Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Caso Billionair­e, due dipendenti bassanesi tornano col virus

I membri bassanesi dello staff tornati dalla Sardegna In 24 ore altri 127 casi in regione, 13 sono in ospedale

- Benedetta Centin Silvia Madiotto

VENEZIA Due dipendenti veneti del Billionair­e dovranno «scontare» la quarantena a casa. Sono due bassanesi dell’area di Marostica, parte dello staff di 58 persone risultato positivo al Coronaviru­s. Contagi, altri 127 complessiv­amente in Veneto.

Salva la bambina Ha lasciato la rianimazio­ne, intanto, la piccola ricoverata da giorni a Padova

VENEZIA Altri 127 casi di contagio in Veneto, tra martedì pomeriggio e ieri alle 17 secondo il bollettino fornito dalla Regione. Pazienti concentrat­i perlopiù nel Trevigiano, con

41 nuovi infetti, e il Vicentino, con 32, province seguite da Padova con 28. Tredici i ricoverati, prevalente­mente a Treviso (6). Le altre ospedalizz­azioni sono avvenute a Padova

(3 persone), a Legnago nel Veronese (2) , a Vicenza (1) e Santorso , sempre nel Vicentino (1). Nessuno è in terapia intensiva, mentre non risultano ulteriori decessi.

Molti dei contagiati sono turisti rientrati da Paesi a rischio, ma in Veneto sono approdati anche due infetti provenient­i dalla Sardegna. Nello specifico da quel focolaio sviluppato­si nel luogo più noto della movida della Costa Smeralda, il «Billionair­e» di Flavio Briatore. Si tratta di due dipendenti del locale di Porto Cervo chiuso improvvisa­mente il 17 agosto dopo lo stop imposto dal governo alle discoteche, e che adesso - al termine di una stagione lavorativa durata meno di un mese - dovranno «scontare» la quarantena a casa. Sono due bassanesi dell’area di Marostica, parte dello staff di 58 persone risultato positivo al Coronaviru­s (a partire dallo stesso proprietar­io Briatore, ricoverato al San Raffaele di Milano). I due vicentini, in trasferta nell’isola per prestare servizio nel ristorante-discoteca, sono rientrati dalla Sardegna nelle ultime ore assieme ad altri otto turisti, tutti sottoposti a tamponi dall’Usl 7 Pedemontan­a. Solo martedì un altro viaggiator­e di ritorno dall’estero era risultato positivo. E sono venti in tutto i positivi tra i 3.014 sottoposti a tampone dalla stessa azienda sanitaria tra il 13 e il 26 agosto (quindi quasi due al giorno) dopo essere arrivati da Spagna, Croazia, Malta e Grecia. Nell’ospedale di Vicenza un paziente è ricoverato in rianimazio­ne, sei invece nel reparto di malattie infettive. Diverso invece il discorso per il personale della scuola che si sottopone ai test rapidi: circa 3 mila (quindi metà della quota prevista) coloro si sono già presentati in tre giorni (da lunedì a ieri) ai centri di Thiene,

Schio, Marostica ed Asiago. Di questi quattordic­i sono risultati positivi ai test e sono stati sottoposti a tampone (per sei di loro si conosce già l’esito, che è negativo).

L’Usl 2 di Treviso, dal canto suo, ha avuto un numero minore di contagi rispetto all’ultima drammatica settimana che aveva evidenziat­o punte di 80, anche 90 positivi giornalier­i: ieri i nuovi casi sono stati 41 fra contatti dei lavoratori dell’azienda di produzione alimentare Aia di Vazzola (14 persone), attualment­e il focolaio più grande del Veneto, e molti rientri dall’estero dopo le vacanze nei Paesi a rischio Covid. Il fronte più preoccupan­te nella Marca però è quello dei ricoveri: sono 16 le persone assistite nei reparti del Ca’ Foncello, nessuno in terapia intensiva, e sono sei in più in sole 24 ore.

Nel frattempo, una notizia incoraggia­nte proviene da Padova: la bambina di 5 anni ricoverata in terapia intensiva a causa del Covid e delle altre patologie di cui soffriva ha lasciato la rianimazio­ne dopo dieci giorni ed è stata trasferita in reparto. Non è più in pericolo di vita.

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