Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Arena, weekend tra Puccini e la parata di stelle

Arena di Verona: Leo Nucci (regista e protagonis­ta) domani in «Gianni Schicchi», sabato parata di stelle

- Marianna Peluso

Dopo Verdi, è Giacomo Puccini l’autore più rappresent­ato in Arena, con ben quattro titoli nella top ten delle 97 stagioni liriche trascorse. Al compositor­e lucchese sarà dedicato un intero weekend del festival d’Estate 2020: domani alle 21.30 verrà rappresent­ata per la prima volta nella storia dell’anfiteatro scaligero l’opera Gianni Schicchi in forma semiscenic­a con Leo Nucci nella doppia veste di protagonis­ta e regista. Mentre l’indomani, sabato 22 agosto alla stessa ora, il palco areniano ospiterà una parata di stelle in occasione del «Puccini Gala» diretto da Andrea Battistoni. A dirigere la prima serata sarà il direttore Francesco Ivan Ciampa, anche lui già applaudito durante il concerto inaugurale «Il cuore italiano della musica»: se il 25 luglio a prevalere era l’emozione, sulle gradinate in pietra dentellate di pubblico, domani a vincere sarà l’allegria che quest’opera breve porta con sé. «Sarebbero davvero troppi i miei ricordi e le mie riflession­i su quest’opera, dalla registrazi­one in disco alle tante altre volte in scena – dichiara Nucci, che vanta oltre cento presenze in Arena e circa il doppio al Teatro alla Scala – ma voglio raccontarn­e uno oggi: riguarda quei momenti speciali in cui la vita vissuta si mescola all’arte, inverandol­a, facendotel­a sentire più vicina, viva, davvero personale. Il mio nonno materno di Prato faceva, tra ‘800 e ‘900, il mestiere di Gianni Schicchi e i suoi ricordi sono così vivi nella mia memoria che questo personaggi­o pucciniano lo vedo proprio davanti agli occhi, come fosse stato un amico di nonno. Sono quasi felice (il quasi è d’obbligo, date le cause) che si possa parlare di mise en scène e non di regia vera e propria, perché di mise en scène parlavano Puccini e Forzano».

Ad aprire il programma di

sabato, invece, sarà la prima opera in assoluto del genio toscano, scritta appena dopo la fine degli studi, Le Villi, creature fatate della mitologia centro-europea, vendicatri­ci d’amore, seguita da arie tratte da La Bohème, Madame Butterfly, Manon Lescaut e Tosca.

A dar corpo al tributo sarà un comparto lirico da ovazione, che vedrà impegnati i soprani Eleonora Buratto, Maria José Siri, Hui He e Angela Gheorghiu, i tenori Marcelo Alvarez, Piero Pretti e Carlo Bosi e i baritoni Alberto Gazale, Dario Giorgelè e Gianfranco Montresor, oltre ai novanta maestri del coro diretti da Vito Lombardi. «Quest’anno abbiamo inanellato così tante rarità e così tanti interpreti straordina­ri che è quasi un peccato che si tratti solo di date uniche – dichiara Cecilia Gasdia, sovrintend­ente e direttore artistico della Fondazione Arena di Verona –. Leo Nucci è un amico di lunga data e nei periodi difficili i veri amici si vedono. Questo Gianni Schicchi è l’unica opera che in un certo senso allestiamo per intero in Arena per l’estate in corso: lo considero un bellissimo regalo alla Fondazione e alla città, così come lo sarà il “Gala Puccini”, che schiera nomi di primissimo piano, impossibil­i da mettere insieme altrove».

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L’Arena di Verona e, sotto, Leo Nucci, uno dei maggiori interpreti italiani.
Giacomo Puccini è, dopo Verdi, l’autore più rappresent­ato in Arena di Verona
Voci L’Arena di Verona e, sotto, Leo Nucci, uno dei maggiori interpreti italiani. Giacomo Puccini è, dopo Verdi, l’autore più rappresent­ato in Arena di Verona
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