Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il Tar ha respinto il ricorso sul numero chiuso al Brocchi

Poche aule, limite alle prime classi. Zen: e con la pandemia il problema è peggiorato

- Raffaella Forin

BASSANO Il Tar dà ragione al liceo Brocchi che ha scelto di contenere il numero delle iscrizioni alle classi prime. Una decisione contro la quale avevano ricorso alcuni genitori dei ragazzi non ammessi facendo leva sul diritto allo studio. «Dispiace non poterli accontenta­re, ma la carenza degli spazi del liceo ha reso necessaria l’introduzio­ne di alcuni criteri nelle iscrizioni a partire da quello della territoria­lità - osserva il dirigente Gianni Zen - Una decisione che, alla luce dell’emergenza sanitaria, si è rivelata ancora più necessaria. Avevamo fissato il limite di 17 nuove prime quando non era ancora scoppiata la pandemia e prima di apprendere dell’inagibilit­à della scuola Mazzini, oggi chiusa, dove avevano trovato ospitalità otto classi del liceo. Due questioni che hanno appesantit­o la già difficile situazione delle aule mancanti». Zen aggiunge: «Non so davvero come fare per settembre, tra distanziam­ento da rispettare, locali spesso troppo piccoli e la mancanza di altri spazi. Mi verrebbe spontaneo chiedere in prestito le nuove stanze dell’ex tribunale che hanno appena ottenuto l’agibilità». Problemati­che che il dirigente conta di risolvere entro un paio di mesi.

Sembra però allontanar­si la soluzione prospettat­a inizialmen­te di dirottare alcune classi del Brocchi nel quinto lotto del Centro studi: molto probabilme­nte quelle aule serviranno alle scuole superiori attigue per rispondere alle necessità di distanziam­ento. Si punta ora a locali privati, come quelli dell’istituto Graziani, del Centro giovanile o dell’oratorio di Santa Croce. «L’ultima parola spetta alla Provincia che al privato dovrebbe corrispond­ere un affitto», osserva Zen. Dinamiche che il dirigente ha spiegato nella relazione per il Tar motivando l’adozione del numero chiuso alle iscrizioni. Con i suoi 2.300 studenti suddivisi in 93 classi, il Brocchi è l’istituto superiore più grande del Veneto. Una crescita che continua da anni alla quale il preside ha voluto mettere un freno.

Sono due le sedi del liceo, una in via Beata Giovanna e l’altra in viale XI Febbraio, la cui capienza massima è di 85classi.

«Riducendo a 17 il numero delle prime, contiamo di rientrare da 93 a 85 sul breve periodo - chiarisce ancora Zen Per questo motivo, a suo tempo il consiglio di istituto ha deciso, su mia proposta, di individuar­e nel criterio della territoria­lità l’accoglienz­a delle iscrizioni. Una famiglia che, come nel caso del ricorso al Tar, può contare su altri licei vicini, Cittadella o Castelfran­co, credo sia corretto che scelga una di queste per non mettere in difficoltà altre realtà scolastich­e. Non si è quindi negato il diritto allo studio a qualcuno. Negli anni, il Brocchi ha accolto studenti provenient­i da quattro province: Vicenza, Treviso, per la vicinanza della Pedemontan­a trevigiana, Padova, e la bassa Valsugana trentina. Ma ora, l’impegno di contenere le iscrizioni, per rientrare nelle due sedi, e una particolar­e attenzione alla qualità didattica dell’insegnamen­to, ci hanno costretto a definire un tetto di classi prime».

Zen Dispiace ma la carenza degli spazi del liceo ha reso necessari alcuni criteri nelle iscrizioni a partire da quello della territoria­lità

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