Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ordinanza anti-movida, controlli ma zero multe «Prima la prevenzione»
Le polizie locali: «Nuove regole poco conosciute» Discoteche, bocciato il ricorso contro le chiusure
Controlli sì, ma «informativi», per le multe bisognerà aspettare la prossima settimana. Si stanno regolando così i Comandi di polizia locale nel Veneto, insieme alle altre forze dell’ordine coordinate dalle prefetture, in merito all’applicazione dell’ultima ordinanza firmata il 16 agosto dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che impone l’uso obbligatorio della mascherina nei luoghi a rischio assembramento dalle 18 di ogni giorno alle 6 del mattino successivo. «Al momento stiamo facendo opera di informazione e sensibilizzazione — conferma Andrea Gallo, comandante a Treviso — tanti cittadini ancora non sono a conoscenza del provvedimento, in vigore dalla mezzanotte di domenica scorsa, quindi per il momento non abbiamo elevato la prevista sanzione di 400 euro. Le prefetture stanno convocando i Comitati per l’ordine pubblico e la sicurezza proprio al fine di impartire informazioni omogenee su tutto il territorio. Alla gente — aggiunge Gallo — vanno date informazioni chiare e semplici e finora questa politica ha pagato, almeno i trevigiani si sono dimostrati ligi alle regole».
Far rispettare l’ordinanza è compito di tutte le forze dell’ordine, ma data la presenza più capillare sul territorio, il 90% dell’onere è affidato ai vicomandante gili. Ieri mattina a Verona il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza svolto in prefettura ha sancito le modalità e i turni dei controlli interforze, che riguarderanno anche i monumenti affollati, come l’Arena e la Casa di Giulietta. A Venezia la nuova ordinanza viene segnalata dai pannelli elettronici a messaggio variabile, continuamente aggiornati sulle misure anti-Covid. «Facciamo molta informazione e prevenzione — spiega la vicecomandante della polizia locale, Teresa Maniero — le sanzioni scatteranno più avanti. E comunque già nelle ultime 24 ore ho notato un maggior uso della mascherina, anche da parte dei giovani, fuori da bar e locali del centro storico. La differenza si nota, ma per il salto di qualità ci vorrà un po’ di tempo».
A Vicenza il pericolo movida si è molto attenuato da Ferragosto in poi. «In città c’è poca gente — riferisce il comandante Massimo Parolin — soprattutto a inizio settimana è difficile vedere assembramenti. Comunque siamo allertati». Lo stesso dicasi per il Polesine. «Ci stiamo organizzando per iniziare i controlli — rivela Silvio Trevisan, a capo della polizia locale — staremo attenti soprattutto il venerdì sera, il sabato e la domenica, ma abbiamo a che fare con Comuni medio-piccoli, in cui è raro vedere grandi folle. In questo momento, poi, davvero non c’è nessuno. E forse è meglio così, perché siamo in carenza di organico, difficile raggiungere i 200/250 controlli anti-Covid a settimana svolti da marzo a giugno». In effetti per i 10 Comuni del medio Polesine, con Polesella in testa, sono in servizio al momento otto vigili, incluso. Sono solo quattro per Badia Polesine, che conta diecimila abitanti. «Tra ferie e aspettative siamo un po’ in difficoltà — ammette Trevisan — per a fortuna i cittadini la mascherina la mettono, giovani compresi».
Ancora nessuna sanzione nemmeno a Padova. «I controlli li facciamo, ma al momento hanno carattere informativo e preventivo — dice il vicecomandante Cristiano Rosini — anche perché i turisti non conoscono la nuova ordinanza. E infatti il ministero dell’Interno ha emanato una circolare con la quale esorta le prefetture a convocare appositi Comitati per l’ordine pubblico e la sicurezza proprio al fine di illustrare alle forze dell’ordine come operare al meglio. Intanto teniamo d’occhio i locali frequentati dai giovani, ma devo dire che anche a Padova notiamo già un maggiore uso della mascherina all’aperto».
E sempre in tema di movida, grande delusione per le discoteche venete dopo la bocciatura del ricorso presentato dal sindacato di categoria Siulb al Tar del Lazio contro la chiusura sancita dal governo fino al 7 settembre. Dopo sole 24 ore il Tribunale amministrativo ha dato ragione a Palazzo Chigi.
I vigili
Già nelle ultime 24 ore è aumentato l’uso della mascherina all’aperto. Per ora niente sanzione da 400 euro