Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Seriola, tornano le alghe «Colpa di un muro caduto sotto Loggia Valmarana»
VICENZA Ancora le alghe. Nonostante gli svuotamenti, le pulizie e le ingegneristiche soluzioni a volte anche sperimentali, la roggia Seriola si riempie di alghe. L’approvvigionamento d’acqua si ferma, il livello cala e sale forte l’odore. Per l’assessore alle Infrastrutture, Mattia Ierardi, il problema sta nel crollo di un muretto di mattoni sotto la Loggia Valmarana, che avrebbe provocato l’abbassamento della roggia, il quale a sua volta ha messo in secca le pompe e fermato l’ingresso di acqua nuova, facendo proliferare le alghe. «Ora che sappiamo esattamente dov’è il problema – dichiara Ierardi – possiamo organizzare l’intervento di sistemazione. Con una spesa irrisoria a brevissimo ripristineremo il metro e mezzo di muretto crollato, così da riportare l’acqua al corretto livello di sfioro».
Il punto è che prima di lui in molti si sono prodigati a risolvere l’annoso problema del ristagno d’acqua nella roggia che bagna il giardino Salvi. Ma nonostante gli svuotamenti, le pulizie e le ingegneristiche soluzioni a volte anche sperimentali le alghe tornano. In cinque anni quattro diversi assessori hanno lavorato con i tecnici a fianco per trovare le soluzioni più disparate. L’anno scorso era intervenuto Claudio Cicero (ex-assessore della giunta Rucco), prima di lui nel 2018 era stata la volta di Matteo Celebron (attuale assessore ai Lavori pubblici) e prima ancora Cristina Balbi ed Ennio Tosetto, esponenti della squadra di governo del sindaco Achille Variati.
Assessori diversi per soluzioni diverse: chi ha puntato sull’innalzamento delle paratoie e sul potenziamento delle pompe, chi invece ha scelto «spruzzi d’acqua» in molti punti della roggia per muovere l’acqua ed evitare la formazione di alghe e chi infine ha previsto la realizzazione di grate nei punti di ingresso e uscita dell’acqua. Ma come un perenne gioco dell’oca si torna sempre al punto di partenza, a fare i conti con le alghe, ogni volta che le temperature salgono. C’è un solo periodo, negli ultimi anni, in cui non si è verificato il consueto sopralluogo alla roggia trasformata in stagno, ovvero tra il 2015 e il 2017. Il motivo? In quel periodo sono stati effettuati i lavori di riqualificazione della Loggia Valmarana, che hanno richiesto il prosciugamento del tratto di roggia che passa per il parco del centro storico. Quella pare essere, finora, l’unica soluzione efficace.