Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Guidolin stuzzica Di Carlo «Ora in bici sul Grappa?»

- Luisa Nicoli

«Fatti fare una buona squadra. Direi questo a Mimmo. Perché un buon allenatore c’è già, lui è bravo, e in B, con un buon gruppo, possono arrivare soddisfazi­oni inaspettat­e».

Parola di Francesco Guidolin. Il tecnico trevigiano che dal 1994 al 1998 ha guidato il Vicenza in una scalata inarrestab­ile (dalla B alla A, alla vittoria della Coppa Italia fino alla semifinale di Coppa delle Coppe) manda questo messaggio all’amico Di Carlo, suo giocatore di quegli anni.

«Perché - precisa - di altri suggerimen­ti non ne ha bisogno, ha l’esperienza giusta e l’età per sapere come affrontare la B». Promozione del Vicenza che per l’ex tecnico biancoross­o, allenatore tra gli altri di Bologna, Palermo, Udinese, è meritata.

«Ho visto qualche partita al Menti - spiega - e mi è sembrata una squadra ben allenata, ben impostata. Con una buona mentalità. Sempre protesa a tentare di fare gioco e alla fine, dopo circa una trentina di partite, credo ci sia della verità nella classifica. E poi comunque, al di là dei meriti, sono molto molto contento, perché la B è la B. E per noi tutto è cominciato tutto proprio lì».

Campionato 1994/95, il Vicenza di mister Guidolin conquista la promozione in A con il terzo posto in classifica, alle spalle di Piacenza e Udinese.

«Abbiamo fatto un campionato di B stupendo, inaspettat­o. Quando abbiamo capito che potevamo esserci anche noi per passare in A abbiamo accelerato alla grande e meritato la conquista della massima serie nel calcio che conta. All’epoca era il campionato piu importante al mondo per il numero di fuoriclass­e, tutti volevano venire in Italia. A Mimmo auguro di fare lo stesso percorso anche da allenatore o anzi meglio, anche se non è semplice. Però senza mettere pressione a nessuno, quindi uno step alla volta, intanto godersi la promozione e poi preparare bene la stagione. Di passo in passo si vedrà».

E il Vicenza in B, non appena si potrà tornare allo stadio, potrebbe avere uno spettatore in più. Oltre a Francesco Guidolin, che quando torna al Menti è accolto da un affetto immutato dagli anni d’oro.

«Per me è piacevolis­simo, quasi imbarazzan­te a volte, mi trovo a vivere un paio d’ore come se tornassi a casa, tra gli affetti più cari. Non lo dimentiche­rò mai, tanto che ho promesso al mio nipotino Gabriel (che vive a Londra, ndr) che il primo stadio in cui lo porterò sarà proprio il Menti di Vicenza».

Sulla B che verrà il tecnico precisa: «Conta avere un gruppo di giocatori coesi, un allenatore capace, contano l’esperienza e la gioventù, la piazza e Vicenza sarà come sempre una piazza calda».

Poi arriva l’altro sport, la promessa rimasta nell’aria. Da ciclista provetto e appassiona­to, Guidolin lascia qualche suggerimen­to a Di Carlo dopo la sua promessa che in caso di promozione avrebbe scalato il Grappa: «Io sono a disposizio­ne per aiutarlo anche se non ho più le gambe per scappare a certe velocità - sorride Guidolin - ma lui deve allenarsi perché è veramente dura arrivare sul Grappa. Sarà meglio che si procuri una buona bicicletta e si prepari».

E poi svela un aneddoto delle sue stagioni biancoross­e: «Prima di partire per il ritiro col Vicenza era consuetudi­ne che io tentassi un’impresa in bici. Nel luglio del 1996 ho fatto il mio record sul Grappa, un’ora e 20 a buona velocità. Quando poi ho incontrato i ragazzi in ritiro, con questa soddisfazi­one, ho detto: se fate quello che ho fatto io, quest’anno succede qualcosa di straordina­rio. E abbiamo vinto la Coppa Italia. Mimmo intanto deve rispettare la promessa promozione, se poi vorrà tentare qualcosa in bici prima del campionato, potremmo salire sul Grappa da un’altra strada insieme, se mi chiama lì lo posso aiutare lo stesso».

Dico a Mimmo di farsi fare una buona squadra. Perché lui è bravo e in B con un buon gruppo possono arrivare soddisfazi­oni inaspettat­e

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(LaPresse) Entusiasmo La gioia biancoross­a dopo una delle tante vittorie
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Mimmo di Carlo e, sopra,
Francesco Guidoli, eroi del Vicenza
Destini paralleli in amicizia Mimmo di Carlo e, sopra, Francesco Guidoli, eroi del Vicenza
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