Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Di Maio lancia il «patto per l’export» Ma Finco: dobbiamo produrre all’estero
Il ministro a Padova, industriali critici. Pil, Veneto secondo in Italia per calo
PADOVA Secondo l’ultimo rapporto Svimez, istituto privato che studia lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, lo tsunami economico dovuto al Coronavirus, pur non risparmiando nessuna Regione, ha prodotto effetti pesantissimi in alcune aree più che in altre. Se a pagare il conto più alto della crisi sarà la Basilicata per cui si prevede, nei prossimi mesi, una diminuzione del Pil pari al 12.6% - il Veneto si posiziona al secondo posto, subito dietro alla Regione lucana. Qui le previsioni segnano un meno 12,3%, mentre la Lombardia - flagellata dal Covid - perderà il 9,9%.
È anche per correre ai ripari rispetto a questi dati che il Veneto prepara la sua corsa all’export, pur con tutte le difficoltà che la pandemia causa. Ieri pomeriggio, nella sede della Camera di Commercio di Padova, si è tenuto un convegno proprio per promuovere le esportazioni. E l’idea è quella di stringere un patto tra le istituzioni e i privati, affinché le prime supportino i secondi nei loro business in terra straniera. Ospite principale è stato il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio: «Il Veneto e la Lombardia coprono da sole il 40% delle esportazioni dell’intero Paese, le due Regioni sono state anche le più colpite dalla pandemia ed ora soffrono a causa dei dissesti del maltempo».
A cogliere le parole del ministro, che sottolineano al contempo forza e fragilità delle due aree, una platea composta da vari imprenditori (molti altri hanno assistito a convegno in live-streaming), il prefetto di Padova Renato Franceschelli, il sindaco Sergio Giordani, il rettore Rosario Rizzuto, il presidente della Camera di Commercio di Padova Antonio Santocono e rappresentanti della Regione Lombardia e delle agenzie Ice, Sace e Simest che supportano all’estero gli imprenditori italiani. Tra il pubblico anche Massimo Finco, presidente vicario di Assindustria Venetocentro, che nei confronti del ministro Di Maio ha usato parole critiche: «Qui c’è bisogno di quel sistema Paese di cui nessuno parla, noi non vogliamo aiuti a pioggia, ma che si affianchino le imprese per affrontare le sfide della globalizzazione - ha spiegato Finco -. È sbagliato dire che le aziende devono esportare i loro prodotti rimanendo qui: le imprese, al contrario, devono poter andare a produrre all’estero, e per farlo servono investimenti». «Siamo in un momento difficile - ha aggiunto Finco -, quando la barca naviga male tutti devono darsi da fare, in questo momento mi sembra che il prezzo della pandemia lo stiano pagando solo i privati».
Spingere sull’acceleratore è invece l’obiettivo di Unioncamere Veneto Mario Pozza: «Il sistema camerale si sta organizzando e stiamo mettendo in campo nuove azioni muscolari ed energiche come conferma la nascita della Newco per l’export e l’internazionalizzazione, ed i 13 milioni messi in campo in questi mesi per sostenere le nostre imprese su questo asset strategicospiega - è la conferma della nostra volontà di stare vicino alla nostre imprese».
«Siamo di fronte alla nascita di una Società regionale che razionalizza e accomuna volontà e obiettivi di più Camere di Commercio della stessa Regione per puntare a un unico grande traguardo: essere sempre più di supporto alle imprese lungo le rotte dell’internazionalizzazione e anche a livello di promuovere percorsi di incoming» ha concluso il presidente della Camera di Commercio di Padova Antonio Santocono.