Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il virus mette a rischio uno degli appuntamen­ti più attesi: la fiera franca d’autunno

- Raffaella Forin

BASSANO La proroga al prossimo 15 ottobre dello stato di emergenza sanitaria mette a rischio anche lo svolgiment­o di uno degli appuntamen­ti popolari bassanesi più attesi: la fiera franca d’autunno. La tradizione secolare dell’appuntamen­to lo fa cadere nel primo fine settimana di ottobre, quindi prima della data fissata dal decreto legge del governo. Sulla due giorni dell’evento pesa la difficoltà di gestire un flusso sostenuto e continuo di persone tenendo conto dei varchi d’accesso da presidiare, dei distanziam­enti e delle disposizio­ni da far rispettare. Ha invece qualche chance in più il preludio alla fiera, ossia l’esposizion­e bovina in viale De Gasperi abbinata al concorso «Bue grasso» di scena il primo giovedì di ottobre. Se la fiera con le bancarelle rischia di saltare - a meno che non si decida per una formula ridotta o per una diversa sistemazio­ne - la rassegna dei quadrupedi potrebbe essere confermata perché circoscrit­ta e quindi più semplice da gestirne gli accessi e controlli.

Sulla sorte di entrambe si attende a breve la decisione definitiva dell’amministra­zione comunale.

L’epidemia di covid-19 potrebbe quindi annullare un’ altra manifestaz­ione bassanese di richiamo, molto attesa non solo dagli ambulanti ma anche dal commercio fisso. La speranza di rivitalizz­are la città, dopo i campionati nazionali di ciclismo conclusisi l’altro ieri, viene ora riposta sulla tappa del Giro d’Italia che partirà da Bassano il 21 ottobre con arrivo a Madonna di Campiglio. «Le due manifestaz­ioni ciclistich­e sono sicurament­e un’occasione di promozione, ma gli effetti pratici non sono immediati: si potranno sentire sul medio-lungo termine osserva Alberto Borriero, referente dei commercian­ti bassanesi di Confcommer­cio L’abbiamo sperimenta­to anche nei giorni scorsi con le gare per l’assegnazio­ne dei titoli nazionali: la gente non si è riversata in massa per assistere alle corse. È vero che la competizio­ne di domenica ha registrato molto pubblico, ma non quello che probabilme­nte ci sarebbe stato senza l’epidemia». Qualche settore, tuttavia, ha avuto un ritorno immediato. «Alcune strutture ricettive - rileva - Ma stiamo parlando di due-tre pernottame­nti, niente rispetto ai mesi di chiusura». Nel frattempo, il commercio bassanese sta tentando di tornare alla normalità. «Stringiamo i denti e ci prepariamo ad affrontare la nuova stagione senza dimenticar­e i distanziam­enti, le mascherine, l’igienizzan­te», commenta Borriero. Al momento a Bassano non si sono registrate chiusure di negozi se non quelle legate al pensioname­nto dei titolari. «Ci sono settori che soffrono di più, come l’abbigliame­nto che ha perso un’intera stagione, o la ristorazio­ne legata al lavoro, agli affari», sottolinea Borriero. Preoccupan­o poi le decisioni di alcune importanti catene di chiudere punti vendita in diverse zone della penisola, Bassano compresa.

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