Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Piano di lavori anti-allagamenti «La rete idrica non regge più»
Intanto si sistemano i danni delle piogge del 4 agosto. Via alla richiesta di rimborsi
BASSANO Danni stimati in 800 mila euro al patrimonio comunale e un piano, ancora in fase embrionale, per «risolvere una situazione non più sostenibile». Ovvero quella dell’acqua che ad ogni evento eccezionale, e che accade però con una frequenza sempre maggiore, scende dalle colline bassanesi e si riversa su una rete idraulica «non adatta», che non riesce dunque a trattenerla creando veri e propri fiumi di acqua e fango lungo le strade.
«Ci troviamo a dover sanare una situazione cronica che ci portiamo dietro da decenni – dichiara l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Zonta – e cioè quella di una rete che non regge l’enorme flusso d’acqua che in queste occasioni scende dalle colline verso valle. Dobbiamo trovare il modo di incanalarla e portarla fino al fiume Brenta senza provocare danni ». Una settimana dopo l’emergenza dello scorso 4 agosto, con piogge torrenziali e frane in molte parti del Bassanese, è questo il piano che il Comune sta disegnando assieme al Consorzio di bonifica Brenta, a Etra e al Genio civile: «Ci stiamo parlando e ci siamo già riuniti – precisa Zonta – ognuno definirà gli interventi necessari per la propria competenza, perché fermare l’acqua in pianura non è la stessa cosa che farlo in collina».
L’obiettivo è adeguare le condotte idriche della città alle condizioni meteorologiche che prevedono sempre maggiori episodi estremi. Nel giro di due mesi, infatti, Bassano e i comuni limitrofi hanno dovuto fare i conti con due bufere d’acqua verificatesi l’8 giugno e il 4 agosto scorsi. Nel primo caso la conta dei danni è salita a poco più di un milione di euro, 625 mila euro dei quali al patrimonio comunale e 380 mila euro tra aziende e famiglie. Ora, in riferimento ai recenti allagamenti e alle frane che si sono registrate la scorsa settimana, il conto salirà. Solo per il Comune, infatti, si stimano 800 mila euro di danni: «Parliamo di frane da sistemare, strade da ripulire dai detriti o asfalto da ricreare
– spiega l’assessore – ma c’è anche il capitolo delle condotte idriche scoppiate a causa della troppa pressione dell’acqua». Le zone più colpite martedì della settimana scorsa sono stati i quartieri di Campese, Valrovina e Sant’Eusebio, con circa 20 case invase dai detriti in località Sasso Rosso, mentre a Valrovina ad avere la peggio sono stati strade e sentieri. Persino l’hotel «Alla Corte», appena sistemato dopo i danni di giugno, ha dovuto fare i conti di nuovo con detriti e allagamenti.
La conta dei danni per quanto riguarda il patrimonio pubblico, però, si aggiungerà alla lista di quella che sarà prodotta dai privati, visto che l’ente locale ha avviato la ricognizione dei danni subiti da aziende e famiglie: il Comune ha pubblicato un avviso per il censimento dei danni al patrimonio privato e alle attività economiche e produttive in città e tutti i moduli necessari si trovano sul sito web dell’amministrazione (www.comune.bassano.vi.it). La scadenza di presentazione delle domande è fissata al prossimo 4 settembre ma dal Comune precisano che «la presentazione di tali schede non costituisce riconoscimento automatico di eventuali contributi a carico della finanza pubblica per il ristoro dei danni subiti».
Zonta Dobbiamo sanare una situazione cronica di una rete che non regge l’enorme flusso d’acqua che scende dalle colline a valle