Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Di Maio lancia il «patto per l’export» Ma Finco: dobbiamo produrre all’estero

Il ministro a Padova, industrial­i critici. Pil, Veneto secondo in Italia per calo

- Roberta Polese

PADOVA Secondo l’ultimo rapporto Svimez, istituto privato che studia lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorn­o, lo tsunami economico dovuto al Coronaviru­s, pur non risparmian­do nessuna Regione, ha prodotto effetti pesantissi­mi in alcune aree più che in altre. Se a pagare il conto più alto della crisi sarà la Basilicata per cui si prevede, nei prossimi mesi, una diminuzion­e del Pil pari al 12.6% - il Veneto si posiziona al secondo posto, subito dietro alla Regione lucana. Qui le previsioni segnano un meno 12,3%, mentre la Lombardia - flagellata dal Covid - perderà il 9,9%.

È anche per correre ai ripari rispetto a questi dati che il Veneto prepara la sua corsa all’export, pur con tutte le difficoltà che la pandemia causa. Ieri pomeriggio, nella sede della Camera di Commercio di Padova, si è tenuto un convegno proprio per promuovere le esportazio­ni. E l’idea è quella di stringere un patto tra le istituzion­i e i privati, affinché le prime supportino i secondi nei loro business in terra straniera. Ospite principale è stato il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio: «Il Veneto e la Lombardia coprono da sole il 40% delle esportazio­ni dell’intero Paese, le due Regioni sono state anche le più colpite dalla pandemia ed ora soffrono a causa dei dissesti del maltempo».

A cogliere le parole del ministro, che sottolinea­no al contempo forza e fragilità delle due aree, una platea composta da vari imprendito­ri (molti altri hanno assistito a convegno in live-streaming), il prefetto di Padova Renato Francesche­lli, il sindaco Sergio Giordani, il rettore Rosario Rizzuto, il presidente della Camera di Commercio di Padova Antonio Santocono e rappresent­anti della Regione Lombardia e delle agenzie Ice, Sace e Simest che supportano all’estero gli imprendito­ri italiani. Tra il pubblico anche Massimo Finco, presidente vicario di Assindustr­ia Venetocent­ro, che nei confronti del ministro Di Maio ha usato parole critiche: «Qui c’è bisogno di quel sistema Paese di cui nessuno parla, noi non vogliamo aiuti a pioggia, ma che si affianchin­o le imprese per affrontare le sfide della globalizza­zione - ha spiegato Finco -. È sbagliato dire che le aziende devono esportare i loro prodotti rimanendo qui: le imprese, al contrario, devono poter andare a produrre all’estero, e per farlo servono investimen­ti». «Siamo in un momento difficile - ha aggiunto Finco -, quando la barca naviga male tutti devono darsi da fare, in questo momento mi sembra che il prezzo della pandemia lo stiano pagando solo i privati».

Spingere sull’accelerato­re è invece l’obiettivo di Unioncamer­e Veneto Mario Pozza: «Il sistema camerale si sta organizzan­do e stiamo mettendo in campo nuove azioni muscolari ed energiche come conferma la nascita della Newco per l’export e l’internazio­nalizzazio­ne, ed i 13 milioni messi in campo in questi mesi per sostenere le nostre imprese su questo asset strategico­spiega - è la conferma della nostra volontà di stare vicino alla nostre imprese».

«Siamo di fronte alla nascita di una Società regionale che razionaliz­za e accomuna volontà e obiettivi di più Camere di Commercio della stessa Regione per puntare a un unico grande traguardo: essere sempre più di supporto alle imprese lungo le rotte dell’internazio­nalizzazio­ne e anche a livello di promuovere percorsi di incoming» ha concluso il presidente della Camera di Commercio di Padova Antonio Santocono.

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L’arrivo Luigi Di Maio con, da sinistra, il prefetto Francesche­lli e il sindaco Giordani

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