Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sexy-ricatto a Balotelli a ottobre il processo per l’avvocato veneto
VICENZA Con quella cifra 100mila euro che avrebbe chiesto «mediante minaccia» a Mario Balotelli in cambio del suo silenzio per non dare in pasto ai giornali la notizia della presunta violenza sessuale a una vicentina minorenne - l’avvocato Roberto Imparato aveva già in programma di comprarsi un’auto di lusso. Anzi due: «Una Ferrari gialla e una blu» stando a una telefonata intercettata. Ma quei soldi il legale trevigiano non è mai arrivato a incassarli - il noto calciatore all’epoca aveva presentato denuncia - e ora si troverà anche a dover affrontare un processo in tribunale a Vicenza (da ottobre), assistito dal collega Ernesto De Toni.
Il 64enne di Asolo ieri mattina, nell’udienza preliminare in cui non si è presentato, è
stato infatti rinviato a giudizio dal giudice Barbara Maria Trenti. È accusato di tentata estorsione in concorso con la giovane bassanese (che ha un procedimento aperto per lo stesso reato alla procura per i minori di Venezia), fatti questi che sarebbero avvenuti tra ottobre 2017 e gennaio 2018. Allora, stando alle contestazioni, Imparato prese contatti con il giornalista Alfonso Signorini per «offrirgli in vendita» la notizia della violenza sessuale, con tanto di telefonata-trappola registrata tra la ragazza, che si era spacciata per maggiorenne, e l’attaccante del Brescia. Che ora vuole un risarcimento danni: l’avvocato Enrico Baccaro che difende Balotelli con Vittorio Rigo, ieri ha depositato la costituzione di parte civile con la richiesta di 150mila euro. «Fu una normale offerta di transazione aveva detto Imparato al nostro giornale in merito alla richiesta a Balotelli - come spesso avviene in questi casi per evitare alle vittime di violenza di dover affrontare anche il doloroso peso di un processo. Io e la cliente eravamo disposti a chiudere transando tra i 60 e i 100 mila euro. Balotelli ne offrì 30 mila».
Stando alla procura, che ha acquisito chat, foto e telefonate registrate, Imparato aveva prospettato a Balotelli «sia tramite i legali di quest’ultimo che attraverso un colloquio diretto» che se non avesse pagato la cifra la ragazza con cui aveva avuto un breve flirt a Nizza, nell’estate del 2017, quando lei aveva sedici anni e lui giocava nella cittadina francese, lo avrebbe denunciato per violenza sessuale. Allegando anche la telefonata intercorsa tra i due. Una telefonata fatta dalla bassanese - su indicazione dell’avvocato appunto stando all’accusa - per avere l’arma di ricatto. Ma Super Mario non pagò e la bassanese presentò querela dando in via ad un’indagine a Brescia per la quale è stata chiesta l’archiviazione: per la procura infatti la giovane che si dice vittima di stupro non è credibile.