Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’unica offerta non aveva i requisiti. Il prefetto: ma non ci sono arrivi in vista
VICENZA Sarà (forse) per la difficoltà di garantire il servizio di accoglienza ai tempi del Covid, che impone distanziamento e misure di sicurezza sanitaria, oppure perché mancano i locali adatti. In ogni caso, l’indagine esplorativa avanzata dalla prefettura di Vicenza per trovare 200 nuovi posti per richiedenti asilo in tutta la provincia non trova nessuna risposta definitiva. Dal punto di vista tecnico non ci può dire che l’avviso sia andato deserto, visto che in realtà una proposta era pure arrivata sui tavoli di Palazzo Volpe: «C’è stato un solo potenziale offerente – fanno sapere dalla prefettura – ma non aveva i requisiti richiesti dall’avviso, quindi è stato scartato». Va da sé, dunque, che l’appello di contra’ Gazzolle è risuonato nel vuoto. La prefettura aveva emanato l’indagine esplorativa lo scorso 15 luglio, prendendo atto «del recente incremento del numero degli sbarchi sulle coste meridionali – si legge nel testo – e delle notizie afferenti ingressi anche dal confine orientale». Da qui, quindi, nella previsione di «nuove necessità di redistribuzione territoriale di cittadini stranieri che raggiungono il territorio nazionale», gli uffici del prefetto Pietro Signoriello si erano mossi in anticipo. La ricerca era finalizzata a trovare 200 nuovi posti per richiedenti asilo di cui cento in appartamenti singoli e altri cento in «centri collettivi con capienza massima di 50 posti». La prefettura chiedeva di garantire ospitalità almeno fino al 31 dicembre 2020, con una spesa massima prevista di 143 mila euro al mese nel caso in cui tutti i posti fossero stati occupati.
Nei giorni scorsi l’esito di fatto negativo, che dunque rimette al centro il tema dell’ospitalità ai migranti che dovessero essere trasferiti sul suolo vicentino: «L’avviso rispondeva ad una logica precauzionale e preventiva – afferma Signoriello – tanto che non era neppure un bando di gara bensì un’indagine esplorativa. Al momento non c’è alcuna esigenza legata a nuovi arrivi sul nostro territorio, dunque valuteremo nelle prossime settimane come comportarci».
L’avviso pubblicato da Palazzo Volpe non è il primo, sul fronte dell’accoglienza dei migranti, ad andare deserto. Come precisato nello stesso testo della prefettura, tra la fine del 2018 e l’estate dello scorso anno furono emanate sei procedure di gara aperte finalizzata alla gestione dei servizi di accoglienza, di cui tre andate deserte. Nel complesso, tutte le procedure avviate puntavano a recuperare
1.330 posti per richiedenti asilo, ma le gare che ricevettero offerte riuscirono a reperire la disponibilità di «soli» 648 posti. Pertanto era nata da qui la volontà della prefettura di recuperare nuovi alloggi o centri collettivi per migranti, che si è dovuta scontrare, forse, con le difficoltà legate anche all’emergenza sanitaria da Covid-19.