Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cattolica, il 31 luglio l’assemblea straordinaria per la nascita della Spa
Sarà il giorno chiave per l’intesa con Generali. Il titolo vola, i critici in piazza
Sarà il 31 luglio (il 30 in prima convocazione) l’assemblea straordinaria che segnerà la trasformazione di Cattolica da cooperativa a Spa, elemento chiave dopo l’intesa con Generali. Intanto protestano i soci «ribelli».
VERONA Sarà il 30 luglio in prima convocazione o il 31 in seconda (com’è probabile che sia), il giorno in cui Cattolica Assicurazioni affronterà l’assemblea straordinaria per lasciare definitivamente la forma cooperativa e trasformarsi in Spa. Il cambiamento di forma sociale è il punto centrale dell’intesa sottoscritta con Generali attraverso la quale, con un ingresso nel capitale per
350 milioni di euro, la Compagnia del leone si appresta a diventare socio di riferimento con una quota del 24%. L’assemblea si svolgerà con le stesse modalità di quella di sabato scorso, cioè a porte chiuse, quando è stato dato il via libera all’aumento di capitale da 500 milioni, così come richiesto dall’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni e motivato da un avvicinamento ritenuto poco «tranquillizzante» della compagnia di Gian Paolo Bedoni al livello minimo di Solvency Ratio. E la formula di svolgimento dell’assemblea, assieme al quorum qualificato del 66% richiesto dalla trasformazione in Spa e l’esito non del tutto plebiscitario registrato 4 giorni fa (il 73%) di consensi all’aumento di capitale, non può non generare un’attesa con una base di inquietudine. In termini reali va osservato che il voto a distanza ha condotto ad una riduzione dei voti espressi, dato che i 1.376 giunti ai notai sono poco più della metà dei 2.500 arrivati dai soci sulla maggior parte dei punti all’ordine del giorno nell’assemblea
2019. E oltre a questo va anche tenuto presente che i voti consegnati ai delegati erano stati espressi prima che fosse stata resa nota l’alleanza con Generali, risalente appena al 25 giugno. A non avere perplessità sulla bontà della partnership fra Cattolica e Generali sono in ogni caso le organizzazioni sindacali. «Siamo vigili - dice il segretario nazionale di Fisac Cgil, Luca Esposito - ma in questo momento non cogliamo elementi che ci fanno preoccupare. Il semplice fatto che l’azienda abbia dato disponibilità a un confronto è positivo e confortante».
Ma i soci «ribelli» non ci stanno. A Verona si è tenuta, ieri pomeriggio, una prima manifestazione «in pubblico» degli oppositori dell’operazione. In un incontro nella centralissima piazza Bra con una ventina di aderenti, la presidente del patto di sindacato Le Api, Paola Boscaini, ha spiegato che quello realizzato da Paolo Bedoni è «un golpe». Secondo Boscaini, infatti, «non si può affermare che Cattolica è solida se poi si accetta l’accordo con Generali che di fatto governeranno la società». Secondo Boscaini, «Generali non resterà a Verona come del resto è accaduto con le altre compagnie che ha acquistato, come Assitalia e Toro, e i soci non avranno grandi benefici, anzi».
Il mercato, tuttavia, sembra pensarla diversamente: ieri il titolo Cattolica ha guadagnato il 7,93% (salendo a 5,31 euro), ma secondo indiscrezioni riportate dal Fatto Quotidiano Leonardo Del Vecchio potrebbe contestare l’operazione e avrebbe dato mandato, a questo proposito, allo studio Bonelli Erede di procedere.
Esposito Come Cgil siamo vigili ma per ora non cogliamo elementi negativi su questa operazione
La manifestazione
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