Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Da Verona il via libera alla fusione Aim-Agsm
A Vicenza il 38,8% delle quote, la sede sarà a Verona. Sindacati favorevoli
VICENZA Aim e Agsm, da oggi, cominciano già a lavorare come un’unica azienda. Il Consiglio d’amministrazione della multiutility veronese ha dato ieri il via libera alla fusione con Aim.
VICENZA Aim e Agsm, da oggi, cominciano già a lavorare come un’unica azienda. Il Consiglio d’amministrazione della multiutility veronese ha dato ieri il via libera alla fusione per incorporazione di Aim, non senza un ennesimo colpo di scena: il presidente di Agsm, Daniele Finocchiaro, si è infatti astenuto, con una decisione che non ha precedenti storici a Verona. Positivo il commento di Cgil, Cisl e Uil di Vicenza, mentre il sindaco Francesco Rucco per ora non commenta. Anche se chi gli è vicino assicura che il primo cittadino è soddisfatto e allo stesso tempo preoccupato: con l’astensione del numero uno di Agsm non si ritiene semplice concludere l’operazione.
A Verona, ieri, hanno votato a favore i rappresentanti dei tre partiti di maggioranza: la Lega, Verona Domani e il consigliere indicato dal sindaco Sboarina. Si è astenuta la consigliera d’opposizione Stefania Sartori (Pd). Ma quello che nessuno aveva previsto è stata l’astensione di Finocchiaro. La nuova società manterrà il nome di Agsm, avrà sede a Verona, si baserà su di un concambio che assegna il 61,2% a Verona e il 38,8% a Vicenza. Il presidente sarà indicato da Verona. In cda ci saranno tre veronesi e tre vicentini. Uno dei consiglieri veronesi sarà nominato (purché abbia il gradimento anche dei vicentini) amministratore delegato. Saranno create sei aziende partecipate, una per ciascun settore d’intervento: Energia, Ambiente, Reti, Produzione, Teleriscaldamento e Smart City. Ciascuna società avrà tre consiglieri d’amministrazione, ma sarà l’amministratore delegato di Agsm a scegliere chi ne sarà il presidente. Uno schema preciso, i cui ultimi dettagli erano stati discussi domenica sera in una lunghissima videoconferenza, presenti il sindaco di Verona Federico Sboarina oltre a Rucco. L’operazione è stata illunel strata ieri dallo stesso Sboarina con Finocchiaro. Quest’ultimo ha voluto chiarire che la sua astensione «è stata non di contrasto ma di prospettiva: il risultato ottenuto è meraviglioso, ma il percorso è ancora incompleto. Bisogna pensare subito a trovare un partner industriale, il migliore possibile, senza trincerarsi dietro questioni procedurali, perché quando lo si fa vuol dire che non si hanno idee». Il sindaco Sboarina si è detto felice «per un risultato ottenuto dopo che per 13 anni si era parlato molto ma concluso niente. Io e Rucco abbiamo lavorato tanto e adesso c’è questo primo passaggio che è un risultato storico». Pollice in su anche da Gianfranco Vivian, amministratore unico di Aim: «Questa fusione rappresenta un deciso passo avanti miglioramento dei servizi di utilità pubblica a beneficio delle nostre comunità. La nuova realtà, infatti, avrà la capacità di attivare investimenti significativamente superiori a quelli attivabili dalle due singole aziende e questo genererà importanti ricadute a livello territoriale».
Le tre principali sigle sindacali vicentine, già ieri, hanno chiesto un incontro proprio a Vivian. Per Giampaolo Zanni, segretario della Cgil, è «importante che sia stata finalmente assunta questa decisione, dopo mesi e mesi di discussioni inutili che hanno solo fatto perdere tempo prezioso». L’organizzazione invita però «a non abbassare la guardia: a questa decisione politica devono seguire passi precisi nella direzione del mantenimento della dimensione pubblica», oltre che all’attenzione al territorio e ad un progetto industriale «di qualità». Raffaele Consiglio, numero uno della Cisl vicentina, accoglie la novità «con un cauto ottimismo. Sembrerebbe che l’accordo rispetti le condizioni che avevamo posto: una governance equilibrata tra Vicenza e Verona, il mantenimento dei posti di lavoro e il fatto che ulteriori scelte strategiche come ricapitalizzazioni o nuove alleanze debbano essere decise praticamente all’unanimità». Per Grazia Chisin, segretaria generale della Uil di Vicenza, «la fusione di oggi ha un valore importante, è nato il primo player di tutto il Veneto. Ritengo importante mantenere il confronto sindacale su occupazione e assetto futuro di Amcps: sosta e illuminazione devono rimanere in house».
Tutt’altro che soddisfatto Raffaele Colombara, consigliere di opposizione (Quartieri al centro): «Una vergogna, un disastro gravissimo, sul desino di Aim decide Verona. Rucco ha calato le braghe. Chi fa gli interessi dei vicentini? Persi due anni, spesi centinaia di migliaia di euro per consulenze che porterebbero ad un accordo peggiorativo rispetto a quello di Variati e Tosi. Vengono regalati almeno 100 milioni».
L’ira di Colombara
«Una vergogna, Rucco ha calato le braghe. Chi pensa all’interesse dei vicentini?»