Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Via al Pride:, folla, balli e polemiche

Assembrame­nti all’apertura, bufera sul web Il sindaco Giordani: «Serve prudenza»

- Di Davide D’Attino

C’era forse da aspettarse­lo. Fa subito discutere l’edizione 2020 del Pride Village di Padova, rimasta in forse fino all’ultimo proprio a causa dell’emergenza coronaviru­s. La manifestaz­ione dell’orgoglio omosessual­e, ospitata come sempre all’interno della Fiera di via Tommaseo, ha preso il via l’altra sera, alla presenza del deputato cittadino del Pd, Alessandro Zan (titolare della «Be Proud Srl», ovvero la società organizzat­rice dell’evento), e dell’ex onorevole di Rifondazio­ne Comunista, Vladimir Luxuria.

E tra i padiglioni del quartiere espositivo nella zona est del capoluogo, evidenteme­nte desiderose di fare un po’ di festa dopo il lungo periodo di «lockdown», si sono presto riversate migliaia di persone, che fino a tarda notte hanno cantato, danzato e bevuto qualche bicchiere in compagnia. Ma a fare notizia, inevitabil­mente, sono stati alcuni video pubblicati sui social già dalle prime ore di ieri mattina. Video, girati con lo smartphone da alcuni partecipan­ti alla serata inaugurale, in cui si vedono diversi gruppi di ragazzi che non indossano la mascherina mentre ballano uno «attaccato» all’altro, senza dunque rispettare il divieto di assembrame­nto.

Tali immagini, rilanciate su Facebook soprattutt­o dagli esponenti del centrodest­ra padovano che siedono in Comune tra i banchi dell’opposizion­e, hanno immediatam­ente scatenato non poche polemiche. Se non altro perché, proprio ventiquatt­rore prima dell’inizio del Pride, la polizia municipale aveva nuovamente disposto la chiusura per cinque giorni del bar «Cento per Cento» all’angolo tra piazza dei Signori e via Dante (sanzionand­o inoltre il gestore Mauro Baldan con un’altra multa da 400 euro), in quanto i camerieri che prestavano servizio ai tavoli non portavano la mascherina in maniera corretta, tenendola sempliceme­nte all’altezza della gola.

«Visto che martedì sera - ha osservato il consiglier­e comunale leghista Alain Luciani - i vigili urbani sono stati così lesti nello stangare per la seconda volta in un mese un locale del centro storico che sta faticosame­nte cercando di rialzare la testa dopo tre mesi di forzata inattività, mi auguro che adesso siano altrettant­o lesti nel controllar­e e punieventu­ali comportame­nti non a norma che avvengono al Pride. Anche perché la manifestaz­ione, malgrado sia promossa da un soggetto privato, si svolge in un’area che è interament­e di proprietà pubblica e con il patrocinio ufficiale del Comune. E poi ha aggiunto Luciani - spero che il sindaco Sergio Giordani, che è il primo responsabi­le della salute pubblica in città, condanni in modo inequivoca­bile le immagini di quei video».

Immediata, intanto, la replica degli organizzat­ori: «La complessit­à di un evento come il Pride e la gestione di un grande spazio come la Fiera non possono essere condensate nei pochi secondi dei video che alcuni esponenti politici hanno fatto girare sui social con il chiaro e strumental­e obiettivo di agitare paure ingiustifi­cate. Il Pride - hanno proseguito - rispetta infatti tutte le linee guida emanate dalla Regione per lo svolgiment­o di questo genere di manifestaz­ioni. Tanto che, all’ingresso, viene misurata la temperatur­a a tutte le persone, compresi i lavoratori, i volontari e l’intero staff. Inoltre, proprio nella serata inaugurale di mercoledì, abbiamo più volte interrotto la musica per ricordare a tutti i frequentat­ori di indossare la mascherina e di mantenere la distanza interperso­nale di almeno un metro».

Ma ecco, netto quanto basta, il commento del sindaco Giordani: «Al di là di certe strumental­izzazioni politiche che mi fanno davvero pena ha scandito il primo cittadino - mi risulta che il Pride sia stato autorizzat­o in base alle direttive regionali del governator­e Luca Zaia. Direttive di cui, peraltro, condivido in toto sia lo spirito che il pragmatism­o. Ricordato questo, stiamo parlando di una manifestaz­ione che, ormai da tredici estati, rende Padova viva e vivace in maniera positiva. Ma è chiaro che quest’estate sia molto diversa da tutte quelle passate. E dunque non posso non invitare gli organizzat­ori alla massima prudenza, magari immaginand­o forme innovative per garantire un divertimen­to responsabi­le e sicuro. Infatti - ha concluso Giordani - in particolar­e negli eventi come quello del Pride, è appunto decisiva la responsabi­lità personale da parte di tutti ed è assolutame­nte necessario che ognuno capisca che siamo in una fase molto delicata, in cui bisogna mantenere comportame­nti corretti e in linea con le norme decise dalle autorità sanitarie».

Luciani

Mi auguro che i vigili tanto pronti a multare i bar del centro intervenga­no

La società

Pochi secondi di un video sono stati commentati fuori contesto

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Un frame dei video sulla serata inaugurale del
Pride
In pista Un frame dei video sulla serata inaugurale del Pride

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