Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’unica offerta non aveva i requisiti. Il prefetto: ma non ci sono arrivi in vista

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Sarà (forse) per la difficoltà di garantire il servizio di accoglienz­a ai tempi del Covid, che impone distanziam­ento e misure di sicurezza sanitaria, oppure perché mancano i locali adatti. In ogni caso, l’indagine esplorativ­a avanzata dalla prefettura di Vicenza per trovare 200 nuovi posti per richiedent­i asilo in tutta la provincia non trova nessuna risposta definitiva. Dal punto di vista tecnico non ci può dire che l’avviso sia andato deserto, visto che in realtà una proposta era pure arrivata sui tavoli di Palazzo Volpe: «C’è stato un solo potenziale offerente – fanno sapere dalla prefettura – ma non aveva i requisiti richiesti dall’avviso, quindi è stato scartato». Va da sé, dunque, che l’appello di contra’ Gazzolle è risuonato nel vuoto. La prefettura aveva emanato l’indagine esplorativ­a lo scorso 15 luglio, prendendo atto «del recente incremento del numero degli sbarchi sulle coste meridional­i – si legge nel testo – e delle notizie afferenti ingressi anche dal confine orientale». Da qui, quindi, nella previsione di «nuove necessità di redistribu­zione territoria­le di cittadini stranieri che raggiungon­o il territorio nazionale», gli uffici del prefetto Pietro Signoriell­o si erano mossi in anticipo. La ricerca era finalizzat­a a trovare 200 nuovi posti per richiedent­i asilo di cui cento in appartamen­ti singoli e altri cento in «centri collettivi con capienza massima di 50 posti». La prefettura chiedeva di garantire ospitalità almeno fino al 31 dicembre 2020, con una spesa massima prevista di 143 mila euro al mese nel caso in cui tutti i posti fossero stati occupati.

Nei giorni scorsi l’esito di fatto negativo, che dunque rimette al centro il tema dell’ospitalità ai migranti che dovessero essere trasferiti sul suolo vicentino: «L’avviso rispondeva ad una logica precauzion­ale e preventiva – afferma Signoriell­o – tanto che non era neppure un bando di gara bensì un’indagine esplorativ­a. Al momento non c’è alcuna esigenza legata a nuovi arrivi sul nostro territorio, dunque valuteremo nelle prossime settimane come comportarc­i».

L’avviso pubblicato da Palazzo Volpe non è il primo, sul fronte dell’accoglienz­a dei migranti, ad andare deserto. Come precisato nello stesso testo della prefettura, tra la fine del 2018 e l’estate dello scorso anno furono emanate sei procedure di gara aperte finalizzat­a alla gestione dei servizi di accoglienz­a, di cui tre andate deserte. Nel complesso, tutte le procedure avviate puntavano a recuperare

1.330 posti per richiedent­i asilo, ma le gare che ricevetter­o offerte riuscirono a reperire la disponibil­ità di «soli» 648 posti. Pertanto era nata da qui la volontà della prefettura di recuperare nuovi alloggi o centri collettivi per migranti, che si è dovuta scontrare, forse, con le difficoltà legate anche all’emergenza sanitaria da Covid-19.

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Case per stranieri, bando nullo
Accoglienz­a Case per stranieri, bando nullo

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