Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Caffè a casa, boom De’ Longhi Assunzioni e sabati in fabbrica

Più 78% in Borsa, le vendite volano. E scattano i turni di lavoro straordina­ri

- Gianni Favero

TREVISO Il caffè è un piacere. Le macchine per farlo in casa lo sono anche di più, se in 6 mesi portano guadagni per più di 43 milioni e il valore dell’azienda in borsa cresce di

1,8 miliardi. Sono i numeri di De’ Longhi, il primo aggiornato a fine giugno e il secondo a ieri. Abbastanza per far dire agli amministra­tori che, nell’annus horribilis per tutto il pianeta causa Covid, «il Gruppo ritiene di poter ragionevol­mente porsi l’obiettivo per il 2020 di una crescita delle vendite, con margini in migliorame­nto rispetto al

2019».

Un pronostico che, implicando una maggiore produzione, non può prescinder­e da un rafforzame­nto dell’organico, addirittur­a inserendo per la prima volta nella storia aziendale turni straordina­ri il sabato pomeriggio, pagati il

90% in più.

Il perché tutto questo accada, e perché De’ Longhi sia una delle due sole società venete ad avere guadagnato in Borsa da marzo a oggi poco meno del 78% (l’altra è Carel,

+86%) mentre tutte le altre, con rarissime eccezioni, hanno ripiegamen­ti a doppia cifra, è spiegato dalla stessa azienda trevigiana nella relazione di metà anno presentata agli azionisti: «Il secondo trimestre del 2020 è stato caratteriz­zato da alcuni fattori chiave. Si sono osservati, innanzitut­to, una spinta a un maggior consumo di caffè in casa e a un aumento della propension­e a dedicare del tempo alla preparazio­ne dei cibi. Inoltre, sembra che i consumator­i abbiano preferito investire in prodotti per la casa anziché in altre tipologie di acquisti. Il comparto dei prodotti per il caffè, che oggi rappresent­a circa il 48% del business del Gruppo, ha registrato nel primo semestre del

2020 ricavi in aumento dell’11,5%».

Bar e caffetteri­e chiusi a lungo, o non più frequentat­i come prima perché lo smart working ha tenuto lontani molti lavoratori dai luoghi abituali delle colazioni o dei pasti, hanno fatto traslocare il rito della tazzina di espresso fra le pareti domestiche. Questo in Italia e nel resto del mondo, visto che più di tre quarti dei quasi 900 milioni fatturati da De’ Longhi sono generati all’estero, e la controprov­a sta nell’andamento contestual­e di un’altra azienda veneta, Massimo Zanetti Beverage Group (Segafredo), che ha un suo grande punto di forza nella rete di caffetteri­e nel mondo e il cui titolo ha chiuso il semestre con una perdita di circa 28 punti.

Un ulteriore fattore , per De’ Longhi, è la vivacità osservata nelle vendite online. Il servizio in proprio, che è stato in questi mesi ben affiancato da Amazion, Alibaba e altri, sta quindi per essere sottoposto a un sostanzios­o potenziame­nto. E il quadro della forza lavoro, intanto, come viene a modificars­i alla luce dei nuovi fabbisogni di produzione? «Prima delle ferie – riferisce il segretario generale della Uilm di Treviso, Stefano Bragagnolo – è stata avviata l’assunzione di circa

180 operai in somministr­azione, metà a luglio e metà in agosto. Ora gli atipici, sui

1.700 addetti in totale, sono intorno alle 250 unità e si tratta in larga misura di personale in staff leasing (cioè assunti a tempo indetermin­ato dall’agenzia interinale e comandati in esclusiva a una precisa azienda, ndr). A questi si aggiungera­nno altri 50 lavoratori a termine per poter raddoppiar­e il turno su una linea e, dal 19 settembre, anche le 6 ore di straordina­rio il sabato pomeriggio».

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Nello stabilimen­to della trevigiana
De’ Longhi dal 19 settembre si lavorerà con turni straordina­ri anche il sabato pomeriggio
La elettrodom­estici fabbrica degli Nello stabilimen­to della trevigiana De’ Longhi dal 19 settembre si lavorerà con turni straordina­ri anche il sabato pomeriggio

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