Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Indagini sul giallo di Monte Berico

La polizia sta ricostruen­do le ultime ore di vita dello studente deceduto

- Benedetta Centin

VICENZA Cellulare da passare al setaccio, amici e familiari da sentire, immagini delle telecamere da analizzare. Gli investigat­ori della squadra mobile stanno ricostruen­do le ultime ore di vita di Luciano Roberto Trujillo Silva, 24enne di origini peruviane residente a Vicenza, studente universita­rio, morto giovedì sera dopo un volo di oltre venti metri accanto al santuario di Monte Berico. La procura ha disposto l’autopsia e chiesto gli esami tossicolog­ici.

VICENZA Cellulare da passare al setaccio, amici e familiari da sentire, immagini delle telecamere da analizzare. Gli investigat­ori della squadra mobile stanno ricostruen­do le ultime ore di vita di Luciano Roberto Trujillo Silva, 24enne di origini peruviane residente a Vicenza, studente universita­rio alla facoltà di Filosofia di Padova, morto giovedì sera dopo un volo di oltre venti metri dall’ultimo piano dello stabile che ospita gli alloggi dei frati Servi di Maria, accanto al santuario di Monte Berico. Probabilme­nte un assurdo e drammatico incidente, per quanto al momento non si possa nemmeno escludere un atto voluto. Ipotesi, queste, che dovrà confermare l’autopsia. Domani il pubblico ministero Cristina Carunchio incaricher­à il medico legale. Ulteriori risposte potrebbero arrivare dagli esami tossicolog­ici.

Nel frattempo i poliziotti della squadra mobile, che giovedì hanno lavorato fino a notte inoltrata assieme ai colleghi della scientific­a, stanno effettuand­o una serie di accertamen­ti per ricostruir­e l’episodio e gli antefatti.

A quanto emerso il ragazzo, che abitava con la madre a Campedello, giovedì sera era arrivato a piedi fino a Monte Berico e non in bici come ipotizzato in un primo momento. Aveva detto di voler portare il curriculum ad un ristorante che si affaccia su piazzale delstra la Vittoria, in cerca di un lavoro da cameriere, ma non si sarebbe presentato nel locale. Di certo, stando a quanto emerso dalle sequenze registrate dalle telecamere della zona, era solo.

Approfitta­ndo del buio ha oltrepassa­to la recinzione che delimita la proprietà privata a fianco del santuario e, cuffiette alle orecchie, si è affacciato alla balaustra del convento. Probabilme­nte ci si è seduto sopra, per fumare una sigaretta ed ascoltare della musica o telefonare. Al buio e sotto la pioggia. I suoi jeans erano sporchi di muschio, segno che un contatto con la balauc’era stato. E la pietra, bagnata, potrebbe essere stata anche scivolosa.

Forse il 24enne si è sporto inavvertit­amente, non cosciente della profondità, del salto di oltre venti metri da lì fino al selciato del cortile interno del convento. Forse ha fatto un movimento azzardato e ha perso l’equilibrio. Difficile dirlo. Di sicuro è volato giù da quel terrazzo panoramico che altro non è che il settimo e ultimo piano dell’immobile con gli alloggi dei frati, sul lato destro della basilica. Un salto di oltre venti metri che lo ha ucciso, atterrato prono sul ghiaino, ai piedi del convento, mentre sulla balaustra erano rimasti il suo ombrellino, l’accendino e il pacchetto di sigarette. È stato proprio uno dei padri, con alloggio al quarto piano, a sentire un tonfo sordo e ad affacciars­i alla finestra, intraveden­do una sagoma. Che fosse davvero un corpo lo ha accertato quando ha puntato la pila sul cortile retrostant­e il convento. Allora - erano le 21.30 - è scattato subito l’allarme al 118 e alla polizia. Per il giovane purtroppo non c’era più nulla da fare, come appurato dal personale del Suem. Una morte che ora cerca risposte, quelle che dovranno fornire gli investigat­ori della questura ma anche gli accertamen­ti già disposti dalla procura.

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Il punto dove è caduto lo studente universita­rio, morto sul colpo
Volo di venti metri Il punto dove è caduto lo studente universita­rio, morto sul colpo

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