Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Fondazione di storia nel Cda entrano Corà e Amalia Sartori
VICENZA Consigliere della Fondazione di Storia della città di Vicenza. È questo l’incarico con cui Amalia Sartori torna ad un ruolo istituzionale. Non compariva da diversi anni, da quando le indagini giudiziarie legate all’inchiesta sul Mose di Venezia l’avevano scalfita portandola agli arresti domiciliari nel 2014, salvo essere poi assolta con formula piena nel 2017. Ma una figura come quella di Lia Sartori, già europarlamentare, presidente del consiglio regionale, candidata sindaco di Vicenza nel 2008 (sconfitta da Achille Variati), presidente del Cisa fino al 2014 e figura chiave del centrodestra veneto non poteva rimanere distante a lungo dalla vita politica del capoluogo berico. Ora è tornata da consigliere nel Cda della Fondazione di Storia, dove prende il posto dell’imprenditore Lino Dainese – dimissionario per altri impegni – in occasione della ripresa dell’attività dell’ente presieduto da Paolo Scaroni dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19. In ogni caso, l’avvicendamento tra Dainese e Sartori si inserisce in un più ampio rinnovo dei componenti in scadenza di mandato: al posto dell’uscente Tommaso Ruggeri il Comune ha nominato Domenico Corà, imprenditore nel settore del legno e titolare di Corà Timber industries spa. Confermati, invece, gli altri tre consiglieri in scadenza ovvero Remo Pedon (Confindustria), Antonio Marangoni (Provincia) e Dario Semenzato (vicepresidente). (g.m.c.)