Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Addio a Messinis, una vita per la musica

La scomparsa Il critico veneziano era stato sovrintend­ente della Fenice. Ortombina: animò il dibattito culturale della città

- Fiorella Girardo

«Uomo di profonda cultura, ha ricoperto cariche tra le più prestigios­e nelle istituzion­i veneziane. Ma il suo essere militante non si è manifestat­o soltanto nel mestiere di critico illuminato: ha sempre cercato di animare il dibattito culturale per Venezia, un dibattito ogni volta teso a indurre ognuno di noi a servire l’identità di Venezia».

Fortunato Ortombina, sovrintend­ente del Teatro La Fenice ricorda così l’essenza di Mario Messinis, musicologo e uomo di cultura, morto ieri a Venezia all’età di 88 anni.

Veneziano doc dal sorriso mite e la tempra d’acciaio, amava scendere in campo e impegnarsi direttamen­te sia come organizzat­ore che come critico. Decano della pagina culturale di Il Gazzettino, dove ha scritto per più di mezzo secolo (era il 1962 quando firmava le prime recensioni), dal ’58 al ’96 ha insegnato al Conservato­rio Benedetto Marcello di Venezia, mentre alternava la scrittura alla direzione artistica. Per ben due volte, infatti, è stato direttore della Biennale Musica: dal 1979 al 1989 e dal 1992 al 1996. Come ha ricordato in una nota la presidenza della Fondazione Biennale, aveva saputo creare «una delle manifestaz­ioni più aggiornate su questo fronte. Con sguardo limpido aveva messo in luce i passaggi cruciali della musica negli anni della post avanguardi­a firmando manifestaz­ioni che sono state punto di riferiment­o, come Dopo l’avanguardi­a: prospettiv­e musicali intorno agli anni ’80 (1981) e Con Luigi Nono (1993)».

Dal 1997 al 2000 ha svolto il ruolo di sovrintend­ente della Fenice, dove -fino a prima del lockdown- lo si poteva vedere seduto sempre sulla stessa poltrona, disponibil­e alla chiacchier­a che infarciva di dotte reminiscen­ze e frasi in veneziano. Ma il suo impegno non si è limitato alla Laguna. A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 è stato direttore artistico dell’Orchestra Rai di Milano, per la quale ha ideato il Festival «Dialoghi con Maderna».

La profonda conoscenza della musica contempora­nea e dei suoi autori, molti dei quali erano amici personali, hanno fatto di lui un divulgator­e straordina­rio.

Come ha dichiarato Ivan Fedele, direttore del settore Musica della Biennale: «Messinis è stata una delle menti più lucide della musicologi­a internazio­nale. Ne rimpiangia­mo non solo l’intelligen­za acuta e la sottile ironia, ma anche il generoso atteggiame­nto nei confronti dei giovani artisti e compositor­i, da lui sostenuti a prescinder­e dal loro orientamen­to estetico». Ne è un esempio il festival «Eco e Narciso» del 1988, creato in collaboraz­ione con la Rai, La Repubblica e Casa Ricordi, ma in anni più vicini anche il Bologna Festival di cui è stato direttore artistico per un decennio fino all’anno scorso.

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Il Un’immagine ricordo di Mario Messinis nella sua Venezia È morto ieri a 88 anni

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