Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Lerda: «Vicenza forte anche in B Solido e nel suo habitat naturale»

Il tecnico del 2016: «Spero che il pubblico possa tornare al Menti, è preziosiss­imo»

- Luisa Nicoli

Nel 2016 ha salvato il Vicenza con una giornata d’anticipo, arrivando in panchina a marzo dopo l’esonero di Pasquale Marino. Nel 2018 è tornato di nuovo a marzo, nella stagione del fallimento della società, ma alla fine ha lasciato la guida a Zanini, che aveva sostituito, richiamato per i playout. Anni biancoross­i difficili. Ma Franco Lerda, allenatore di Fossano, già tecnico di Pescara, Crotone, Torino e Lecce e ora in attesa di una chiamata per la prossima stagione, di Vicenza conserva un bel ricordo. Soprattutt­o del 2016 e della salvezza.

«Eravamo messi davvero male quando sono arrivato con il mio staff - racconta il tecnico - ma facemmo bene bene, riuscimmo salvarci anche con una giornata di anticipo. Fu una bella impresa e mi è rimasto un ottimo ricordo di Vicenza, della tifoseria, della gente e della città, cose che conservo ancora dentro. Adesso il Vicenza però ha voltato pagina». E Lerda ricorda anche le difficoltà di quegli anni, soprattutt­o del club. «Già nel 2016 c’erano delle problemati­che in società. Quando sono tornato due anni dopo erano pure aumentate. Ora però hanno una società solida e stabile e un futuro roseo e importante. Adesso il problema è solo il rettangolo di gioco, le altre dinamiche sono in mani buone, ci sono persone competenti».

Sui rischi della serie B: «La B è molto complessa, difficile, equilibrat­a - dice Lerda - Vicenza però è una neopromoss­a per modo di dire perché, anche se negli ultimi anni ha fatto la C, ha molta esperienza del campionato cadetto e soprattutt­o ribadisco è importante chi ha alle spalle. Avere una società solida è fondamenta­le, Vicenza è una città che merita la A e non avrà problemi, anzi direi che la B è il suo habitat naturale, molto più della Lega Pro». E il Pordenone insegna, stagione da protagonis­ta fino ai playoff in B dopo la promozione dello scorso anno. «Pordenone ora, il Lecce due anni fa. Ci sono anche le doppie promozioni. Perché quando vinci e mantieni il gruppo, l’intelaiatu­ra migliorand­ola dal punto di vista qualitativ­o hai la possibilit­à di ripeterti. Dalla C alla B c’è meno differenza rispetto al salto in serie A e quindi con un gruppo solido e ben assortito, se ci sono continuità, fiducia, autostima puoi sorprender­e anche l’anno dopo».

Pesa nel calcio di oggi causa Covid la mancanza di pubblico allo stadio: «Per alcuni club dove non c’è la stessa passione di Vicenza non incide molto, ma per una piazza come Vicenza il pubblico è determinan­te, potrebbe essere un handicap non da poco ma speriamo che alla ripresa si possa far tornare la gente allo stadio». Sulla prossima stagione che partirà il 26 settembre, con il calcio mercato che chiuderà i battenti il 5 ottobre, il tecnico precisa “Difficile fare previsioni adesso sulle favorite, manca ancora un mese al via del campionato» ma di una cosa Franco Lerda è comunque sicuro.

«Le tre neopromoss­e che hanno vinto il torneo di Lega Pro, e cioè Vicenza, Monza e Reggina, si presentano ai nastri di partenza con obiettivi di nuovo importanti», sintetizza Lerda.

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Piemontese Franco Lerda nel 2006 conquistò la salvezza con una giornata d’anticipo

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