Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il cancro e le ferite di tre donne diventano film «di rinascita»
L’esperienza di Debora, Annalisa e Silvia è diventata pellicola su iniziativa dell’associazione oncologia San Bassiano. Proiezioni domani e martedì
BASSANO Il percorso di tre donne del Bassanese colpite dal tumore diventa un docufilm. Su iniziativa dell’associazione oncologia San Bassiano onlus, l’esperienza vissuta da Debora, Annalisa e Silvia è stata messa su pellicola dal regista Manuele Cecconello.
La visione sarà proposta domani e poi martedì nel giardino Parolini, spazio di Operaestate, con inizio alle 21 (si accede alle 20.30 e con prenotazione).
L’idea è nata a margine del «Defilè della rinascita» organizzato da Gianni Celi e Dina Faoro, presidente e vice dell’associazione di volontariato. Per quattro edizioni hanno portato in passerella a Bassano, Marostica e Vicenza le pazienti oncologiche dimostrando che un corpo, e spesso anche un’anima, feriti dalla malattia possono rinascere ed affrontare anche una sfilata di moda, che in questo delicato contesto assume un valore terapeutico importante.
Nel docufilm le tre donne, di età compresa tra i 40 e i 50 anni, raccontano i rispettivi percorsi, dal momento in cui è stato diagnosticato il tumore ai molteplici risvolti e ricadute sulla loro quotidianità e quella dei propri familiari. «Un cammino tutto in salita, fatto di attese, esami, terapie, di tristezza, tanta, troppa - osserva Elena Pasquin, psicologa dell’associazione - Parlarne non è facile, ed è ancora più difficile capire come far fronte alle mille problematiche che questo percorso comporta. Nel filmato le protagoniste raccontano tutto questo e di come siano riuscite a superare i primi momenti di disperazione e quelli successivi, esprimendosi con sincerità e con serenità, entrando nei dettagli delle loro esperienze e come l’incontro con l’associazione sia servito a rendere meno gravoso vivere a contatto del male».
Nel video le tre donne riferiscono le emozioni vissute con la partecipazione alla sfilata, progetto nato in collaborazione con Silvia Bisconti di Raptus&Rose, spiegando che non si è trattato di un momento fine a se stesso, ma di cammino terapeutico servito a rafforzare l’autostima, la fiducia, la ricerca di motivazioni che le hanno aiutate a riprendere in mano la loro vita. «I loro racconti sono utili per coloro che si trovano o si troveranno ad affrontare lo stesso male - aggiungono Celi e Faoro - anche per spingerli a chiedere e ad affidarsi a un aiuto esterno. Il compito di noi volontari è quello di alleviare le difficoltà quotidiane legate al cancro, attraverso attività culturali e ricreative, assistenza, consigli nutrizionali, fisioterapia. Soprattutto siamo al fianco di chi si trova a vivere in solitudine uno dei momenti più difficili della propria esistenza o a quanti vivono in una condizione economica disagiata. Ma ci sono anche persone che, pur avendo il conforto di una famiglia, si chiudono in loro stesse dopo aver ricevuto la diagnosi della malattia, peggiorando la propria situazione perché non trovano una motivazione forte, non scaricano la tensione e la preoccupazione. In questi casi cerchiamo, un po’ alla volta, di coinvolgerli nelle nostre proposte, spesso riuscendovi ».
Annalisa, bassanese, con Silvia e Debora (entrambe vivono a Tezze sul Brenta) saranno presenti alla doppia proiezione che, in caso di maltempo, sarà rinviata a fine settembre in data da stabilire. I posti per la serata di domani sono tutti esauriti, mentre c’è ancora disponibilità per martedì sera.
Prenotazioni ai numeri 3409967046 o 3420488022; l’ingresso è gratuito. Il docufilm partecipa a diversi festival cinematografici, tra cui quello di Roma.