Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cna, la presidente: «Chiarezza dal governo o il 2020 sarà nerissimo»
VICENZA «Il governo ha saputo prendere decisioni drastiche e dimostrarsi vicino ai cittadini a marzo. Ora però basta con la navigazione a vista». Cinzia Fabris, presidente di Cna Veneto Ovest, stasera nell’assemblea annuale a Vicenza ne parlerà a 50 dirigenti di imprese, rappresentanti dei seimila artigiani e professionisti iscritti all’associazione datoriale vicentinoveronese: «Un numero in crescita da cinque anni, con una media dell’8%. A “pagare”, in termini di riconoscimento, è la professionalità e la puntualità delle risposte alle imprese».
Presidente, qual è stato il principale problema delle aziende in questi mesi?
«In assoluto, la repentina chiusura delle aziende. Io stessa ne sono stata coinvolta, e la sensazione era di disorientamento. Una doccia freddissima, in un susseguirsi di Dpcm e autocertificazioni. Non è stato facile ma vedere tutto chiuso è stata anche una spinta a impegnarci: per sostenerci a vicenda e capire come muoverci».
E adesso come va?
«Dipende dal settore. Ad esempio chi lavora nell’ambito della cura della persona è ripartito, il comparto sta andando bene. Invece, hanno grossi problemi le aziende che realizzavano eventi, chi fa foto per fiere e cerimonie. Mentre nel manifatturiero c’è una situazione estremamente variabile. Quello che succede nel mondo si ripercuote su di noi. Alla riapertura delle frontiere sono stati portati a compimento i vecchi ordini, ma certe rigidità si ripercuotono pesantemente sul lavoro: si pensi a chi non riesce a far arrivare le materie prime, ferme in dogana, o a chi lavora con realtà più grandi vocate all’export che non possono esportare».
Come va il comparto edile?
«Anche qui, c’è molta attesa. Impiantisti e aziende legate all’edilizia aspettano chiarimenti sul superbonus del 110%, che dovrebbe arrivare ma per il quale non ci sono regole definite. Questo ci rallenta».
Che previsioni ha per il 2020?
«Dipende molto dalle prossime decisioni politiche. Non sono chiare: Mes sì o Mes no? I soldi dall’Europa arriveranno oppure no? Poi, in questi giorni il governo parla di un decreto sviluppo a settembre, spero sia uno scherzo perché vuol dire navigazione a vista fino alla fine del 2020. Se le risorse ci sono, servono subito».