Parricidio, i Ris ad Arzignano

ARZIGNANO Gli specialisti del Ris, reparto investigazioni scientifiche, nell’appartamento di via Tagliamento ad Arzignano dove mercoledì 19 agosto il diciottenne indiano Raoul Singh ha accoltellato e ucciso il padre Arvinder di 49. I carabinieri, arrivati da Parma, da questa mattina passeranno al setaccio la scena del crimine, per scovare tutte le tracce di sangue e altri possibili elementi utili a ricostruire quei momenti in cui la discussione tra l’operaio e il figlio è degenerata e il ragazzo ha affondato la lama per almeno tre volte nell’addome del capofamiglia che è morto. Un marito e padre che da qualche tempo era ingestibile e aggressivo con i familiari (tanto che la moglie di recente lo aveva denunciato), caduto ancora una volta nel vizio del bere. L’obiettivo del pubblico ministero Serena Chimichi, incaricando gli specialisti del Ris, è quello di non lasciare nulla di intentato. Alle operazioni prenderà parte anche un consulente di parte nominato dalla difesa, l’ex ispettore superiore della polizia scientifica della questura Tommaso Benigno. Quanto al giovane, che dice di aver difeso la madre e se stesso e che risponde di omicidio volontario è ancora in isolamento in carcere e appena possibile sarà interrogato dal giudice che lo ha voluto tenere in cella considerandolo pericoloso per i familiari, una decisione che il suo avvocato Giuseppe Viggiani ha impugnato presentando ricorso al Riesame per ottenere la scarcerazione o gli arresti domiciliari a casa di parenti del padre. La madre, che in queste ore attende il nullaosta della procura per organizzare la sepoltura del marito, ha espresso la volontà di avere ai funerali il primogenito (con cui è riuscita a parlare al telefono), e lo stesso diciottenne vorrebbe essere presente all’ultimo saluto al genitore, ma solo l’autorità giudiziaria potrà concedere eventualmente un simile permesso. Non è ancora chiaro se Arvinder Sing verrà tumulato in Italia o India dove ci sono ancora dei parenti.