Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«L’Usl è responsabi­le, lo ammetta»

Morta dopo il parto cesareo sedici anni fa, la famiglia Dalla Rizza chiede giustizia

- Centin

BASSANO «Ora è tutto nero su bianco: l’ospedale si assuma le sue responsabi­lità, quello che avrebbe dovuto già fare. Mia figlia poteva essere salvata, io non mollo, intendo andare fino in fondo». Sono passati sedici anni dalla morte di Silvia Carmen Dalla Rizza, che era entrata all’ospedale San Bassiano per dare alla luce la sua bambina, ma la sua famiglia continua a chiedere giustizia. L’Usl 7, intanto, afferma di «attendere la decisione del giudice».

BASSANO «Ora è tutto nero su bianco: l’ospedale di Bassano si assuma le sue responsabi­lità, quello che avrebbe dovuto già fare. Mia figlia, c’è scritto, poteva essere salvata. Io non mollo, intendo andare fino in fondo». Sono passati sedici anni dalla morte di Silvia Carmen Dalla Rizza, che era entrata all’ospedale San Bassiano nel gennaio 2004 per dare alla luce la sua bambina, ma sua madre, Renata Stevan, e tutta la sua famiglia, costretta a convivere con un dolore che il tempo rende solo più opprimente, continua a chiedere giustizia. E alza ancora più la voce ora, conoscendo l’esito della perizia medica voluta dal tribunale civile di Vicenza, davanti a cui i parenti hanno intentato causa affidandos­i all’avvocato Gaetano Crisafi (di due milioni la richiesta danni formulata).

Una perizia, che verrà discussa a giorni in aula, che evidenzia «un complesso di errori di condotta e valutazion­e» che portarono alla morte della bassanese 29enne, in seguito al cesareo. Morte evitabile «nella misura del 50 per cento» stando agli esperti nominati dal giudice Francesco

Lamagna. Errori, «criticità», fuori e dentro la sala operatoria, attribuiti all’allora dirigente medico del reparto di ostetricia e ginecologi­a, Andrea Stampini, quello che, undici anni dopo, si scoprirà non essere nemmeno un medico ma soltanto un geometra. Ma anche responsabi­lità riconosciu­te in capo a «più di un sanitario», e ancora «insufficie­nte e deficitari­a organizzaz­ione» di reparto, di struttura. Questo quanto contenuto nelle oltre cento pagine redatte dal medico legale Andrea Galassi, affiancato dal ginecologo Livio Zanoio, in base all’esito dell’autopsia di allora, ripescata dall’archivio degli uffici giudiziari di Vicenza, e alla cartella clinica per quanto quella presentata dall’azienda sanitaria presenti «significat­ive differenze».

Il commissari­o dell’Usl 7 Pedemontan­a, Bortolo Simoni, interpella­to nel merito, si è limitato a dichiarare: «Aspettiamo la sentenza, ci atterremo alla decisione del giudice, faremo ciò che c’è da fare» le sue parole, ricordando comunque che all’epoca c’era stata un’inchiesta penale, da cui Stampini, giudicato come medico (allora non era noto che non lo fosse) ne era uscito assolto in base all’esito di una perizia medica. Ma ora il quadro sembra ribaltato.

E Renata Stevan, una leonessa con gli occhi bagnati, si augura che vengano finalmente riconosciu­te le responsabi­lità per una morte che ha stravolto la vita di un’intera famiglia, anzi, di più famiglie. Se dovesse esserci una condanna, quindi un risarcimen­to danni, la 73enne, una vita nel volontaria­to, fa già sapere che quei soldi non rimarranno a loro.

«Andranno in beneficenz­a, destinati anche a genitori di bambini in difficoltà» spiega l’esponente dell’Unitalsi. In silenzio, i Dalla Rizza ogni anno destinano soldi per progetti benefici all’estero, in nome e in ricordo della loro Silvia Carmen. Dal reparto per parti difficili realizzato in Brasile a quello oculistico per i bambini che è sorto a Betlemme, passando per l’acqua portata in villaggi del Congo. Un modo per non dimenticar­e la 29enne, che rivive nella figlia sopravviss­uta a lei, fatta nascere dopo dodici ore di travaglio, con un cesareo urgente «deciso dopo un’attesa troppo prolungata», di ore. Solo l’inizio. E poi quei controlli non fatti o affidati a personale non medico, l’emorragia post partum a cui non si riesce a far fronte perché le sacche di sangue arrivano tardi, la paziente che va in arresto e non viene intubata subito. Una serie di errori appunto. Fatali.

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L’articolo di ieri sul Corriere del
Veneto con le parole del periti del tribunale sulla morte di
Silvia Carmen
Dalla Rizza
Perizia L’articolo di ieri sul Corriere del Veneto con le parole del periti del tribunale sulla morte di Silvia Carmen Dalla Rizza

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