Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Selfie con carabina e pistola trovate a casa, una denuncia

Segnalati al tribunale dei minori 4 ragazzini, nei guai il padre di due di loro

- Barbara Todesco

VALBRENTA Si scattano un selfie armati fino ai denti e la foto viene pubblicata sui social: quattro minorenni finiscono nei guai e un 46enne rimedia una denuncia.

I fatti risalgono alla scorsa settimana e il teatro di una «bravata», che poteva trasformar­si in tragedia, è la Valbrenta. È un normale pomeriggio d’estate ed un gruppetto di amici decide di fare un giro in motorino. Servono i caschi e uno dei quattro, il più giovane di appena 15 anni, cerca di recuperarl­i dalla libreria in cui abitualmen­te li conserva il padre. Dietro agli scaffali però il ragazzino nota qualcosa di strano: c’è un secondo armadio ben nascosto, blindato e rigorosame­nte chiuso. Il quindicenn­e a quel punto ricorda di aver trovato, nelle settimane precedenti, tra le stanze dell’abitazione, una chiave di cui non conosceva l’utilizzo: è proprio quella che, una volta recuperata, apre l’armadio blindato del padre. All’interno sono conservate 5 armi regolarmen­te detenute, oltre ad una quarantina di cartucce e della polvere da sparo. I ragazzi cominciano a maneggiare pistole e fucili senza sapere che tutte sono cariche e pronte all’uso e che un solo gesto sbagliato potrebbe far partire accidental­mente un colpo e provocare il ferimento o persino la morte di uno tra loro. Decidono, invece, di farsi tutti assieme una foto tenendo in mano con fierezza le armi che hanno scelto di impugnare: una Beretta, una carabina semiautoma­tica, una Glock e persino un fucile a pompa. Rimesso tutto in ordine i quattro amici continuano normalment­e la loro giornata non prima però di aver scelto proprio il selfie in stile «commando» come immagine di un gruppo whatsapp che condividon­o con alcuni amici. Dai telefoni, in pochi istanti, lo scatto arriva al web, pubblicato con una certa dose di orgoglio sui social network. Ed è proprio lì che un cittadino, vede l’immagine dei quattro ragazzini armati e decide, con coscienza, di farla arrivare alla polizia. Bastano poche ore agli agenti del vicequesto­re Elena Peruffo per risalire al gruppetto di amici e scoprire che due di loro hanno il padre con un regolare porto d’armi. Dalla verifica delle pistole e del fucile la polizia arriva a casa di un operaio 46enne residente in comune di Valbrenta, con la passione per il tiro a volo. Se per i ragazzini, tre sedicenni e un 15enne, oltre alla lavata di capo è arrivata anche una segnalazio­ne al tribunale dei minori, per l’operaio è scatta invece la denuncia per mancata custodia e il ritiro cautelare delle armi, oltre che del permesso di detenerle

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Pubblicata sui social La foto che ha mosso la polizia

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