Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Serenissim­a ristorazio­ne chiude un 2019 record «Ma il fatturato 2020 avrà un calo del 10%»

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Un 2019 in forte crescita – con un aumento del 30% dei ricavi – ma un 2020 che risente dell’emergenza sanitaria, anche se in modo contenuto: «Pensiamo di chiudere l’anno con un caldo del fatturato del dieci per cento». Le parole di Tommaso Putin, che rappresent­a la proprietà del gruppo Serenissim­a ristorazio­ne, sono caute. Il settore nel quale opera l’azienda è infatti uno dei più colpiti sia dalla quarantena imposta tra marzo e maggio ma anche dallo smart working, che costringe molte persone a lavorare da casa e, quindi, a rinunciare ai pasti nelle mense aziendali o nei ristoranti attorno all’azienda. Un problema non da poco, che si aggiunge alla chiusura delle scuole, altro settore chiave per il gruppo vicentino. «Oltre la metà del nostro fatturato in realtà proviene dalla mensa degli ospedali – osserva Putin – con la gestione del servizio in oltre cento nosocomi e che anche in periodo di quarantena non è mai mancato. Ci sono stati momenti di difficoltà, visto che garantiamo il servizio anche in zone dove più il virus ha colpito e dove il nostro personale era impegnato giocoforza in prima linea».

I conti dei primi sei mesi dell’anno per il gruppo della ristorazio­ne sono in negativo, come per moltissime altre aziende, con un calo del fatturato del 20%. «Ma giocherà un ruolo chiave la modalità con cui riprendera­nno le scuole» osserva Putin. Il settore scolastico è infatti uno degli altri fronti importanti per il gruppo vicentino, che attraverso le 14 società collegate produce ogni anno 50 milioni di pasti occupando 9.500 dipendenti in Italia e all’estero.

Intanto, i conti del 2019 sorridono all’azienda di viale della Scienza: il fatturato registrato lo scorso anno è stato di 412 milioni, in crescita del 30% rispetto ai 317 milioni del

2018. Gli utili del gruppo si sono attestati per il

2019 a 8,5 milioni netti (+ 1,49%), con un patrimonio netto di circa 100 milioni e un Ebitda (indicatore del margine operativo lordo) di 23 milioni. Un passo decisivo, nel

2019, è stata l’acquisizio­ne di Euroristor­azione, società con 2.900 dipendenti e 17 centri cottura in tutto il Nord Italia. «I dati di bilancio mostrano un vero e proprio salto in avanti – dichiara il presidente del gruppo, Mario Putin – con un sensibile aumento del valore di produzione che conferma come il nostro sia un gruppo solido che non intende fermarsi. Continuere­mo ad investire nella costruzion­e di nuovi centri cottura all’avanguardi­a per migliorare il servizio che ogni giorno offriamo ai nostri clienti».

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