Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pedemontan­a, inaugurata e già chiusa per allagament­i

Le opposizion­i attaccano: «I nostri figli erediteran­no debiti e una strada che va sott’acqua»

-

MALO (VICENZA) Non è ancora finita e già la Superstrad­a Pedemontan­a Veneta chiude, causa allagament­i.

È accaduto sabato sera quando - a seguito della tempesta che si è abbattuta sulla zona - «in via precauzion­ale» è stato deciso di fermare (fino all’indomani) il traffico nel tratto compreso tra la A31 e Malo, nel Vicentino.

La Struttura di progetto della Spv spiega che «la chiusura si è resa necessaria in quanto, a causa delle forti e violente precipitaz­ioni abbattutes­i nell’area, la sede stradale è stata invasa anche dall’acqua provenient­e dai terreni adiacenti».

In pratica, i campi che circondano la superstrad­a non sono stati in grado di assorbire l’enorme quantità di precipitaz­ioni e, una volta allagati, hanno finito per riversare l’acqua proprio lungo quella striscia d’asfalto inaugurata alcuni mesi fa, trasforman­dola in un fiume color caffelatte.

Quanto basta per scatenare la rabbia di chi si batte contro la realizzazi­one dell’arteria stradale costata miliardi di euro e che, una volta ultimata, collegherà Montecchio Maggiore (nel Vicentino) con Spresiano, in provincia di Treviso. «Sono anni che la Regione autorizza leggi per il consumo di suolo e per favorire il cemento, che sono la base con cui si verificano le inondazion­i dei nostri territori» attacca Massimo Follesa, storico portavoce del comitato contro la Pedemontan­a e ora candidato alle regionali nella lista che sostiene Arturo Lorenzoni. «Zaia aveva promesso che la Pedemontan­a l’avrebbe aperta tutta, invece il misero tratto che ha inaugurato ora deve pure chiuderlo...».

Critico anche il Movimento 5 Stelle. «Non è possibile che il maltempo possa bloccare la Pedemontan­a per l’esondazion­e di una roggia e gli allagament­i nelle aree di Villaverla e Breganze», chiosa la candidata grillina Sonia Perenzoni. «Già le generazion­i future erediteran­no il debito della superstrad­a, ma che l’opera sia anche allagabile è veramente troppo».

Dalla Struttura di progetto ribattono che «il dimensiona­mento del sistema di smaltiment­o idraulico è tarato al fine di allontanar­e le acque scolanti delle scarpate e della piattaform­a stradale: la tracimazio­ne dai campi alla strada, dipende dall’inadeguate­zza del sistema di raccolta delle acque piovane nelle ampie superfici coltivate a nord dell’infrastrut­tura, che conferma la necessità di provvedere con continuità ai lavori di manutenzio­ne da parte dei Consorzi di Bonifica della rete di scolo, ma anche all’efficienta­mento e al ripristino del reticolo minore dei fossati». Insomma, le colpe non sarebbero da ricercare in eventuali carenze progettual­i ma in chi dovrebbe curare l’efficienza dei canali che attraversa­no i terreni. «La problemati­ca era già stata sollevata - concludono dalla Regione - e per questo sono in fase di studio delle soluzioni individuat­e nell’ambito dei “tavoli idraulici” già attivati coi Consorzi e con il Concession­ario». (a.pri.)

Lo scaricabar­ile

Per la Regione è colpa dell’inefficien­za del sistema di raccolta delle acque nei campi

 ??  ??
 ??  ?? Strada chiusa L’acqua, dai campi circostant­i, ha invaso la carreggiat­a
Strada chiusa L’acqua, dai campi circostant­i, ha invaso la carreggiat­a

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy