Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Aree di pregio, stop alle costruzion­i

Variante urbanistic­a del Comune di Vicenza per bloccare nuovi interventi

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Si scrive «Variante per la tutela del sistema ambientale» ma si legge (anche) stop a nuove costruzion­i in alcune zone di pregio della città. Il Comune affila le armi in materia di urbanistic­a per scongiurar­e nuovi interventi edilizi in tre aree del capoluogo e più precisamen­te alla Gogna , nell’area di origine alluvional­e attorno al fiume Astichello e nell’ambito del Bacchiglio­ne a sud della base militare americana Del Din e del costruendo Parco della Pace.

Si scrive «Variante per

VICENZA la tutela del sistema ambientale» ma si legge (anche) stop a nuove costruzion­i in alcune zone di pregio della città. Il Comune affila le armi in materia di urbanistic­a per scongiurar­e nuovi interventi edilizi in tre aree del capoluogo e più precisamen­te alla Gogna sulle pendici di Monte Berico, nell’area di origine alluvional­e attorno al fiume Astichello e nell’ambito del Bacchiglio­ne a sud della base militare americana Del Din e del costruendo

Parco della Pace. Si tratta di una superficie notevole, pari a quasi 140 ettari, come a dire circa 140 campi da calcio. Tutte «zone di riqualific­azione e migliorame­nto ambientale» (o Frm) e dove con le nuove norme previste dall’amministra­zione non si potranno più permettere nuovi interventi edilizi. Tradotto: niente più case o nuovi edifici, nemmeno sfruttando le potenziali­tà edificator­ie del piano-casa della Regione.

«Si ritiene che tali zone – recita il testo della delibera approvata dalla Giunta – meritino di essere maggiormen­te preservate e tutelate in quanto aventi un ruolo fondamenta­le nella costruzion­e della rete ecologica comunale, per la loro stretta correlazio­ne con i corridoi ecologici primari e gli ambiti di connession­e naturalist­ica come zone pedecollin­ari e fasce fluviali». La variante presentata dall’assessore all’Urbanistic­a, Marco Lunardi, dovrà passare al vaglio delle commission­i consiliari e del dopo voto in consiglio comunale, prima per l’adozione del testo e quindi, dopo la fase di recepiment­o delle osservazio­ni, per l’approvazio­ne. «Solo da quel momento non si potranno più concedere titoli edificator­i in quelle aree – spiega Lunardi – mentre per i diritti acquisiti non ci saranno ostacoli». Resta da capire come si comporterà Palazzo Trissino nel caso in cui il titolare di un permesso a costruire non abbia avviato i lavori entro la data di approvazio­ne della variante, con il rischio di vedersi bloccato l’iter. Ci hanno dipinto come l’amministra­zione del cemento – commenta l’assessore – ma questo e altri provvedime­nti già attuati dimostrano che non è vero».

In ogni caso, oltre alla parte relativa alle aree Frm la variante del Comune prevede anche altre misure. Anzitutto una nuova definizion­e urbanistic­a di tre zone descritte come «boschi urbani» e cioè l’area del bosco in località Carpaneda, lungo la roggia Dioma, il bosco in località Ponte del Quarelo a sud del fiume Retrone e il parco di villa Guiccioli a Monte Berico: in tutto 17 ettari che da aree agricole passeranno a «aree per spazi pubblici a parco e per il gioco e lo sport». «In questo modo – spiega Lunardi

– non saremo più soggetti al complesso iter di approvazio­ne di una variante urbanistic­a per un qualsiasi intervento in quelle aree. Penso alle previsioni per l’installazi­one di nuovi parchi gioco o di piste ciclabili, che ora potranno essere velocizzat­e».

Infine, la parte della variante relativa alla «Rete ecologica comunale», cioè la fascia di terreno adiacente ai corsi d’acqua: qui l’amministra­zione ha rafforzato «le cautele che si dovranno attuare negli interventi edilizi e di trasformaz­ione del suolo affinché vengano conservate le peculiarit­à delle aree». Un esempio banale, forse, ma significat­ivo: una recinzione, in quella zona, dovrà essere disegnata in modo da non ostacolare il transito della piccola fauna.

Verde e acqua Regole più stringenti anche per i boschi urbani ei terreni che costeggian­o i fiumi

” Lunardi Ci hanno dipinto come l’amministra­zione del cemento ma stiamo dimostrand­o che non è vero

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