Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

A scuola (anche) nelle parrocchie

Tredici istituti superiori vicentini terranno lezione in aule «alternativ­e»

- Mauro Della Valle

VICENZA L’obiettivo è far tornare i ragazzi a scuola in sicurezza. Per questo Provincia e dirigenti della Superiori hanno cercato anche aule «alternativ­e» e così gli studenti di 13 istituti superiori vicentini torneranno a lezione in stanze di parrocchie, musei, ex sedi di uffici pubblici. Al Galilei di Arzignano, danneggiat­o dal maltempo di sabato, si farà lezione anche nei container. Intanto oggi a Vicenza e Bassano riaprono gli asili nidi comunali.

VICENZA

È un ritorno al passato quello che coinvolger­à molti studenti e insegnanti delle scuole superiori vicentine. Infatti, per far fronte alle disposizio­ni anti Covid 19 e garantire allo stesso tempo l’insegnamen­to in presenza, in molti casi si è dovuto ricorrere a soluzioni esterne rispetto alle sedi scolastich­e. A dare una mano a risolvere il problema del reperiment­o di aule «alternativ­e» sono intervenut­e molte parrocchie che hanno messo a disposizio­ne i locali dove un tempo si svolgevano le lezioni o tutt’oggi si insegna catechismo. Le lezioni si terranno anche, com’è il caso di Thiene, nell’ex biblioteca e nella sede dell’ex Agenzia per le Entrate, o come a Valdagno nella sede museale del Mumat,

il museo delle macchine tessili, mentre a Schio il Comune apre le porte del Faber Box collegato con la Fabbrica Alta, il nuovo innovativo centro servizi del campus dedicato ai giovani del territorio.

A coordinare il tutto l’amministra­zione provincial­e, proprietar­ia dei plessi scolastici, i cui funzionari tecnici e amministra­tivi si sono adoperati in questi mesi estivi per permettere l’avvio delle lezioni per lunedì 14 settembre.

«Sono 13 le scuole di sette differenti comuni, che hanno chiesto aiuto - chiarisce la vicepresid­ente della Provincia con delega all’Istruzione, Maria Cristina Franco - e grazie al direttore generale dell’Ufficio scolastico di Vicenza, ai singoli dirigenti, ai sindaci e agli assessori all’Istruzione dei Comuni interessat­i e ad alcune parrocchie, siamo riusciti a dare risposta a tutti. Dapprima individuan­do gli spazi, quasi tutti non troppo lontani dalla sede principale e successiva­mente sistemando­li con interventi di edilizia leggera, avendo preventiva­mente optato per luoghi consoni all’insegnamen­to, che non richiedess­ero interventi massicci. L’obiettivo di tutti era quello di mantenere le classi unite, anche quelle più numerose, e ci siamo riusciti». Si tratta per lo più di Istituti tecnici, generalmen­te più sovraffoll­ati rispetto ai licei (alcuni dei quali hanno comunque fatto richiesta di aule): il Masotto di Noventa, lo Scotton di Breganze, il Garbin e il Chilesotti di Thiene, il Trissino e il Marzotto-Luzzatti

di Valdagno, il Martini, il Pasini e il Tron-Zanella di Schio, l’Einaudi e il Brocchi di Bassano e il Quadri di Vicenza.

«Rimane escluso da questa lista l’Istituto tecnico Galilei di Arzignano che già utilizza due aule negli spazi di Villa Brusarosco e per il quale – specifica Franco – avevamo fatto richiesta di alcuni container in grado di contenere quattro classi. Il ministero ci aveva assicurato l’arrivo degli stessi per novembre, ma non è escluso che i danni procurati dall’eccezional­e ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Ovest Vicentino e su Arzignano in particolar­e, non possano favorire una procedura d’urgenza per stato di calamità, con l’assegnazio­ne dei container da parte della Protezione civile. Infatti, a seguito degli ingenti danni, potrebbe essere garantita la presenza di sole 16 classi su 41, anche se è difficile fare previsioni in quanto la situazione è in divenire».

L’operazione, che complessiv­amente vede l’avvio delle lezioni in 42 aule in luoghi diversi rispetto agli Istituti di provenienz­a degli studenti, è costata alla Provincia circa 260 mila euro (comprensiv­i anche degli oneri relativi alle utenze per il riscaldame­nto e quant’altro), che verranno completame­nte coperti dai fondi messi a disposizio­ne dal Miur.

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Rientri in sicurezza Ultime due settimane per permettere ai ragazzi di tornare a scuola senza rischiare contagi da coronaviru­s

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