Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Da San Marco all’Arena le note venete di Morricone

- Verni, Peluso

«In Arena mi emoziono ogni volta. C’è un momento in cui sento particolar­mente la vicinanza del pubblico, tutto attorno a me: non mi fermo, ma sento un fortissimo nodo alla gola. Poi passa, ma è un momento intensissi­mo». Ennio Morricone, scomparso ieri a Roma all’età di 91 anni, raccontava così il legame, intimo ed esclusivo, che lo portava, a ogni tournée, a dirigere la sua musica nell’anfiteatro veronese. Un luogo importante per il gigante della composizio­ne.

Una storia d’amore che ha una data di inizio, il 28 settembre del 2002, e una finale,

19 maggio 2019, sua ultima esibizione in Arena. Nel mezzo tanti spettacoli, nel 2004,

2006, 2010, 2012, 2013, 2015 e

2017, in cui aveva diretto quelle opere che gli avevano permesso di vendere più di 70 milioni di dischi e mettere in bacheca un’infinità di premi come (tra gli altri) tre Grammy Award, quattro Golden Globe, sei Bafta, dieci David di

Donatello, undici Nastri d’Argento, il Leone d’Oro alla carriera, un Polar Music Prize e i due Oscar.

«Ricordo il mio primo concerto, nel momento in cui ho eseguito per la prima volta la cantata Voci dal silenzio, scritta appositame­nte ed eseguita in precedenza solo dal maestro Riccardo Muti per l’eccidio di New York dell’11 settembre – ci aveva raccontato Morricone - a tutti, entrando, era stata consegnata una piccola candela: vederle accese durante questa esecuzione rimarrà il mio ricordo più emozionant­e». Quella direzione nel 2002, a 73 anni, coincise con un nuovo inizio per la carriera live del maestro romano che, fino all’ultima tranche di concerti dell’anno scorso (intitolata «Final concerts»), ha ricevuto l’applauso del pubblico in tutto il mondo. «Prima del 2002 avevo fatto concerti pubblici molto radi, dopo ne ho fatti di più, ma sempre molto pochi: non più di 15-20 in un anno», ci teneva a sottolinea­re l’artista. Morricone sapeva rendere unico ogni concerto. Nessun programma era uguale ad un altro, tante le prime esecuzioni, tante le sorprese.

Nel 2012 aveva dato il via al live con la prima esecuzione assoluta de La Bibbia, progetto di cinquant’anni prima, e, a sorpresa, di Frammento per orchestra d’archi di Andrea Morricone, suo figlio. All’esecuzione era seguito un siparietto in cui Andrea, dalla platea areniana, aveva raggiunto il podio del padre, venendo bonariamen­te (ma inesorabil­mente) ricacciato tra il pubblico prima di riuscire a prendere la parola per un ringraziam­ento.

«Gli affetti, la famiglia, i figlioli sono sempre venuti prima di tutto – ci aveva confessato - questo anche se non sono mai stato tanto espansivo con i miei figli, che hanno scoperto la mia profession­e solo dopo i 20 anni». L’anno successivo aveva regalato al pubblico la prima assoluta di

Meditazion­e orale, mentre nel 2015 il concerto era iniziato con una «sorpresa» che aveva reso chiarissim­a la tempra e il carattere del compositor­e. «Non parlo mai prima di cominciare un concerto perché mi faccio ascoltare con l’orchestra – aveva detto Morricone - la notte tra il 2 e il 3 agosto sono caduto e mi sono spaccato il femore. Volevo annullare il concerto ma penso che stasera ce la possa fare. Ho bisogno dell’orchestra e del coro perché ce la mettano tutta. Vi chiedo scusa se non mi potrò girare per accogliere i vostri applausi, graditi ma non scontati».

Il concerto, memorabile, aveva poi visto come guest star sia la cantante Elisa che Dulce Pontes, quest’ultima presente anche due anni più tardi sul palco areniano.Altro concerto che passerà alla storia, pubblicato anche su cd e dvd, è il concerto che il maestro tenne in piazza San Marco il 10 e l’11 settembre del 2007. Proprio in quell’occasione anche la Biennale di Venezia, che nel 1995 l’aveva tributato il Leone d’Oro alla carriera (primo e unico a un compositor­e), aveva celebrato Morricone durante la Mostra del Cinema con il «Premio Casinò».

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 ??  ?? Maestro Ennio Morricone a Venezia nel 2007 fotografat­o da Andrea Pattaro: due serate che diventaron­o un cd
Maestro Ennio Morricone a Venezia nel 2007 fotografat­o da Andrea Pattaro: due serate che diventaron­o un cd

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