Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Treviso Giallo: il crime con toghe e scrittori
Dal 24 settembre incontri, indagini, misteri sul genere letterario che più appassiona. Da Lilin a Strukul e Ervas. Le donne? Solo il 30%
C’è un fronte letterario che più di ogni altro indaga l’attualità, si insinua nella cronaca, legge e interpreta le indagini e il crimine. E c’è un festival a Treviso che si propone di parlare di questo in quattro giornate dense di appuntamenti, dialoghi con gli scrittori e le scrittrici, con i giudici, con i giornalisti e i magistrati che ci hanno messo occhi, testa e mani. «Treviso Giallo» torna dal 24 al 27 settembre: un taglio scientifico è il punto di incontro fra il giallo, il noir e la vita di tutti i giorni, con protagonisti come Nicolai Lilin, Matteo Strukul, Loriano Macchiavelli, Andrea Carlo Cappi, Andrea Molesini, Fulvio Ervas, Francesca Violi, Gabriella Genisi e Antonella Boralevi.
Le inquietudini di una società si intrecciano in una serie di approfondimenti ricchi di stimoli e spunti: gli audiolibri, i videogiochi e le nuove tecnologie per scoprire i gialli, il cinema d’autore, il giallo e il giornalismo, il giallo e «la seduzione del male» con una variazione psicologica sul tema, il giallo e la storia d’Italia, il giallo e la musica. E poi lo spionaggio partendo da Le Carrè, distinguendolo però dalle operazioni di intelligence. I meccanismi di indagine possono essere raccontati anche attraverso i rapporti con l’università (come non ricordare il caso Regeni) o con storie vere dell’ideologo del Sessantotto, un sociologo, che nell’ombra era anche un collaboratore della Cia e dell’imperialismo americano. Ci saranno misteri, verità, racconti e due appuntamenti speciali: uno sulle indagini a Nordest e uno sui crimini ambientali, per parlare di eco-mafie e intrighi di casa nostra.
Dopo la bufera che ha travolto il Festival della Bellezza a Verona per avere scelto un parterre di «tutti maschi» e una sola donna, anche «Treviso Giallo» come ogni altra manifestazione è sotto esame per quanto riguarda il rispetto della differenza di genere. A «Treviso Giallo» la proporzione tra uomini e donne è di circa 70 a 30. Anche qui, una passerella in maggioranza di uomini, sia come relatori che come intervistatori. «Ma le donne che intervengono ai nostri incontri sono docenti universitarie, giornaliste, direttrici editoriali, persone di grande spessore e e di straor