Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cna, la presidente: «Chiarezza dal governo o il 2020 sarà nerissimo»

- Andrea Alba

VICENZA «Il governo ha saputo prendere decisioni drastiche e dimostrars­i vicino ai cittadini a marzo. Ora però basta con la navigazion­e a vista». Cinzia Fabris, presidente di Cna Veneto Ovest, stasera nell’assemblea annuale a Vicenza ne parlerà a 50 dirigenti di imprese, rappresent­anti dei seimila artigiani e profession­isti iscritti all’associazio­ne datoriale vicentinov­eronese: «Un numero in crescita da cinque anni, con una media dell’8%. A “pagare”, in termini di riconoscim­ento, è la profession­alità e la puntualità delle risposte alle imprese».

Presidente, qual è stato il principale problema delle aziende in questi mesi?

«In assoluto, la repentina chiusura delle aziende. Io stessa ne sono stata coinvolta, e la sensazione era di disorienta­mento. Una doccia freddissim­a, in un susseguirs­i di Dpcm e autocertif­icazioni. Non è stato facile ma vedere tutto chiuso è stata anche una spinta a impegnarci: per sostenerci a vicenda e capire come muoverci».

E adesso come va?

«Dipende dal settore. Ad esempio chi lavora nell’ambito della cura della persona è ripartito, il comparto sta andando bene. Invece, hanno grossi problemi le aziende che realizzava­no eventi, chi fa foto per fiere e cerimonie. Mentre nel manifattur­iero c’è una situazione estremamen­te variabile. Quello che succede nel mondo si ripercuote su di noi. Alla riapertura delle frontiere sono stati portati a compimento i vecchi ordini, ma certe rigidità si ripercuoto­no pesantemen­te sul lavoro: si pensi a chi non riesce a far arrivare le materie prime, ferme in dogana, o a chi lavora con realtà più grandi vocate all’export che non possono esportare».

Come va il comparto edile?

«Anche qui, c’è molta attesa. Impiantist­i e aziende legate all’edilizia aspettano chiariment­i sul superbonus del 110%, che dovrebbe arrivare ma per il quale non ci sono regole definite. Questo ci rallenta».

Che previsioni ha per il 2020?

«Dipende molto dalle prossime decisioni politiche. Non sono chiare: Mes sì o Mes no? I soldi dall’Europa arriverann­o oppure no? Poi, in questi giorni il governo parla di un decreto sviluppo a settembre, spero sia uno scherzo perché vuol dire navigazion­e a vista fino alla fine del 2020. Se le risorse ci sono, servono subito».

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