare la promozione già adesso — assicura Zaia — anche perché la caratteristica di tanti turisti stranieri è comprare last minute. E comunque abbiamo ancora davanti luglio, agosto e un po’ di settembre. La campagna estiva farà inoltre da traino a quella invernale per la montagna».
Sul fronte del lavoro è uscito il nuovo report Inail sui casi di contagio da coronavirus
Covid-19 segnalati fino al 15 giugno in Italia: sono 49.021 e l’8,2% riguarda il Veneto. Quarto in classifica dietro Lombardia (36% delle segnalazioni), Piemonte (15,2%) ed Emilia Romagna (11,2%). La categoria più colpita sono gli infermieri (40%), poi vengono gli operatori sociosanitari con il 21,3% (l’81,7% sono donne), i medici (10,7%), gli operatori socio-assistenziali
(8,5%) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliari, portantini, barellieri) con il 4,8%. Il resto sono amministrativi (2,7%), addetti alle pulizie (1,8%) e dirigenti sanitari (1,1%).
I decessi denunciati all’Inail risultano 236, il 3,8% dei quali in Veneto. In totale, stando sempre al report, il
71,7% dei lavoratori contagiati sono donne, il 28,3% uomini, ma il rapporto tra i generi si inverte nei casi mortali. I decessi degli uomini, infatti, sono pari all’82,6% del totale. I tecnici della salute si confermano la categoria più colpita e, per quanto riguarda le vittime, otto denunce su 10 sono concentrate al Nord.