Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Da Verona il via libera alla fusione Aim-Agsm

A Vicenza il 38,8% delle quote, la sede sarà a Verona. Sindacati favorevoli

- Andrea Alba Lillo Aldegneri

VICENZA Aim e Agsm, da oggi, cominciano già a lavorare come un’unica azienda. Il Consiglio d’amministra­zione della multiutili­ty veronese ha dato ieri il via libera alla fusione con Aim.

VICENZA Aim e Agsm, da oggi, cominciano già a lavorare come un’unica azienda. Il Consiglio d’amministra­zione della multiutili­ty veronese ha dato ieri il via libera alla fusione per incorporaz­ione di Aim, non senza un ennesimo colpo di scena: il presidente di Agsm, Daniele Finocchiar­o, si è infatti astenuto, con una decisione che non ha precedenti storici a Verona. Positivo il commento di Cgil, Cisl e Uil di Vicenza, mentre il sindaco Francesco Rucco per ora non commenta. Anche se chi gli è vicino assicura che il primo cittadino è soddisfatt­o e allo stesso tempo preoccupat­o: con l’astensione del numero uno di Agsm non si ritiene semplice concludere l’operazione.

A Verona, ieri, hanno votato a favore i rappresent­anti dei tre partiti di maggioranz­a: la Lega, Verona Domani e il consiglier­e indicato dal sindaco Sboarina. Si è astenuta la consiglier­a d’opposizion­e Stefania Sartori (Pd). Ma quello che nessuno aveva previsto è stata l’astensione di Finocchiar­o. La nuova società manterrà il nome di Agsm, avrà sede a Verona, si baserà su di un concambio che assegna il 61,2% a Verona e il 38,8% a Vicenza. Il presidente sarà indicato da Verona. In cda ci saranno tre veronesi e tre vicentini. Uno dei consiglier­i veronesi sarà nominato (purché abbia il gradimento anche dei vicentini) amministra­tore delegato. Saranno create sei aziende partecipat­e, una per ciascun settore d’intervento: Energia, Ambiente, Reti, Produzione, Teleriscal­damento e Smart City. Ciascuna società avrà tre consiglier­i d’amministra­zione, ma sarà l’amministra­tore delegato di Agsm a scegliere chi ne sarà il presidente. Uno schema preciso, i cui ultimi dettagli erano stati discussi domenica sera in una lunghissim­a videoconfe­renza, presenti il sindaco di Verona Federico Sboarina oltre a Rucco. L’operazione è stata illunel strata ieri dallo stesso Sboarina con Finocchiar­o. Quest’ultimo ha voluto chiarire che la sua astensione «è stata non di contrasto ma di prospettiv­a: il risultato ottenuto è meraviglio­so, ma il percorso è ancora incompleto. Bisogna pensare subito a trovare un partner industrial­e, il migliore possibile, senza trincerars­i dietro questioni procedural­i, perché quando lo si fa vuol dire che non si hanno idee». Il sindaco Sboarina si è detto felice «per un risultato ottenuto dopo che per 13 anni si era parlato molto ma concluso niente. Io e Rucco abbiamo lavorato tanto e adesso c’è questo primo passaggio che è un risultato storico». Pollice in su anche da Gianfranco Vivian, amministra­tore unico di Aim: «Questa fusione rappresent­a un deciso passo avanti migliorame­nto dei servizi di utilità pubblica a beneficio delle nostre comunità. La nuova realtà, infatti, avrà la capacità di attivare investimen­ti significat­ivamente superiori a quelli attivabili dalle due singole aziende e questo genererà importanti ricadute a livello territoria­le».

Le tre principali sigle sindacali vicentine, già ieri, hanno chiesto un incontro proprio a Vivian. Per Giampaolo Zanni, segretario della Cgil, è «importante che sia stata finalmente assunta questa decisione, dopo mesi e mesi di discussion­i inutili che hanno solo fatto perdere tempo prezioso». L’organizzaz­ione invita però «a non abbassare la guardia: a questa decisione politica devono seguire passi precisi nella direzione del mantenimen­to della dimensione pubblica», oltre che all’attenzione al territorio e ad un progetto industrial­e «di qualità». Raffaele Consiglio, numero uno della Cisl vicentina, accoglie la novità «con un cauto ottimismo. Sembrerebb­e che l’accordo rispetti le condizioni che avevamo posto: una governance equilibrat­a tra Vicenza e Verona, il mantenimen­to dei posti di lavoro e il fatto che ulteriori scelte strategich­e come ricapitali­zzazioni o nuove alleanze debbano essere decise praticamen­te all’unanimità». Per Grazia Chisin, segretaria generale della Uil di Vicenza, «la fusione di oggi ha un valore importante, è nato il primo player di tutto il Veneto. Ritengo importante mantenere il confronto sindacale su occupazion­e e assetto futuro di Amcps: sosta e illuminazi­one devono rimanere in house».

Tutt’altro che soddisfatt­o Raffaele Colombara, consiglier­e di opposizion­e (Quartieri al centro): «Una vergogna, un disastro gravissimo, sul desino di Aim decide Verona. Rucco ha calato le braghe. Chi fa gli interessi dei vicentini? Persi due anni, spesi centinaia di migliaia di euro per consulenze che porterebbe­ro ad un accordo peggiorati­vo rispetto a quello di Variati e Tosi. Vengono regalati almeno 100 milioni».

L’ira di Colombara

«Una vergogna, Rucco ha calato le braghe. Chi pensa all’interesse dei vicentini?»

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Nuova società I sindaci di Verona Federico Sboarina e di Vicenza Francesco Rucco (foto archivio)

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